Ambiente - Protesta contro l’inquinamento su una zattera / Orto-ristorante / Traffico illecito di cuccioli / Acque reflue
Sfida il Pacifico su una zattera di plastica
Con un catamarano a due scafi costruiti con bottiglie vuote, legate insieme e coperte da un telo di plastica, l'inglese Rothschild (30 anni) attraverserà il Pacifico da San Francisco a Sydney per protestare contro l'inquinamento.
Secondo il programma, il navigatore e i suoi cinque uomini di equipaggio salperanno il 28 aprile e compiranno ben 12mila km passando per quella che comunemente è nota come “la grande chiazza di rifiuti del Pacifico”, un enorme cumulo di spazzatura (quasi interamente costituita di plastica), grande quanto cinque volte la Gran Bretagna, che galleggia indisturbata fra la California e le Hawaii.
L’orto-ristorante
Il trasporto dei prodotti che riempiono i nostri piatti produce ingenti quantità di anidride carbonica. Per questo al Sia guest di Rimini - salone internazionale dell’accoglienza – è stato presentato il primo “Risto’ Km 0”: un orto-ristorante dove il menù è a base di prodotti coltivati direttamente dal ristoratore nel proprio locale. I clienti dell’eco ristorante potranno così godere di prodotti ortofrutticoli di stagione, assaporando piatti freschi e a basso impatto ambientale.
Cuccioli dall’Est
Secondo la Lav – Lega anti vivisezione - sarebbe di 300 milioni di euro l'anno il giro d'affari del mercato illecito dei cuccioli dall'Est Europa verso l'Italia. In un comunicato la Lav spiega che la tratta dei cuccioli dall'Est coinvolge ogni anno migliaia di cani e di gatti provenienti da Ungheria, Slovacchia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca. I cuccioli vengono precocemente strappati alle cure delle loro madri, affrontano un lungo viaggio in condizioni disastrose (la mortalità raggiunge infatti oltre il 50%) e vengono imbottiti di farmaci per farli sembrare sani all'acquirente. I poveri animali vengono importati con documenti falsi e spacciati poi per italiani: in questo modo il loro valore di mercato aumenta fino a 20 volte rispetto al prezzo di acquisto nel paese d’origine.
Acque reflue
La Commissione Europea deferirà l’Italia alla Corte di giustizia Ue se non ci conformeremo presto con la legislazione europea sul trattamento delle acque reflue dei centri urbani. Secondo Bruxelles, infatti, sarebbero ancora 299 le città e gli agglomerati urbani del nostro Paese non ancora in regola con la normativa europea sul trattamento delle acque reflue, una delle fonti principali di inquinamento delle acque costiere e interne.
(20 aprile 2009)
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