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Il bello e il mostruoso del sogno

Il bello e il mostruoso del sogno

Cultura/ Danza - “Sono un mammifero danzante in via di estinzione”. Surreale e ironico, Giorgio Rossi è uno dei più interessanti coreografi italiani

Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2005

Giorgio Rossi è un coreografo che fa parte di “quella specie di esseri in via di estinzione che crede profondamente nell'immaginazione”, come egli stesso si definisce.
Riesce a coniugare una gestualità rarefatta e raffinata a parole poetiche che creano atmosfere oniriche. Conduce gli spettatori in un viaggio dove i mezzi sono la fantasia, l’ironia. Mezzi che trasportano oltre i pensieri, per giungere all’ascolto della vita interiore, alla scoperta delle mostruosità o delle bellezze dell’inconscio. Di questo viaggio fantastico il suo pubblico gli è grato, stando alle file interminabili del dopo spettacolo, che il più delle volte si formano di fronte alla porta del suo camerino.
Rossi è in tournée italiana (vedi scheda). Da non perdere le date di Mantova dove presenterà l’ultima creazione di quest’anno, La favola esplosa. I “movimenti narranti” interpretati dai suoi bravi “tra-ballanti danz-attori” guidano nel mondo delle favole. Il percorso è alla ricerca di origini ancestrali, di propri miti, della capacità di immaginare, di stupirsi, di trovare la propria anima universale.
La data più vicina per vedere un lavoro del coreografo è a Roma (l’8 settembre al teatro Vascello) dove presenta Gli scordàti, creato nel 2001. Scrive Giorgio Rossi: “C'è chi sostiene che gli scordàti sono una razza a parte, fuori posto, forse anche fuori tempo, vivono negli intervalli tra le parole sull'orlo di un pensiero / si nutrono di spazi e geometrie impossibili, se gli dai una musica la pettinano / sono come promesse come bagliori di promesse promettono mondi / sono come persone. Si sa che ci sono e che certe volte si incontrano, ma quello che può succedere nessuno con sicurezza lo sa, se ad esempio ci sarà da piangere o si dovrà ridere, ci sono solo supposizioni, è qualcosa di leggerissimo, lo dici ed è già sparito. /…venghino, venghino Signori …/…tra pochi istanti entrerete in un luogo senza tempo e senza forma, / un posto dove si appoggia la luce senza una ragione. / Per caso assisterete al miracolo dell'apparire, entrerete nel mistero del battito di un'ala e con un salto arriverete al solido delle cose…”.
Gli “Scordàti” saranno: Vasco Mirandola, Rebecca Murgi, Aline Nari, Ivana Petito, Giorgio Rossi, Domenico Santonicola. I testi sono di Vasco Mirandola, le musiche di Giovanni Venosta.
G.S.
(2 settembre 2005)

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