Sonia Cincinelli - "Mi è capitato di volare… /sì volare con la mente /verso un nuovo orizzonte vivo…"
Benassi Luca Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2006
Sonia Cincinelli è nata ad Arezzo nel 1979 e attualmente vive a Roma. Scrive poesie da quando era bambina, ama i gatti, l’arte e odia la guerra. Ha pubblicato poesie su internet e nelle antologie “Antologia dell’amore” (2002) e “Writhink” (2005) a cura di Alessia Affinita. Sta per uscire una sua raccolta per il Progetto Cultura 2003 di Roma.
Sonia scrive alla redazione di Noidonne inviando una silloge inedita di poesie. Si tratta di una serie di liriche che compongono un corpo unico, quasi un piccolo poema, tenute insieme dal doppio filo dell’amore e della nostalgia. Questi due elementi spesso si intrecciano nel ricordo e nel desiderio di un calore perduto, mancato in un suo compimento epocale ed esistenziale. L’amore sembra sfuggire ad una donna che in esso ha investito tutta se stessa: il paradiso sempre sfiorato, quasi toccato nella corporeità di un fisico che brucia di desiderio, alla fine è irrimediabilmente perduto. Questa perdita però non impedisce di gridare l’amore, di invocarlo continuamente, quasi con ostinazione, di riporre fiducia in un sentimento che viene percepito come ragione stessa di vita e che necessita ogni giorno di un rinnovamento: “Ti amerò,/ davvero, non smetterò!”. Ma il paradiso perduto non è solo quello dell’amore. Farsi donna è anche il compimento esistenziale che vede nella poesia e nell’arte il sublime della vita. In questo processo di maturazione il quotidiano, lo studio, il lavoro precario, le difficoltà della vita alimentano una frattura con l’arte che si sente come inevitabile e insanabile a un tempo. La poetessa si sente sola come la gatta della poesia che apre la raccolta: “I tuoi occhi/ così/ malinconici e chiari/ che struggente/ mi si ridisegna/ dentro/ una vallata di solitudine”. Rimane l’attesa per “un’altra realtà” ma anche la coscienza che la poesia batte un più alto palpito, rende la vita meritevole di essere vissuta nella pienezza dei suoi frutti, alla ricerca di quel “[…] punto/ nel paesaggio dove/ gli aquiloni stanno.”
La poesia di Sonia Cincinelli trova le sue radici nell’arte, con riferimenti diretti (la Cappella Sistina, Heinrich Fussli, Cezanne), e per una tecnica poetica che si muove a scatti, con il montaggio di singole immagini poetiche come fossero quadri o fotogrammi. La poetessa vuole disegnare uno stato d’animo, una condizione esistenziale, attraverso macchie di colore, abbaglianti flash. Un'altra delle radici di queste liriche è il cinema, non solo nelle tecniche di montaggio, quanto nella struttura dialogica di alcune liriche dove i personaggi, un Lui e una Lei mai nominati con il loro nome, in un dialogo serrato, ricordano la scrittura tipica della sceneggiatura. Si tratta quindi di una poesia ricca di spunti, che si fa vedere oltre che ascoltare e che trasmette quella fiducia nel gesto poetico fondamentale perché il linguaggio possa ancora servirci a far parlare il cuore.
TESTI
Sabato 06.05.2000
Mi è capitato di pensarti
durante il mio viaggio,
perché nella mia mente sei
la libertà!
Mi è capitato di volare…
sì volare con la mente
verso un nuovo orizzonte vivo…
Volavo fissando un punto
nel paesaggio dove
gli aquiloni stanno.
Io e Te
Pace nella notte immacolata
una melodia preziosa, pura
di silenzio…
Ma io piango
pensieri, grovigli di incertezze,
momenti che ci appartengono
alimentano Rose e Spine…
Gli altri no
esistere soli
Io e Te
Acqua e Fuoco
Acqua e Fuoco
niente parla
solo i tuoi occhi
qui adesso sento
la purezza del tuo animo.
Le fiamme d’improvviso
lambiscono i tuoi abiti,
ardono il tuo corpo
ma i tuoi occhi sono acqua
di sorgente che mi disseta.
Grazie!
avrei bisogno di parlarti
Qui adesso
sei importante
Libera di te
C’è abbastanza tempo per chiudere
gli occhi e non pensare a questi
pomeriggi secchi e pastosi
per morire ancora nel teatrino
dell’indifferenza.
Vorrei che questo tempo
fosse più buono con me…
Mi aiutasse ad amare
questo preciso istante
che è prima
(fortunatamente) di te.
Sono ferma, immobile
Aspetto che tutto si muova
davanti a me.
ma non impotenza, anzi
nemmeno per assenza
è l’azione della mente
che tutto muove in
questo preciso istante.
Non servono costruzioni
manipolazioni
sono libera dal condizionamento
costante, sono viva!
Non ho bisogno di speranze e nemmeno
delle istanze
sono libera di te.
(2 novembre 2006)
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