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Il corpo delle donne e la galassia della salute

Il corpo delle donne e la galassia della salute

Editoriale / giugno 2013 - I corpi delle donne sono diversi da quelli degli uomini. Come mai la medicina e la ricerca non ne hanno mai tenuto conto?...i farmaci sono sperimentati solo sugli uomini...

Bartolini Tiziana Domenica, 02/06/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2013

I corpi delle donne sono diversi da quelli degli uomini. E questo lo vediamo ad occhio nudo senza particolari sforzi intellettivi. Ci sono inoltre funzioni specifiche riservate ai corpi delle donne e, anche qui senza particolare impegno, asseriamo prontamente che la funzione altra per antonomasia è la possibilità di mettere al mondo esseri umani. Una logica elementare avrebbe voluto che la ricerca medica e quella correlata avessero tenuto presenti tali diversità e avessero quindi conseguentemente ipotizzato che insieme a queste differenze ve ne fossero altre, magari meno evidenti ma assai profonde, sia sul piano strettamente fisico sia sul versante emotivo-relazionale. Decidere di generare un figlio, a parte le condizioni fisiologiche che permettono la gravidanza, implica la possibilità/capacità di attingere ad oceani di sentimenti, emozioni e desideri assolutamente irrazionali. Con tutto quello che le gravidanze e i parti comportano, anche come incognite circa la possibilità di sopravvivere, se il generare avesse un nesso con la razionalità probabilmente l’umanità non avrebbe avuto modo di svilupparsi, come invece continua ad avvenire. È incredibile che la medicina non si sia evoluta tenendo presente tutto ciò e che abbia percorso il suo lungo cammino modulando attività, ricerca, farmaci, tecniche unicamente sul genere maschile. Il corpo della donna, le sue decisive funzioni riproduttive e le sue specificità di salute e benessere sono state ignorate o quanto meno non sono state al centro dell’attenzione. Farmaci sperimentati solo sugli uomini hanno prodotto guai serissimi, solo perché non si è pensato di verificarne gli effetti sulle donne. È incredibile, ma è così. Da poco tempo si parla di medicina di genere e ci si domanda come rimodulare interventi e ricerca, fino all’organizzazione della galassia che concorre a mantenere ad un buon livello la salute. Con la medicina di genere è iniziato un nuovo cammino, uno spazio che le donne si sono dovute conquistare e i cui effetti - come sempre accade - andranno a beneficio di tutti. Una ricerca che si attrezzi culturalmente a studiare in modo non neutro potrà probabilmente ottenere risultati diversi e più accurati. La sperimentazione di farmaci su differenti fisici implicherà una diversificazione delle cure, se non addirittura una personalizzazione delle medicine e/o dei dosaggi con possibili effetti positivi per i malati di entrambi i generi. L’impatto sui costi sociali diretti e indiretti potrebbe rivelarsi notevole anche con risparmi significativi. Insomma grazie al pensiero critico femminile e alla capacità delle donne di non smettere mai di interrogarsi e di osservarsi si aprono nuove opportunità che sollecitano la medicina, l’industria farmacologica, la politica e tutti gli attori pubblici e privati coinvolti a sviluppare nuovi approcci e a sperimentare soluzioni alternative. Anche nel campo vasto della salute dare ascolto alle donne e valorizzare i loro saperi può avere ripercussioni decisive e a trarne vantaggio può essere l’intero sistema.



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