Il Cartello Antiviolenza delle donne di Napoli

Mercoledi, 30/11/2011 - Il Cartello Antiviolenza delle donne di Napoli si riunisce a

Napoli- Intramoenia (Piazza Bellini) ore 17 del 1° Dicembre 2011





E' passato circa un anno dall'ultima riunione, anche se il lavoro è stato intenso ed ugualmente condiviso.

In un anno sono successe molte cose e spesso siamo state costrette ad inseguire le emergenze, e guardando sempre all'oggi e al giorno immediatamente successivo. Ci siamo trovate di fronte al frutto di un cambiamento subdolo che di fatto è coinciso con la defilazione della politica dalle responsabilità nel contrasto al femminicidio.

Non dobbiamo ripeterci nel dire che il simbolico di un potere che prostituisce e violenta il genere "alla luce del sole", ha compromesso e complicato il nostro lavoro ben oltre la durata del governo Berlusconi. Non solo Berlusconi, ma tutto l'arco politico persevera a considerare la violenza un male necessario, insuperabile, fisiologico. Nel momento della crisi, sembra che sia venuto il momento opportuno per far ritornare candestino il progetto (santificato a parole) dell'eliminazione delle violenze sessuate.

La legge organica contro la violenza , come le azioni difensive verso le vittime. postulano la ripresa di azioni politiche più forti, determinate, complessive.

Per coloro che abbiano a sentire la prima volta, o anche solo dimenticato, le parole "Cartello Antiviolenza" , ricordo che è il soggetto politico che ha elaborato e si ripropone di elaborare la piattaforma di confronto, con le istituzioni politico-economico-culturali, per l'eliminazione della molteplicità delle concause che convergono nel verificarsi del femminicidio. Non sostituisce la rete dei centri, ne esalta le peculiarità e si avvale della sua presenza nel cartello come fonte di dati ed esperienze concrete, centrali nell'elaborazione dei principi generali cui il cartello stesso si ispira.

Il Cartello è nato sull'esigenza politica di svelare la strutturalità della violenza nel mantenimento delle gerarchie del potere politico. Questa esigenza si rivela più che mai attuale in questo momento, vissuto da tutte con grande preoccupazione. La teoria "per l'uscita dalla crisi" è prevedibilmente imperniata sui maggiori sacrfifici destinati al genere femminile, con la prevedibile ricaduta sul "taglio necessario della libertà di lavorare, partecipare, vivere autonomamente", ovvero l'ulteriore allargamento delle concause della violenza. Per noi tutte la parora d'ordine è sempre stata NON RICOMINCIARE, ma PROSEGUIRE.

La chiusura di centri storici come Erinna e Lanzino, le difficoltà dei centri in campania, la scomparsa dei temi politici proposti dalle donne, riconducono alla volontà di ricondurre il genere femminile a una sorta di sottomissione sociale "per semplificare il quadro politico.

Queste considerazioni, condivise da molte, ispirano il Cartello, ma il Cartello si propone di accogliere tutte coloro che a qualsiasi ttitolo considerino la centralità della lotta alle violenze. Per questo invitiamo tutte a proporre e e inventare con noi la prossima sfida al femminicidio.

x il Cartello Stefania Cantatore dell'UDI



per celebrare simbolicamente questo nuovo inizio ed insieme proseguimento



IN OCCASIONE E NEL CORSO DELL'ASSEMBLEA VERRANNO RACCOLTE LE FIRME PER SOSTENERE LA LOTTA DELLE DONNE COLOMBIANE VERSO IL LORO PARLAMENTO PER OTTENERE IL CONTRASTO AL FEMMINICIDIO ANCHE CON UNA LEGGE ORGANICA

LE FIRME COSì RACCOLTE IN OGNI CITTà VERRANNO CONSEGNATE UFFICIALMENTE AI CONSOLATI PER L'INVIO AL PARLAMENTO COLOMBIANO.



Qui sotto riporto le tre parole contro la violenza delle donne in Colombia , che strordinariamente riflettono il nostro percorso



VERDAD, JUSTICIA Y REPARACIòN

OVVERO

SVELARE, FARE GIUSTIZIA, RISARCIRE LE VITTIME