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Il femminile è plurale!

Il femminile è plurale!

- Il 20 novembre 2012, nella settimana della Giornata internazionale contro la violenza alle donne, l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha dedicato una sessione straordinaria

Mori Roberta Domenica, 27/01/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2013

Il 20 novembre 2012, nella settimana della Giornata internazionale contro la violenza alle donne, l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha dedicato una sessione straordinaria dei suoi lavori alla promozione della democrazia paritaria, sulla base di una mia comunicazione che ha dato conto delle attività della Commissione per la Parità ad un anno dal suo insediamento e dei progetti in cantiere.

Per la prima volta i consiglieri regionali riuniti in Aula intervengono a tutto tondo sul riequilibrio della rappresentanza di genere e su quella parità dei diritti indispensabile per prevenire ogni deriva discriminatoria che possa, nella sua espressione più grave, diventare violenza. Ne è uscito un dibattito ricco e davvero costruttivo, dove ciascuno ha portato un contributo, a dimostrazione che le questioni di genere e la battaglia contro le discriminazioni stanno diventando patrimonio comune e “agenda politica” dei rappresentanti - uomini e donne di ogni schieramento - della nostra Regione.

Non nascondo l’orgoglio e la soddisfazione per il riconoscimento unanime della necessità di correttivi di legge che realizzino un’uguaglianza sostanziale e permettano alle donne di contribuire pienamente e liberamente al rilancio sociale ed economico del Paese. In discussione abbinata avevamo una risoluzione della Commissione per la Parità che chiede di arrivare a una rapida e concreta applicazione della Legge 120/2011 e impegna la Giunta a realizzare in Emilia-Romagna le norme sul riequilibrio della presenza femminile nei consigli di amministrazione di società private e pubbliche, anche attraverso la creazione di albi di competenze. Al termine della sessione il voto unanime dell’Assemblea ha sancito più di un impegno, una vera e propria svolta culturale nell’approccio alla gestione del potere intesa come leva del cambiamento.

L’augurio di buon 2013 da parte nostra passa attraverso la pluralità di voci levatesi in Aula a sostegno delle donne, della parità, dell’uguaglianza, del futuro.





Mauro Manfredini (Lega Nord) “… consideriamo un valore aggiunto il contributo femminile. È ormai conclamato che concreti progressi nella direzione delle pari opportunità e della parità dei sessi aiuterebbero la crescita economica, in un contesto di crisi come quello attuale. … L'arma vincente è l'equilibrio tra uomini e donne nel ruolo della responsabilità dell’impresa. … Vorrei richiamare la tragicità della violenza sulle donne, e condivido lo slogan della Camusso: ‘la violenza contro le donne è una sconfitta per tutti’. Su questo tema i dati continuano ad essere impressionanti, e ritengo che il contrasto alla violenza sulle donne sia un grande tema politico.”



Rita Moriconi (PSI–PD) “… vorrei porre l'accento su un tema molto trattato in questi ultimi anni, ma anche molto frainteso e incompreso, quello del multiculturalismo e del ruolo delle nuove cittadine nella nostra società. … Se noi non aiutiamo l'integrazione anche al femminile, riservando ad essa la dovuta attenzione con l'inserimento nel mondo del lavoro e nella società, e se non trasformiamo il multiculturalismo da rispetto delle culture altrui in opportunità di lavoro e di crescita personale, creeremo soltanto delle sacche di esclusione nella nostra società e le donne saranno certamente le prime a rimetterci, perché sono l'anello debole della catena dell'integrazione.”



Monica Donini (Fed. della Sinistra) “… le donne non sono una categoria sociale! Continuo a dirlo e a sostenerlo. Ci sono ancora tanti errori di carattere concettuale che nel linguaggio comune vengono commessi, a causa dei quali, purtroppo, si perpetua lo stereotipo che impone un ruolo sociale, che crea un certo tipo di meccanismo che alimenta segregazione e, indubbiamente, anche limiti nell'ottenere diritti umani elementari, all’interno dei quali limiti, purtroppo, cresce l’aspetto patologico della violenza, del quale parliamo in prossimità del 25 novembre, ma di cui noi donne parliamo tutti i giorni.”

Gabriella Meo (SEL) “Anch'io non posso non iniziare ringraziando la presidente Mori per avere, con precisione e pervicacia, portato avanti la volontà di discutere veramente, anche con sedute come questa, i temi legati al genere. … in questa società occorrono tutti, è soltanto con lo sforzo di tutte le migliori capacità, pensieri, volontà, espressioni di lavoro, che noi possiamo costruire una società diversa e che guardi al futuro. Non possiamo permetterci, come Stato, come Regione, di lasciare indietro le potenzialità espresse dal mondo delle donne. … se per farlo oggi abbiamo bisogno di regole più puntuali, facciamole queste regole, perché è arrivato il momento di uscire dall'equivoco che sia esclusivamente una questione culturale.”



Mauro Malaguti (PDL) “… I dati statistici registrano una recrudescenza davvero preoccupante della violenza. Sono 2447 i casi intercettati dai centri antiviolenza nella regione, e, praticamente, ogni tre giorni in Italia muore una donna per questi atti che - lo dobbiamo dire - sono sostanzialmente atti di viltà. …le istituzioni devono comprendere che in futuro dovranno essere sempre più vicine alle donne, perché le donne rischiano di essere sempre più sole, per tanti fattori culturali, nel mondo del lavoro, nell’ambito della famiglia, nella società.”



Roberto Montanari (PD) “… Quando noi smetteremo di dare per scontato, nei nostri ragionamenti, che saranno le donne coloro che si occuperanno della cura dei figli, allora avremo fatto un passo che è già in nuce, ma che non è nella quotidianità dei nostri comportamenti e nemmeno nella legislazione complessiva. … È necessaria, dunque, una legislazione che consenta la metà delle donne in giunta (o, se si vuole, degli uomini), in consiglio, in Parlamento, esattamente la metà. Penso sia assolutamente importante il fatto che oggi in quest'Aula si possa dire, sul piano culturale e politico, che lo specifico è un valore e non un ghetto e, al tempo stesso, che la pluralità è un valore assoluto, che il confronto plurale determina la possibilità della migliore sintesi.”



Marco Carini (PD) “… ho avuto la possibilità di toccare con mano personalmente, nella tappa al centro antiviolenza di Piacenza del percorso itinerante della presidente Mori, il lavoro così scrupoloso, così pieno di significati che la Commissione porta avanti. … Se vogliamo interpretare la politica nel senso più nobile del termine, dobbiamo comprendere che serve una politica che provi a lanciare oltre gli argomenti, per anticipare i comportamenti che intende vedere valorizzati nelle consuetudini sociali. … per una società che coniughi tutti i valori e che prenda atto di merito, bisogno, solidarietà, uguaglianza abbiamo soprattutto l’esigenza, noi, come parte maschile di questa società, di capire che la piena evoluzione delle potenzialità che essa può esprimere non può fare a meno del cinquanta per cento della popolazione.”



Palma Costi (PD) “… Noi siamo in un'Assemblea legislativa regionale e credo che il nostro compito sia sempre quello di capire come contribuire, con le nostre leggi, con le nostre azioni, a cambiare la vita concreta delle donne e degli uomini. Perché il nostro obiettivo non è scrivere il libro dei sogni. La Commissione si è posta l’obiettivo di costruire una legge quadro per le parità, quindi contro le discriminazioni di genere, che ponga i correttivi dovuti in ogni ambito della vita sociale (e noi abbiamo già iniziato ad elaborarne, dalla parte economica, all’occupazione, alla scuola, alla sanità, alla comunicazione) ma anche nella parte politica ed istituzionale, perché noi riteniamo che questo sia il modo per prevenire l'effetto più tragico, che è la violenza contro le donne.”



Anna Pariani (PD) “… Questa Commissione è nata con l'obiettivo di cambiare le cose, per avere uno strumento efficace nella sede legislativa ed intervenire su norme e politiche in grado di produrre un riequilibrio forte contro le distanze di genere, quel gender gap che attraversa tutta la società, e per intervenire su quegli elementi di discriminazione che ancora impediscono di avere piena libertà. … Per questa ragione io celebro la data odierna, che impegna le istituzioni, l'associazionismo, tutta la società a riflettere sul tema della violenza di genere, uno degli elementi più fortemente discriminanti e distorsivi delle libertà di una persona. La violenza è fatta sì di violenza fisica ma anche di violenza psicologica, è fatta di quella discriminazione che nessuno ti dice esistere attorno a te, ma che tu vivi tutti i giorni e che ciascuna di noi sa di aver vissuto nella propria vita, almeno una volta...”



Silvia Noè (UDC) “…Vivo sempre con molta intensità i momenti in cui si parla di violenza o di stalking contro le donne, soprattutto li vivo con l'angoscia di chi prende atto, nel corso degli anni, di come il fenomeno non si sia arrestato, di come sia sempre in crescita esponenziale e, quel che è più triste, di come stia diventando di giorno in giorno sempre più insidioso, nel senso che si manifesta sempre di più fra le mura domestiche. … è molto importante capire che, probabilmente, l'azione più importante da compiere sia un'azione culturale, preventiva fra tutti noi, fra tutti i nostri giovani, che soprattutto sia fondata sul rispetto dell'altro genere.”



Thomas Casadei (PD) “…oggi stiamo dimostrando a cosa servono le istituzioni, a cosa serve un'istituzione regionale come questa, a mettere a punto e varare provvedimenti che incidano nella vita delle persone in carne ed ossa, anche - e credo che questo sia uno dei meriti del lavoro che abbiamo svolto in Commissione, - accompagnando all'azione legislativa un lavoro costante di raccordo, di dialogo con la società regionale. … Credo che avere maturato una prospettiva di genere condivisa sia qualcosa di importante, un patrimonio comune della nostra Istituzione, che dobbiamo saper portare anche al di fuori di questo consesso per generare il cambiamento auspicato.”







(REDAZIONALE)



Giovanni Favia (M5stelle) “… concordo con molti degli interventi che si sono susseguiti nel corso di questo dibattito e per annunciare il voto favorevole sulla risoluzione proposta dalla presidente Mori, che ringrazio per il lavoro svolto. … Il tema culturale è centrale. Oggi il più grande ostacolo alla parità tra i generi è proprio dovuto ai media, ai media di massa, che continuano a dare un'immagine stereotipata e mercificata della donna. … Mi auguro che in futuro si possa riportare un po' di sobrietà, e che si smetta di propagandare quest'immagine mercificata della donna, che, a mio avviso, è veramente degradante e umiliante.”





CALENDARIO / didascalia/box:

Il Calendario 2013, prodotto in occasione della Giornata mondiale contro la violenza alle donne, con le fotografie donate da Caterina Orzi - Mostra fotografica Amori senza, 23-28 novembre 2012, Sede dell’Assemblea Legislativa regionale, Bologna



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