"Il consultorio familiare …. quarant’anni dopo" di Marco Sani
Il libro di un ginecologo che ha lavorato decenni nei consultori pubblici spiega perché sono un servizio utile e moderno, a quaranta anni dall'approvazione della legge
Con la legge del 29 luglio 1975 n. 405 sull’istituzione dei consultori familiari unitamente al nuovo codice del diritto di famiglia, si assiste a un profondo cambiamento dell’organizzazione familiare modificando il deposto modello fondato sulla costrizione, discriminazione e subordinazione sostenendo il riconoscimento del diritto di scelta di tutti i suoi componenti.
Le tematiche previste nella legge caratterizzavano la peculiarità del presidio rterritoriale che i colsultori volevano essere, con un servizio finalizzato a:
- promuovere l'assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità e alla paternità responsabile e per i problemi della coppia e della famiglia, anche in ordine alla problematica minorile;
- somministrare i mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte dalla coppia e dal singolo in ordine alla procreazione responsabile nel rispetto delle convinzioni etiche e dell'integrità fisica degli utenti;
- tutelare la salute della donna e del prodotto del concepimento;
- essere luogo di divulgazione delle informazioni idonee a promuovere ovvero a prevenire la gravidanza, consigliando i metodi e i farmaci adatti a ciascun caso.
Vengono quindi gettate le basi per programmare, attraverso una pianificazione regionale, un servizio socio-sanitario assolutamente originale e senza riscontri nei servizi sanitari degli altri paesi europei.
I consultori familiari diventano un patrimonio unico, ricco di esperienze innovative nei contenuti e nelle modalità operative, fondamentale presidio di riferimento soprattutto per le componenti svantaggiate della popolazione, che non avrebbero alternative idonee.
"Il consultorio familiare …. quarant’anni dopo" (ed Miligraf, pagg 144, euro 16,00) di Marco Sani (videointervista all'autore) - medico chirurgo e specialista in ostetrica e ginecologia e in medicina legale che ha lavorato per 35 anni nel consultori pubblici 'vivendone sia le prime fasi di costituzione che l'attuale' - vuole ricordare non solo quei passaggi di avvio del riconoscimento di pari dignità e sostanziale eguaglianza che le donne hanno dovuto compiere per abbattere vari muri di discriminazioni dirette e indirette, palesi e occulte, ma soprattutto riaffermare come, specialmente oggi, i servizi consultoriali rappresentino la reale possibilità di esercitare quel sistema di prevenzione della condizione di benessere psico-fisica e di educazione sanitaria, sanciti nei principi informatori del servizio sanitario nazionale.
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