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Il dono, alternativa al mercato. E al patriarcato.

Il dono, alternativa al mercato. E al patriarcato.

- Le Radici Materne dell'Economia del Dono. Contributi internazionali alla riflessione arrivano a Roma (25/27 aprile 2015) per iniziativa del Centro Femminista per l'Economia del Dono e International Feminists for a Gift Economy

Silvia Vaccaro Venerdi, 03/04/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2015

Che cos’è l’economia del dono? Un altro modo di definire uno scambio tra umani che si fanno dei regali? Il recupero dell’arcaico concetto di baratto? In realtà il senso da dare a questa locuzione è molto più complesso. Come scrive Chris Carlsson, (scrittore e artista da sempre nei movimenti sociali statunitensi, tra i promotori della prima storica Critical mass a San Francisco). “La nozione di regalo tende anche a dirigere la nostra attenzione sui beni e servizi che vengono dati (o ricevuti), piuttosto che sulle relazioni sociali, entrambi prerequisiti e risultati logici di una cultura di libera condivisione”. L’economia del dono è dunque un sistema basato non tanto sull’oggetto dello scambio, materiale o immateriale che sia, quanto sulla creazione di relazioni e complicità. Negli ultimi anni, per via della crisi economica e grazie alla potenza della rete, si sono moltiplicati occasioni e spazi di incontro virtuali e fisici tra le persone, chiamate a scambiarsi conoscenze, competenze, idee. Non è forse basato sull’economia del dono il couchsurfing - in voga tra i giovanissimi - che consente di farsi ospitare sul divano di uno sconosciuto in qualsiasi parte del pianeta? O il sito Woof, che mette in contatto agricoltori e viaggiatori? Si sceglie una destinazione e in cambio di cibo e alloggio si offre il proprio nei tanti lavori manuali di campagna. Sono ascrivibili all’economia del dono anche le centinaia di migliaia di tutorial che si trovano in rete e che si prefiggono di insegnare ogni cosa, dalla realizzazione del mobilio fai-da-te al trucco adatto a ogni occasione. E ancora l’arcinoto wikipedia, i tanti programmi gratuiti scaricabili con un clic e spiegati spesso, anche questi, attraverso video esplicativi facilmente reperibili su youtube.



A volte però c’è anche il rischio che il sistema capitalista e profit riesca a lucrare su questo tipo di iniziative. Per citare nuovamente Carlsson: “L’economia condivisa, è di solito fondata su un altro concetto in voga, quello di imprenditorialità sociale. Questo spazio scivoloso del mondo degli affari pretende di essere qualcosa di nuovo, mentre in realtà è piuttosto familiare. Equello che il capitalismo ha fatto incessantemente dall’inizio: convertire normali comportamenti umani basati sulla cooperazione, la condivisione e la solidarietà sociale in prodotti da vendere”. E continua “Non saremo in grado di creare affari per spodestare il business! Una economia del dono degna di questo nome implica una trasformazione massiccia di dimensioni alle quali, francamente, la maggior parte di noi ha paura di pensare. Credo che la nostra speranza sia che quello spirito simile ai primi anni di vita nelle braccia delle nostre madri e dei nostri padri, dove tutto veniva offerto gratuitamente e con amore, possa essere la base di una trasformazione a livello sociale”.



Che l’economia del dono abbia prevalentemente a che fare con la maternità è convinta Genevieve Vaughan, ricercatrice statunitense naturalizzata italiana, che all’economia del dono ha dedicato la sua trentennale attività di ricerca e di produzione scientifica. Lei stessa scrive: “La pratica materna si basa su complesse interazioni di dare e ricevere che permettono la continuità della vita e creano relazioni primarie positive sulle quali si fonda un'economia del dono ricca di significati e capace di creare comunità. Un’alternativa al mercato e al patriarcato, questa economia del dono si manifesta nelle società indigene egualitarie mentre nella cultura di dominanza attuale rimane sfruttata e screditata. Ciononostante molte persone ora cercano di mettere in atto un'economia alternativa senza però riconoscerne le radici materne”. Per riflettere sulle origini dell’economia del dono, Genevieve e il Centro Femminista per l'Economia del Dono hanno organizzato il convegno Le Radici Materne dell'Economia del Dono” (Roma, 25-27 aprile 2015, Casa Internazionale delle Donne) con la partecipazione di illustri studiosi italiani e provenienti da altri paesi (Filippine, Colombia, Sud corea, Mali). Tanti i contributi alla discussione: dalla filosofia femminista agli studi matriarcali, dall’appropriazione del dono da parte del capitalismo alla spiritualità e alle tante esperienze di economia del dono in varie parti del pianeta, capaci di riportare chi le pratica a una dimensione di relazionalità con altri esseri umani, di cui si sente, ogni giorno di più, il bisogno.

 

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