Il cortometraggio ‘Miss Agata’, dopo un tour internazionale, torna in Italia
Dopo il successo ottenuto in numerosi Festival oltreoceano, il corto dedicato alla violenza alle donne e ai femminicidi, scritto e co-diretto da Anna Elena Pepe, approda al Reggio Calabria Film Festival
Mercoledi, 02/08/2023 - Ha fatto il giro del mondo, Miss Agata, e non si può che rallegrarsene: dopo l’anteprima in concorso al ‘Souq Film Festival’ (dicembre 2022), la manifestazione dedicata ai valori dell’inclusione e della coesione sociale, il cortometraggio sul tema della violenza alle donne e sui femminicidi scritto, co-diretto e interpretato da Anna Elena Pepe, è stato presentato a Los Angeles nel marzo scorso al ‘Golden State Film Festival’ presso il Chinese Theatre, poi a New York presso il ‘Queens Underground Black History Month Film Festival’ (il celebre festival rivolto alla cultura black negli Stati Uniti) e presso il ‘Jamaica Performing Arts Center’ in aprile.
Dopo il rientro in Italia e la partecipazione al Social World Film Festival, all’Ischia Global Festival e al RomAfrica Film Festival, il corto raggiunge ora il Reggio Calabria Film Festival (il cui Direttore Artistico è Mimmo Calopresti), dove sarà presentato giovedì 3 agosto alle ore 21.30. Alla proiezione seguirà un interessante Focus sul tema della violenza e sui femminicidi alla presenza dell’Avv. Emma Staine, Assessore Regione Calabria Politiche Sociali e trasporti e dell’Avv. Giovanna Suriano.
"Sono veramente molto felice che il Reggio Calabria Film Fest abbia scelto il mio cortometraggio per aprire un dibattito sulla violenza di genere - afferma l’autrice - In Miss Agata si parla infatti del trauma che la vittima può sviluppare dopo la violenza. Una vera e propria sindrome da stress post traumatico simile a quella dei reduci di guerra. Generalmente se ne parla poco perché non fa notizia, se una donna non riesce a ricostruirsi una vita normale, se non riesce ad avere una carriera o una nuova storia d'amore. È importante invece creare consapevolezza sull'argomento in modo da poter supportare le vittime in modo appropriato nel percorso di uscita dall'evento traumatico ripetuto, che 'e molto complicato”.
Co-diretto da Sebastian Maulucci e prodotto da Ladybug Crossmedia (Italia) e Tabit Films (Inghilterra), in una co-produzione italo-inglese, Miss Agata è un comedy drama, che diventa sempre più dark nel corso dell’incedere narrativo. Nel cast, fra gli altri interpreti, Andrea Bosca, Chiara Siani e Yahya Ceesay.
Il film racconta la storia di Agata (Anna Elena Pepe), una donna di poco più di trent’anni dall’apparenza un po’ maldestra e buffa, che nasconde un passato difficile. Alex (Andrea Bosca), infatti, l’ex fidanzato violento, continua a tormentarla nella totale indifferenza delle istituzioni, costringendola a cambiare città per sfuggirgli. La donna decide così di lasciare la sua casa in Piemonte e trasferirsi nella vecchia abitazione della nonna a Ferrara. Inizia a lavorare in un call center che non le offre alcuna prospettiva. Triste e frustrata per la difficile situazione che vive, prova a cercare conforto nella sua collega di lavoro (Chiara Siani), non trovando però una spalla su cui appoggiarsi.
Ogni giorno Agata viene letteralmente “bombardata” dai notiziari sui femminicidi e sulla crescente presenza della mafia nigeriana in città. Notizie che, giorno dopo giorno, accrescono sempre di più la sua ansia. Per sopravvivere, si imbottisce di pillole omeopatiche, come se fossero caramelle. Quando Alex riesce a scovarla nella nuova città, Agata crolla definitivamente. Durante un attacco di panico viene salvata da Nabil (Yahya Ceesay), un richiedente asilo gambiano con cui instaura un tenero rapporto di amicizia. La donna, tuttavia, come altre vittime di violenza continua, ha sviluppato un disturbo post traumatico da stress (PTSD) che le impedisce di riconoscere la realtà e ragionare con lucidità. Così, non riesce a vedere in Nabil il suo principe azzurro, ma piuttosto l’occasione per risolvere tutti i suoi problemi.
Utilizzando gli espedienti narrativi e stilistici tipici del black humor inglese, l’autrice affronta il difficile e sempre più attuale tema della violenza sulle donne, affrontandolo però da un punto di vista singolare: attraverso la sua Agata, infatti, vengono mostrate le terribili conseguenze che una violenza, fisica e verbale, perpetuata nel tempo, possono avere sulla vita e la psiche di una donna, portandola a sviluppare un disturbo post traumatico da stress, tipico dei reduci di guerra. Miss Agata è la storia di una “vittima imperfetta” che non è più capace di vedere la realtà ed agire in modo lucido.
Per riuscire a proporre nel film uno sguardo il più possibile al ‘femminile’, in relazione al tema della violenza sulle donne, l’autrice ha fortemente voluto una maggioranza di donne fra i capi reparto, dalla fotografia alla produzione, dal montaggio alla scenografia, dai costumi al trucco.
Attraverso il rapporto fra Agata e Nabil, nel film si affronta anche il tema dell’immigrazione, ma con una chiava inedita e mai consolatoria. Fondamentale, in tal senso, è stata la scelta degli attori. Infatti, al fianco di professionisti affermati come Andrea Bosca e Chiara Sani, il cast è composto da attori non professionisti come i ragazzi del centro di accoglienza e della scuola di cinema di Ferrara. In particolare, il protagonista maschile Nabil, interpretato dall’esordiente Yahya Ceesay, è realmente un richiedente asilo gambiano, arrivato in Italia nel 2017.
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