Domenica, 25/11/2018 - Sabato 24 novembre, in occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della violenza di genere in più di 200mila hammo preso parte al corteo che da Piazza della Repubblica è arrivato fino a Piazza San Giovanni.
Una marea fucsia, il colore che il movimento Non Una di Meno ha scelto come segno della lotta ad ogni forma di sopruso violento ed aggressivo maschilista e patriarcale che solo quest’anno ha ucciso oltre 80 donne in Italia.
La grande manifestazione romana si è aperta con uno striscione che dichiarava lo “stato di agitazione permanente” contro il governo Salvini-Di Maio e le sue politiche anti-femministe.
Una mobilitazione che ha coinvolto molte e diverse realtà, dalla Casa internazionale delle Donne di Roma - sotto sfratto da parte della giunta Raggi - al movimento delle donne curde, dalle lavoratrici precarie alle donne migranti ai movimenti LGBT.
Tante le donne e le ragazze che possono essere le nostre mamme, sorelle, amiche o vicine di casa, perché la violenza non è soltanto fisica o sessuale, ma è anche psicologica ed economica e si manifesta in modo diretto, ma anche con manifestazioni più velate e subdole.
Le donne sabato non erano sole, accanto a loro, a noi, hanno sfilato anche tanti uomini, bambini e bambine, uniti nei cori e dietro i grandi striscioni che hanno raccontato di una condizione di soprusi e violenza quotidiana da una parte e di quella strutturale dall’altra, che introdurrebbe il Ddl Pillon con le sue proposte di modifiche nelle separazioni dei coniugi e nell'affido dei e delle minori. Una proposta che di fatto riporterebbe le donne ad una condizione di sudditanza e subordinazione agli uomini, per non parlare poi dei continui attacchi alla 194 ed al diritto di autodeterminazione delle donne nella scelta della maternità.
Il corteo del 24 novembre ha denunciato le tante violenze di cui sono vittime molte donne in Italia e nel mondo, e allo stesso tempo è stato una dimostrazione della forza del movimento femminista che punta sull’unione tra donne per combattere e vincere. Un movimento che guarda al futuro e ne discute: l’Assemblea nazionale di NUDM di domenica 25 novembre ha affrontato vari temi tra cui le nuove iniziative in vista del prossimo appuntamento: lo sciopero generale dell’8 marzo 2019.
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