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Il fascino discreto della ‘Belle Époque’ e l’eleganza di Fanny Ardant

Il fascino discreto della ‘Belle Époque’ e l’eleganza di Fanny Ardant

Alla XIV Festa del Cinema di Roma, un film sulla nostalgia degli anni giovanili e sul mondo che cambia, interpretato dalla grande attrice francese, protagonista di un incontro col pubblico

Mercoledi, 23/10/2019 - Un film potente, che sorprende e commuove ,‘La Belle Époque’, di Nicolas Bedos , presentato fuori concorso alla XIV Festa del Cinema di Roma, all’interno della sezione “Tutti ne parlano”, dove ha ricevuto una vera e propria standing ovation e apprezzamento di critica e pubblico. Dopo il successo ottenuto già a Cannes 2019, la pellicola sarà a novembre nelle sale italiane distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm.
Chi di noi, soprattutto se attraversa un periodo difficile e grigio, non vorrebbe rivivere i più bei giorni della sua vita? Questa è la prospettiva che viene offerta a Victor (un magnifico Daniel Auteil nel ruolo), artista all’antica che odia il presente digitale e vive di sogni e nostalgie, mentre sua moglie, un’ambiziosa e volitiva Fanny Ardant, lo apostrofa continuamente di incapacità ed immobilismo e si aggrappa al loro unico figlio che ha raggiunto il successo come produttore di serie TV. Sarà proprio il figlio a restituire a Victor gli attimi più belli della sua vita, con un regalo unico: un eccentrico imprenditore, aiutato da Victor quando era piccolo (un Guillaume Canet tra cinismo e affettività), grazie all’uso di scenografie cinematografiche, comparse e un po’ di trucchi di scena, gli propone di rivivere il giorno più bello della sua vita, e Victor non ha dubbi. Sceglie di tornare al 16 maggio del 1974: il giorno in cui, in un caffé di Lione, ha incontrato la donna della sua vita, la bellissima Marianne. “In un’epoca in cui tutto va a grande velocità - afferma il regista - e ci porta a sostituire tutto rapidamente, cerco con le mie opere di far riflettere sul valore della memoria, perché la nostra vita è una bellissima scatola di ricordi che abbiamo il diritto di riguardare e rimettere insieme sempre”. L’originalità della sceneggiatura vale da sola la visione del film, con i numerosi piani spazio-temporali che si intersecano, il racconto meta-cinematografico tra passato e presente, l’elegante regia ma altrettanto meritevole appare la riflessione sul ‘come eravamo’ e come siamo diventati, come individui e come collettività. Una riflessione sociale importante in cui la protagonista femminile, Fanny Ardant, dovrà mettersi in gioco e tornare ai suoi sentimenti più veri.

“Il mio personaggio - afferma l’attrice parlando in italiano - è una donna che non vuole rassegnarsi alla fine del grande amore della sua vita e diventa crudele: è un misto di fragilità e forza perché la sua crudeltà non è gratuita ma è finalizzata a risvegliare il marito. Del resto le contraddizioni sono proprio la ricchezza di ogni personaggio e, nel mio, furore e violenza vanno a braccetto con la paura di perdere l’amore”. L’attrice francese, protagonista anche di uno degli Incontri Ravvicinati della Festa, ha parlato dell’importanza della nostalgia e del suo amore per la musica italiana:
“Se penso al mio passato, mi piace coltivare il sentimento della nostalgia: sono come i matti che non dimenticano mai niente. Conservo dentro tutte le cose che ho vissuto e anche se mi dicono che non si deve guardare indietro, vivo continuamente in rapporto con il passato, che è come un gemello del presente. Ho interpretato Maria Callas per ben due volte, sia a teatro con Polanski che al cinema con Zeffirelli: da piccola avevo un disco che era stato regalato a Natale alla mia famiglia, era la 'Carmen' cantata dalla Callas: l'ho amata e studiato ogni respiro. Ma amo moltissimo anche la musica popolare, quella di Mina, Dalida e Tenco, che ha la capacità, in pochi minuti, di raccontare una storia attraverso musica e parole. Se potessi tornare indietro, mi piacerebbe tornare al periodo in cui ho girato ‘La signora della porta accanto’, un momento perfetto: un grande film, una grande parte, un grande amore, come quando c’è l’allineamento dei pianeti".

Protagonista di ‘La Belle Époque’, un cast di stelle del cinema francese - da Daniel Auteuil a Fanny Ardant, da Pierre Arditi a Guillaume Canet fino ad arrivare alla rivelazione di Cannes 2019 Doria Tillier – riuniti insieme per mettere in scena una commedia profonda e nostalgica, capace di far ridere ed emozionare il pubblico di ogni età. Un film che si muove in un perfetto equilibrio fatto di dialoghi serrati, ironici ed emozionanti, scenografie meravigliose e una colonna sonora di grandi e indimenticabili successi.

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