'Il 25 è una data nostra, e sappiamo che è anche un veicolo sul quale le Istituzioni, e non solo, si fanno dare un passaggio, per non fare anche quel giorno la brutta figura che fanno tutto l'anno'
il 25 Novembre è la memoria attiva di due eventi: uno è storia, l'altro è un obiettivo da raggiungere.
L'ONU ha fatto di questo 25 La Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne, nel 1998, nell'anniversario dei femminicidi di tre delle sorelle Mirabal, Patria, Teresa e Minerva trucidate
il 25 novembre del 1960.
Sempre dall'ONU, è stabilito che il 25 novembre del 2014 gli stati membri dovranno aver adeguato le proprie leggi, usanze, programmi all'eliminazione della violenza degli uomini sulle donne, la violenza sessuata.
Non basta un giorno all'anno, tutte lo sappiamo, e sappiamo anche che se non lavoriamo tutti i giorni per difenderci e difendere le altre, gli stati inetti taceranno l'impegno preso. Tutti gli Sati, non per dimenticanza o per poca consapevolezza, ma perchè sanno che senza quella possibilità, che si chiama FEMMINICIDIO, di moderare e reprimere il genio femminile, il loro potere guerresco, finanziario, religioso sarebbe ridiscusso dalle sue fondamenta.
Noi abbiamo ben presente tutto questo ed abbiamo lavorato, messo insieme, cementato i nostri saperi, per esempio a Napoli col Cartello delle donne Napoletane contro le violenze sessuate.
Il 25 è una data nostra, e sappiamo che è anche un veicolo sul quale le Istituzioni, e non solo, si fanno dare un passaggio, per non fare anche quel giorno la brutta figura che fanno tutto l'anno.
Tutto l'anno sentiamo dire che non solo le donne. E noi lo sappiamo che non solo le donne ma anche le loro bambine e bambini sono alla mercè della violenza, perchè la violenza è gerarchica, esautora le madri lasciando senza difesa la prole.
Tutto l'anno ci sentiamo dire che non solo alle donne sono tolte le libertà fondamentali. E noi lo sappiamo che non solo alle donne, e sappiamo anche che le gerarchie si fondano sempre sul potenziale ricatto, che va reso visibile attraverso degli OSTAGGI. Noi siamo gli ostaggi.
Noi ogni anno non ci sottraiamo alla responsabilità di qesto ricordo simbolico e concreto insieme abbiamo fatto il nostro calendario di sempre punteggiato dalle date, anche quando, confuse dai tentativi di espropriazione.
24 novembre ore 10.30- consiglio Regionale della Campania presidio per la restituzione dei fondi delle donne napoletane (contributo europeo di 14 mln di euro, di cui 10 ancora ilegalmente nelle mani della giunta regionale)
25 Novembre, ore 10.00 al Centro Donna " I dati della violenza sulle donne a Napoli" Intervengono l'assessora Pina Tommasielli, Clara Pappalardo, Arcidonna, Maria Grazia Ruggerini, referente del Numero Verde Nazionale Antiviolenza 1522, coordina Maria Rosaria Ferre. Sarà presentato il report delle attività del centro antiviolenza e della rete dei servizi di contrasto alla violenza.
25 novembre ore 16,30- Sala della Loggia al Maschio Angioino, STANCHE DI GUERRA E DI VIOLENZA, le donne dell'UDI e le Donne in Nero presentanno la loro iniziativa di sorellanza attiva con le donne Colombiane, per dire ai loro parlamenti che senza una legge organica PROPOSTA DALLE DONNE, nessun contrasto alla violenza è possibile. Le bambine stuprate ed uccise in Colombia sono le NOSTRE bambine. Nel corso dell'iniziativa la videoconferenza con le donne in Colombia, in contemporanea a tante piazze nel mondo.
2 Dicembre- ore 17 da Intramoenia a Piazza Bellini (Napoli) - Assemblea aperta del Cartello delle donne Napolertane contro la violenza sessuata PER DIRE CIò CHE LE DONNE SANNO, PER RILANCIARE LA LOTTA AL FEMMINICIDIO CIVILE E DI STATO. I numeri e le complicità non sono solo quelle che si vedono. In diciassette anni si accumulato il lascito agiuntivo degli sdoganamenti dello stupro e degli scambi fatti avendo le donne come merce. A noi svelare le responsabilità locali, nazionali, internazionali. Come arriveremo al 2014, in Italia?
per il Cartello delle donne Napoletane contro le violenze sessuate (UDI di Napoli e Arcidonna Napoli)
Lascia un Commento