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Il bello del teatro

Il bello del teatro

Emozioni e storie - Intervista a Francesca Bianco, attrice teatrale eclettica e innovativa

Alma Daddario Giovedi, 03/12/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2015

 È una delle attrici teatrali più quotate ed eclettiche nel panorama italiano. Da trent’anni collabora con lo storico teatro Belli di Roma, interpretando ruoli da protagonista. Nel suo repertorio spiccano figure femminili di rilievo storico e mitologico, ma anche eroine contemporanee, come quelle descritte da Dario Fo, Woody Allen, Alan Ayckbourn, James Cain, Roberto Lerici. Si tratta di Francesca Bianco, che incontriamo reduce dal successo personale per l’interpretazione di una struggente Edith Piaf in “L’anima e la voce” (di Alma Daddario, ndr) e in procinto di partire in tournèe con un testo del britannico Simons Stephens, “Heisenberg”, che ha debuttato a inizio stagione insieme a Antonio Salines e con la regia di Carlo Emilio Lerici.

Quando hai capito che volevi fare l’attrice?

Tutto mi è capitato un po' per caso. Le mia amiche dicono che da bambina rompevo le scatole a tutti quanti per obbligarli ad assistere ai miei spettacolini. Francamente ho rimosso questo ricordo. Però all'età di 14 anni, quando mia madre mi regalò l'abbonamento al Teatro Stabile di Torino, vidi il Peer Gynt con la regia di Aldo Trionfo, allora pensai che avrei voluto stare su un palcoscenico per il resto della mia vita.

Alcune attrici lamentano il fatto che, soprattutto al cinema, alle donne si offrano ruoli stereotipati e poco interessanti rispetto ai colleghi maschi, con un occhio più attento all’età anagrafica. Che ne pensi?

Non credo sia questo il problema. Piuttosto penso ci sia un’incapacità da parte di chi produce di pensare a un attore in un ruolo diverso da quello in cui siamo abituati a vederlo. Non sono quindi i ruoli ad essere stereotipati, ma gli attori ad essere usati in modo stereotipato. E questo vale sia per le donne che per gli uomini. Questo difetto, o se preferite mancanza di coraggio, fa si che alla fine lo stesso attore si trova a fare film diversi nei quali interpreta sempre lo stesso“carattere”.

Per quello che riguarda il teatro c’è lo stesso problema, o si offrono più possibilità?

In teatro si vivono situazioni analoghe, ma per motivi diversi. Il teatro è in balìa dei produttori e degli esercenti che pensano sia indispensabile avere dei “nomi” da mettere in cartellone. E i cosiddetti “nomi” alla fine sono sempre gli stessi.

Ma sono convinta che il pubblico preferirebbe ogni tanto scoprire qualcosa di nuovo.



La tua carriera artistica è caratterizzata da ruoli importanti. Oltre ai classici, ricordiamo Ipazia o Gertrude Bell, l’archeologa e scrittrice di “La regina senza corona”, o mostri sacri come Edith Piaf. Ma ti sei anche cimentata in ruoli più scanzonati e ironici come in “Coppia aperta, quasi spalancata” di Dario Fo, dove non fai rimpiangere l’interpretazione di Franca Rame. Cosa ti attrae di questi personaggi?

A me piace raccontare storie nelle quali ciascuno possa riconoscersi attraverso le emozioni. Che siano le lacrime per Ipazia, bruciata viva per la sua difesa della libertà di pensiero, o le risate che suscita la moglie “cornuta” e nevrotica di “Coppia aperta”. Sono personaggi che sento miei perché raccontano qualcosa che fa parte indirettamente della mia vita, come della vita di tutti.

Secondo te esiste una scrittura di genere, in teatro come in letteratura?

Non credo. Ipazia, Gertrude Bell, Eleonora d'Arborea, Irene Nemirowsky, le due madri de “Gli occhi al cielo”, e altri ancora, sono frutto di una penna maschile. Walerka e Edith Piaf sono di penna femminile. “Coppia aperta”, così come altri testi interpretati negli ultimi anni, sono frutto di una scrittura a quattro mani maschile/femminile, e dietro lo pseudonimo di Elena Ferrante, che ha scritto il personaggio de “L'amica geniale” che ho interpretato recentemente, non si sa se ci sia una donna, un uomo o addirittura una squadra di autori diversi. Alla base di una buona scrittura c’è la sensibilità oltre al talento, che non hanno sesso.

Versione integrale dell’intervista in: http://www.noidonne.org/blog.php?ID=06792

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