Ambiente - Caffè illegale, effetto serra e altro ancora... riferito a vulcani e smog
Bruni Barbara Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2007
LE MULTINAZIONALI CHE VENDONO IL CAFFE’ ILLEGALE
Alcuni giganti dell'agroalimentare - come Kraft o Nestlé - sono stati accusati dal WWF di vendere nei supermercati di Stati Uniti, Giappone ed Europa caffé proveniente dal parco nazionale indonesiano di Bukit Barisan Selatan. La riserva - che ospita gli ultimi elefanti, tigri e rinoceronti esistenti a Sumatra - si riduce di giorno in giorno a causa dell'avanzare delle coltivazioni e “se la pratica di sottrarre continuamente e illegalmente la terra alla foresta per coltivarla a caffè non sarà fermata, rinoceronti e tigri si estingueranno nel giro di massimo un decennio.” A dare l’allarme è Nazir Foead, uno dei responsabili del WWF Indonesia.
EMERGENZA VERDE IN ITALIA
Un gruppo di scienziati dell'Istituto di biometeorologia del Cnr di Firenze ha scoperto che il caldo torrido del luglio 2006 ha bloccato la fotosintesi con il rischio di mandare in tilt i sistemi di compensazione naturali. “Con le elevate temperature la natura non riesce più a compensare parte delle emissioni provocate dall'uomo, anzi aggrava la situazione perché non assorbe più Co2 con la fotosintesi clorofilliana ma produce gas serra”, ha spiegato Franco Miglietta dell’Ibimet-Cnr di Firenze.
VULCANI E SMOG PER RIDURRE L’EFFETTO SERRA
Dal V Rapporto sul Clima discusso a Parigi dall’organismo delle Nazioni Unite Ipcc (Intergovermental panel on climate change,) è emerso che le polveri sottili presenti in aria dovute a eruzioni vulcaniche, scarichi di automobili e industrie ridurrebbero, per assurdo, l’effetto serra nel nostro pianeta. Infatti, mentre i gas serra trattengono in atmosfera parte della radiazione solare, le polveri, in quanto riflettenti, la rimandano verso lo spazio.
SOSTANZE PERICOLOSE: 3 NEW ENTRY NELL’ELENCO EUROPEO
Tre è il numero delle nuove sostanze inserite nell'elenco europeo delle “pericolose”: il toluene, il triclorobenzene e gli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa). Il primo non potrà più essere immesso sul mercato o utilizzato come sostanza costituente di preparati in misura pari o superiore allo 0,1% negli adesivi e vernici spray destinate alla vendita. Stessa misura è imposta per la commercializzazione della seconda sostanza in tutti gli impieghi, salvo come prodotto di sintesi e solvente. Gli idrocarburi policiclici aromatici, invece, non potranno più essere introdotti al consumo e utilizzati nei composti per la produzione di pneumatici se non in misura inferiore a 1 mg/kg.
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