Venerdi, 19/04/2013 - IL 24° SIMPOSIO INTERDIALETTALE DI PRIMAVERA,
un evento ormai imprescindibile…
di Maria Cristina NASCOSI SANDRI
La prossima domenica, al teatro di Vattaro, in provincia di Trento, avrà luogo la 24a edizione del Simposio di Primavera, organizzata dal multidecennale e collaudato Cenacolo Trentino di Cultura Dialettale, fondato nel 1989.
Un periodico, Ciàcere en Trentìn, ne è la naturale emissione e fonte di ricerca e studio continuo da parte di chi vi scrive – non solo autrici ed autori trentini, ma pure hostwriters di altri cenacoli e regioni, invitati dalla redazione con grande lungimiranza e professionalità, oltreché passione per le proprie radici.
Una manifestazione corroborato dalle sempre tante adesioni, il Simposio, ininterrotte nel tempo, di rilevanza ormai nazionale, tant’è che quest’anno si son aggiunti altri 80 poeti, desiderosi di far parte dell’evento sempre più prestigioso.
Il prof. Fox, coordinatore ed anima dell’evento, quest’anno si è trovato a chiudere anzitempo le adesioni per mancanza di spazio…recitativo e conviviale!
Saranno, infatti, presenti moltissime autrici ed autori e tanti gruppi da varie regioni d’Italia. Dal Trentino: «Vozi en dialèt», «Il Tamburo del Sole» e il «Gruppo Culturale di Cognola», che operano sul territorio del Comune di Trento; il «Gruppo Poesia 83» con sede a Rovereto, il «Gruppo culturale «Judicaria» con sede a Tione; il gruppo poetico «El Ròcol» di Fiera di Primiero. Dalla provincia di Verona: il Cenacolo «Gino Beltramini» ed il Cenacolo «Berto Barbarani» di Verona; il gruppo dei «Poeti del Luni» di Negrar, il gruppo culturale «El Casteléto» di Dolcè, il «Gruppo poeti» di Belluno Veronese. Dalla provincia di Vicenza: l’«Academia Aque Slosse» e il gruppo «Amissi de’a poesia» di Bassano del Grappa, il gruppo poeti de «El Graspo» di Thiene, il gruppo poeti de «La Panòcia» di Schio, un poeta da Padova. Dalla Lombardia, il Cenacolo «Al Fogolèr» di Mantova, l’Associazione «Acaya» di Como; poeti da Bergamo e da Erba di Como. Dall’Emilia, poetesse e poeti da Bologna e da Ferrara.
Invitata, fra gli altri, da anni, anche chi scrive, appassionata e fedele sodale per il lungo e da loro riconosciuto lavoro di ricerca linguistico – letteraria, non solo dialettale, creatrice della collana di testi Cóm a dzcurévan/Come parlavamo, naturale emanazione di AR.PA.DIA., l’Archivio Padano dei Dialetti del Comune di Ferrara, autrice e curatrice di molti dei testi in essa compresi, oltreché di articoli apparsi da almeno 3 lustri su quotidiani e riviste specializzate anche on line, in lingua dialettale ferrarese, italiana ed inglese e past president del cenacolo dialettale ferrarese.
E, per dirla una volta in più, condividendola, insieme con il prof. Elio Fox, presidente del Cenacolo Trentino:
“(…) Si badi a quella che non è una sottigliezza accademica o una svista: Cenacolo trentino di cultura dialettale e non Cenacolo dialettale di cultura trentina. I promotori non volevano essere un circolo chiuso, ma lasciare fin dall’inizio la porta aperta verso altre realtà, convinti che l’«autarchia culturale» non giova a nessuno, soprattutto nel campo della cultura dialettale e popolare in decennale sofferenza (…). Come «nessun uomo è un’isola», neppure un’associazione lo è. Anzi proprio l’etimo suggerisce colleganza, comunione, amicizia (socius = amico). Quindi, dopo i primi incontri fra i soli soci, gli inviti sono stati rivolti prima ai gruppi trentini e poi via via, anno dopo anno, gli inviti sono stati allargati a gruppi del Veneto, della Lombardia ed infine anche dell’Emilia-Romagna. Gli inviti sono stati accolti da quasi tutti senza difficoltà, anche se venivano a spese loro.
Si è così scoperto che era bellissimo trascorrere delle ore assieme, scambiando opinioni, avanzando proposte, individuando problemi comuni. Nel volgere di pochi anni, quello che era nato, nel 1989, come un incontro fra i poeti del gruppo e dei loro familiari, è gradualmente diventato un appuntamento interregionale di grande spessore sociale e culturale, ormai sempre atteso e sempre più frequentato, momento quasi simbolo di solidarietà e fraternità poetica interregionale. E dal 1996 si chiama «Simposio di Primavera».
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