Baldassarre Bruna Venerdi, 03/04/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2015
Cara Bruna,
ti volevo chiedere perché alcune volte non sopporto mia sorella maggiore quando mi prende in giro. Vedi qualcosa dal mio albero? Ho 9 anni e mi chiamo Sofia.
Cara Sofia,
che albero originale hai disegnato! Ha delle belle radici che entrano nella terra per reggersi meglio! Il tuo albero è spostato tutto a sinistra, e la sinistra è il lato delle mamme, quindi questa posizione del tuo albero ci dice che sei una bambina che ama molto stare con la mamma, forse per ricevere tutte le coccole possibili. In fondo l’affetto della tua mamma a volte sembra l’unico su cui contare, vero? Crescere però significare però contare su tutti gli affetti, anche quello degli altri e è ciò che ti dici disegnando tante cornette telefoniche… I contatti non ti mancano, ma sono tutti come li vorresti veramente? In fondo il telefono ci permette di parlare con le persone, con le amiche, senza però potersi veramente vedere, abbracciare, giocare. È un po’ come ti senti quando tua sorella ti fa i dispetti? Voglio dire che in quei momenti non puoi sentirti riconosciuta né come sorella e nemmeno come amica. Comunicare profondamente è un’altra cosa, è volere bene come si vogliono due sorelle. A volte si comunica scherzosamente senza pensare a ciò che l’altra vorrebbe sentirsi dire. Volere bene significa invece accorgersi dei sentimenti della propria sorella e questo vale per entrambe. Anche per te vale lo stesso discorso. Tua sorella molto probabilmente gioca e potrebbe somigliare al gioco colorato di queste cornette telefoniche, che tutte insieme non riusciranno mai a parlare con una sola persona. Cara Sofia, qualche volta occorre chiedersi se siamo noi a non volerci esprimere manifestando liberamente tutti i nostri pensieri e sentimenti oppure dipende dagli altri che, pur volendoci bene, non ci aiutano a farlo avendo rispetto di come veramente siamo.
La vita e gli affetti, soprattutto tra sorelle sono qualcosa di molto prezioso e in movimento, proprio come la parte superiore del tuo albero. È come stare in un grande cantiere in costruzione e l’affetto ha bisogno di opere di manutenzione… Occorre un movimento continuo e i “dispetti” possono rientrare in questo grande movimento, ma l’importante è non fermarsi a questa sensazione di fastidio, perché nel cantiere degli affetti c’è tanto da scoprire e da costruire!
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