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Il delitto di un patrimonio disprezzato. Gioia Di Cristofaro Longo

Il delitto di un patrimonio disprezzato. Gioia Di Cristofaro Longo

CULTURA&FUTURO, ADDIO/2 - Per contrastare il “suicidio culturale” di una ricchezza sperperata hanno ideato LUNID e l’Osservatorio Testimonianze di Successi. Ci spiega di che si tratta una delle fondatrici, l’antropologa Gioia Di Cristofaro Longo

Bartolini Tiziana Mercoledi, 28/05/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2014

 “Cultura è il modo di pensare, agire, sentire delle persone all’interno dei propri gruppi di appartenenza. La cultura ci dice ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è bello o brutto, buono o cattivo. Anche i sentimenti, che siamo abituati a censurare, sono costitutivi di ogni esperienza umana e non c’è esperienza umana che non sia accompagnata da un sentimento. Ogni gruppo ha la sua cultura di riferimento, che è condivisa e che inevitabilmente è presente anche nei processi di contestazione. Questo significa che la cultura diventa anche elemento di identità, caratterizza storicamente un gruppo culturale e definisce un’appartenenza”. Gioia Di Cristofaro Longo, antropologa, non poteva essere più chiara nella definizione, e altrettanto lo è nell’individuare un equivoco legato al termine, quello secondo cui “si identifica cultura solo con il concetto di erudizione o somma di conoscenze, che invece ne è una parte”. Una precisazione assai utile e che introduce il passaggio successivo, riguardante il ‘patrimonio culturale’ di un gruppo, di un Paese. “La storia culturale di un determinato gruppo umano - italiano nel nostro caso - è composta di un patrimonio frutto del percorso compiuto da quella comunità. Noi siamo ricchissimi da questo punto di vista, ma viviamo un paradosso: abbiamo un patrimonio culturale enorme ma abbiamo una incredibile capacità - quasi un’arte, direi - di disperderlo e non utilizzarlo. Questo comporta una perdita di valore anche dal punto di vista identitario e ha come conseguenza la continua erosione del nostro orgoglio di appartenenza. Il nostro è un autentico SUICIDIO CULTURALE. È un delitto, ed è davvero incomprensibile. Dobbiamo riflettere su questo quando pensiamo alla attuale grande crisi valoriale”. Per cercare la soluzione di un problema è indispensabile individuare le responsabilità, e Longo sa dove trovarle. “Il grande imputato, il nemico anzi, sono i mass media e soprattutto la televisione nelle modalità di programmazione prevalentemente offerte. Dobbiamo pensare che per la prima volta nella storia dell’umanità la comunicazione di ciò che è bene e ciò che è male avviene anche attraverso i mass media, che esercitano un’influenza enorme nei sentimenti, nei desideri, nelle percezioni. Dobbiamo prendere atto che c’è uno squilibrio nella rappresentazione della realtà, uno squilibrio a favore degli eventi negativi. Il positivo, che pure esiste nel quotidiano, è assente dalla narrazione. È giustissimo rappresentare i problemi, ma abbiamo il diritto di conoscere anche il resto, non può mancare l’altra faccia della medaglia. E il buonismo non c’entra nulla, quello che rilevo è che siamo defraudati del diritto/dovere di usufruire di una informazione completa”. Siamo scivolati in questa situazione piano piano, ma inesorabilmente... Quando e come è iniziato tutto? “Senza dubbio gli ultimi decenni sono stati devastanti per varie ragioni, ma prima di tutto è stato il cambiamento (in negativo) della scuola. I tagli alle risorse sono stati micidiali, ripetuti, e hanno sottratto risorse preziose alla formazione, all’istruzione, alla ricerca. Non possiamo non pensare che non abbiano inciso in maniera profonda, anche se si incontrano esperienze eccellenti che però non riescono a modificare la situazione ormai compromessa. Siccome la cultura si forma nella scuola, oggi paghiamo le conseguenze e, non a caso, abbiamo meno del 20% dei laureati mentre in Spagna sono il doppio. Spero che si possa presto invertire la rotta, ripensare l’istruzione e le istituzioni formative. Ma dobbiamo sapere che pagheremo comunque uno scotto pesante ancora per molto tempo perché i processi sono lunghi”. La professoressa Gioia Di Cristofaro Longo ha preso un’iniziativa - che arriva dopo molte altre già ideate e realizzate negli anni, come il Tribunale 8 marzo, ad esempio - che punta dritto al cuore del problema: la Libera Università dei Diritti Umani (LUNID) e l’Osservatorio Testimonianze di Successi. Quest’ultimo è stato presentato ufficialmente lo scorso mese di maggio a Roma. “Questa nuova scommessa consiste nel raccogliere e dare visibilità ai soggetti e alle realtà in cui sono applicati i Diritti Umani. Il successo che la nostra iniziativa sta riscuotendo, anche con contatti che arrivano da Continenti e Paesi lontani (Cina, Australia, USA), ribadisce che l’affermazione dei Diritti Umani è un’aspirazione universale e che tutti tenevano dentro. Con l’Osservatorio diamo la possibilità di valorizzare ciò che si fa con l’obiettivo di mettere a regime le buone pratiche e provocare contaminazioni e propagazione”. Giusto ciò che serve per superare quel peso del vivere che ci opprime e che, abbiamo capito, deriva dalla mancanza di ossigeno di cui il positivo è generatore primario.





BOX/1

Osservatorio di Testimonianze di Successi


Con l’istituzione di un Osservatorio di Testimonianze di Successi LUNID - Libera Università dei Diritti Umani si propone di costituire un'occasione ed un’opportunità di portare a visibilità e rappresentazione esperienze a livello micro e macro che possano essere percepite e lette come successi nell'accezione di esito positivo. La proposta nasce dalla duplice considerazione fondamentale che: oggi siamo in presenza di un grave squilibrio a livello di rappresentazione della realtà attraverso i media, con particolare riferimento alla televisione, nella direzione della violenza, violenza subita, violenza agita, violenza individuale, violenza collettiva; se è senz'altro opportuno e doveroso dare visibilità ad eventi negativi e violenti, si ritiene, però, una grave carenza quella di non dare altrettanta rappresentazione all'esperienze di successo. I processi di costruzione dell'identità culturale risultano in tal modo gravemente compromessi da tale anomalia: essi, infatti, si producono per scelta e adesione a modelli culturali assunti, pur nella consapevolezza della possibile criticità e problematicità, nella loro dimensione costitutiva in termini positivi. La sfida che oggi ci troviamo ad affrontare riguarda proprio la capacità di produrre idee, liberare la creatività, far esplodere le potenzialità insite nelle iniziative realizzate. Le esperienze già concretizzate e quelle in atto sono, al contempo, memoria e mutamento, tradizione e innovazione e costituiscono un tessuto la cui trama rende possibile il riconoscimento ed il confronto. La lettura assemblata e sistematica di tali esperienze offre una documentazione preziosa dalla quale è possibile trarre indicazioni di crescita, sviluppo, valorizzazione, in una parola: risorsa. L'Osservatorio intende svolgere la funzione di catalizzatore delle esperienze considerate e percepite di successo, analizzate per contenuti, professionalità, dinamiche di relazione, destinatari e risultati, operando nel contempo per una loro diffusione e contaminazione, anche costituendo reti.



L'Osservatorio si propone di:


  • acquisire le "storie" di protagonisti, individuali e collettivi, a livello micro e macro, formando un vero e proprio mosaico le cui tessere vanno costituendo un inedito disegno, ispirato alla cultura dei diritti umani;

  • divulgare, offrendo la massima visibilità, le esperienze di lavoro e di vita positive che presentino coerenza tra obiettivi e risultati;

  • catalogare i beni audiovisivi e cartacei offerti a documentazione delle esperienze comunicate all’Osservatorio;

  • organizzare seminari, convegni, congressi, mostre, ecc., attraverso i quali i protagonisti e le produzioni delle realtà inserite nell’Osservatorio svolgano la funzione di ponte comunicativo tra generi, generazioni e culture diverse;

  • promuovere concorsi, rivolti in particolare alle scuole, alle varie strutture formative ed associative, ecc. su produzioni audiovisive, multimediali e di scrittura che documentino la memoria dei testimoni di ieri e le buone pratiche di oggi.


Info:lunid@libero.it - Sito: http://www.lunid.it/index.php



BOX /2

Libera Università dei Diritti Umani - LUNID

LUNID nasce nell’intento di contribuire al superamento dell’insostenibile discrasia nel campo dei diritti umani tra il piano teorico e quello operativo, tra parole e fatti. L’obiettivo è quello di costituire occasione, opportunità e strumento della fondazione di una cultura dei diritti umani, intesa come condivisione di valori, aspirazioni e comune orientamento volto a promuovere realtà ispirate al rispetto di tutte e tutti, condizioni di giustizia e libertà in una prospettiva di solidarietà, di operare per una universalizzazione dei diritti umani, promuovendo l’indispensabile processo di inculturazione di tali diritti intesi come principi universali, oggi riconosciuti ed approvati a livello teorico dalla comunità mondiale.

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