Roma/ Casa Internazionale delle donne - Ottobre 1976: il Movimento di Liberazione della Donna occupa Palazzo Nardini. Dal mitico Governo Vecchio parte la lunga storia, che compie in questi giorni 30 anni alla Casa Internazionale delle donne
Costanza Fanelli Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2006
I movimenti delle donne, dovendo abbandonare Palazzo Nardini che era in forte degrado, individuarono il Complesso del Buon Pastore alla Lungara, anch'esso in stato di abbandono, come luogo dove trasferire sedi politiche e iniziative. Riprende l'occupazione. Il percorso in salita continua. Storia di lotte, di occupazioni, di negoziazioni, di patti tra donne, di incontri e scontri tra donne e istituzioni. Di parziali sconfitte e di grandi vittorie. La prima l'avere portato l'amministrazione cittadina a inserire nei programmi per Roma un progetto di restauro di un importante complesso finalizzato alla realizzazione di una Casa Internazionale delle donne. La seconda l'avere pensato e realizzato un progetto che salvaguardava il principio della autonomia politica delle donne. La terza l'avere avuto, con l'unanimità di un intero Consiglio Comunale, un affidamento di un così importante complesso ad un Consorzio composto da Associazioni di donne.
La Casa è oggi una realtà, aperta formalmente dal 2002 ma decollata nel 2003, che continua a fiorire con iniziative e presenze nuove. Vivendo sempre (e forse è proprio questo il suo segreto) una simbiosi particolare tra ciò che è stata, le sue origini, e l'oggi: la Casa Internazionale delle Donne. Un luogo, un progetto realizzato, una realtà del tutto unica anche nel panorama degli altri paesi europei, che hanno luoghi simili ma non così ampi e complessi per natura e tipo di attività e soprattutto per formula gestionale, affidata ad oltre 40 associazioni costituite in un Consorzio che ha lo scopo di garantire le diverse attività, di favorire e promuovere le iniziative delle donne, di realizzare servizi, progetti aperti alla città e alle donne, in un rapporto di collaborazione con le diverse istituzioni.
Una Casa per uscire di casa. Questo lo slogan scelto per comunicare il senso della Casa. La porta, ancora con la vecchia grata dell'originario convento-prigione, è il confine tra il fuori e il dentro. Il piccolo ingresso, colorato di annunci, cartelloni e fogli appesi, materiali informativi e dépliant, ti fa capire subito il luogo. Poi, con il primo lungo corridoio e la prima piccola apertura ad una scala interna che porta al primo e al secondo piano, la Casa si apre a poco a poco ai tanti e diversi contenuti. Tutto però alla fine converge nel cortile, il cuore della Casa. E' il luogo degli appuntamenti, degli incontri fortuiti, della sosta quando hai tempo, del riposo, per trovare o costruire una dimensione femminile delle cose.
Accoglienza. Come la foresteria Orsamaggiore, un tempo dormitorio di recluse, oggi quasi sempre piena di donne, molte delle quali provenienti da altri paesi e che hanno trovato qui qualcosa di nuovo rispetto agli ostelli, ai pensionati, agli alberghetti economici. Ma anche donne che vengono per partecipare ad iniziative e Convegni che si tengono all'interno della Casa. Poi ci sono gli spazi di ristoro: Bio e Te, per degustare cibi e bevande di paesi esotici, Luna e l'altra, self- service frequentatissimo a mezzogiorno dal quartiere oltre che dalle ospiti della Casa. Ristorante per donne la sera.
Politica e di cultura. Ogni giorno nella Casa ci sono iniziative, dibattiti, convegni e seminari, soprattutto per iniziativa delle Associazioni presenti o di altre realtà che considerano oramai la Casa la loro Casa. Il calendario degli eventi, sempre più ricco, ti dice che c'è un filo conduttore tra quasi tutti gli appuntamenti: la ricerca di un approccio di genere nelle cose.
La memoria. Accanto alla parola accoglienza c'è la parola memoria, memoria della storia, della cultura, della politica, dell'importanza delle donne nella società. Archivia è questo ed altro. Una associazione promossa da associazioni di donne che raccoglie e organizza i più importanti Fondi e Archivi che sono stati messi insieme da donne singole o da realtà organizzate politiche, sociali, culturali organizzate. Un'associazione che ha realizzato e gestisce un centro di Archivi e di Documentazione accessibile e una Biblioteca specializzata per le donne, che promuove progetti culturali. Nella Casa Internazionale e in Archivia ha a sede l'archivio di Noi Donne, una delle più importanti fonti di immagini e storia delle donne del nostro paese.
Casa internazionale delle donne
Via della Lungara, 19 – 00165 Roma
tel 06 68401720 – fax 06 68218287
e-mail: cciddonne@tiscali.it
www.casainternazionaledelledonne.org
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