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Il 20 Settembre, 140 anni dopo

Il 20 Settembre, 140 anni dopo

Porta Pia e dintorni - Potere politico e potere temporale nel terzo millennio: intrecci e affinità

Stefania Friggeri Giovedi, 28/10/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2010

Nella relazione alla CEI il cardinale Bagnasco “attacca su lavoro, scuola, trasparenza, legalità e politiche razziste”(“Il Fatto” 28/9/2010). Di fronte al degrado delle istituzioni, all’economia corrotta della cricca, alla xenofobia criminale, anche la CEI , pungolata dal malumore dei fedeli e incoraggiata dalla debolezza del governo, fa sentire la sua voce. Oh, finalmente una buona notizia! perché in Italia l’influenza della Chiesa è decisiva nel condizionare l’opinione pubblica. Anche se il magistero ecclesiale ha rilasciato a Berlusconi la legittimazione politica a governare in più occasioni, largamente pubblicizzate dai media; stupefacente e incredibile la cena estiva a casa di Vespa alla presenza, oltre al numero due del Vaticano, di Berlusconi, Letta, Draghi, e…Casini, neo democristiano il cui sostegno, dopo la frattura con Fini, sarebbe stato salvifico per il governo. È vero che la cena di Bertone in casa di Vespa ha provocato molto imbarazzo dentro la Chiesa (mai un Segretario di Stato si era esposto così platealmente) ma ormai in Italia accade di tutto, persino che alti prelati partecipino a ricorrenze ‘laiche per definizione’. Infatti, dopo le leggi-precetto tipo procreazione assistita o caso Englaro, la resa dello Stato italiano alle pretese egemoniche di oltretevere è ormai così totale che il 140° anniversario della presa di Porta Pia a Roma lo scorso 20 Settembre (data simbolo dell’affrancazione dello Stato dal potere temporale della Chiesa) è stato celebrato dal cardinal Bertone. Grato dell’occasione ad un governo che, dopo aver sdoganato l’MSI, oggi, pur di sopravvivere, porta avanti la politica razzista della Lega e si abbraccia a Storace. Ieri Ratzinger in persona bacchettava Veltroni (ricordate?) oggi Bertone, avendo al suo fianco Alemanno, afferma a Porta Pia che “la comunità civile e quella ecclesiale desiderano praticare in questo paese una vasta collaborazione a vantaggio della persona umana e per il bene dell’intera società”(vedi lo smantellamento nel Lazio dei consultori ?). E ancora: ha parlato solo la Chiesa, zitte le istituzioni; bloccati ed identificati i rappresentanti dei partiti e delle associazioni presenti. E infatti oltre 50 fra associazioni e forze politiche hanno festeggiato il 19 settembre per non mischiarsi alla celebrazione ufficiale. Da dove, in verità, erano stati esclusi per fare posto a “Militia Christi”, associazione fondamentalista già condannata per offese e falsità, nel cui nome il principe Lillo Sforza Ruspoli ha dichiarato alla stampa: “Quella contro lo Stato Pontificio fu un’aggressione barbara contro uno stato legittimo”. Dove, in verità, solo dopo Porta Pia furono aperti i cancelli del ghetto e cessarono le persecuzioni antisemite (particolarmente sanguinose quelle di Ancona e Senigallia da parte di Gregorio XV, il papa che precedette Pio IX). Anche Pio IX era un antisemita (vedi il caso Mortara, il bambino ebreo battezzato all’insaputa dei genitori quindi strappato loro per educarlo alla “vera religione”; oppure la consacrazione del culto di Lorenzino: il bimbo sarebbe stato crocifisso dagli ebrei durante uno dei loro omicidi rituali per berne il sangue). Durante il suo regno furono incarcerati quasi ottomila prigionieri politici, un numero che si spiega con la venalità e la corruzione della corte romana, l’immobilismo e la violenza del governo (quando i patrioti entrarono nelle carceri, trovarono nei sotterranei “scheletri e cadaveri in decomposizione in mezzo a una montagna di vestiti maschili e femminili…furono ritrovati anche centinaia di giocattoli”, E.Frattini). Innumerevoli allora in Roma le case di tolleranza (cosiddette perché si tollerava nei maschi quel desiderio che nelle donne era segno di depravazione). E a Pio IX infatti si deve la promozione del culto mariano con la proclamazione dell’Immacolata Concezione, un dogma molto discusso che parve però trarre conferma dalla apparizione della Vergine a Lourdes quattro anni più tardi (1858). E oggi il dogma cattolico dell’Immacolata Concezione è assurto a festa civile mentre non è stata ripristinata la festa del 20 settembre, abolita dal fascismo. Proclamato beato da Giovanni Paolo II, (fiducioso nella modesta cognizione storica degli italiani) Pio IX non solo non riconobbe lo Stato italiano (1861) ma scomunicò il re, il governo, il Parlamento e rifiutò ogni trattativa diplomatica per evitare di risolvere la “questione romana”con le armi, e dunque nel sangue (come poi avvenne a Porta Pia nel 1870). Ma gli va riconosciuta la virtù della coerenza. Perché l’unità d’Italia, un regime parlamentare e lo Statuto dei diritti del cittadino rappresentavano ai suoi occhi il risultato di quei “funesti errori” che aveva elencato nel Sillabo (1864): razionalismo, laicismo, socialismo, libertà di coscienza, tolleranza religiosa….E invece proprio alla fine del potere temporale la Chiesa deve il suo ritrovato prestigio di voce libera dai legami terreni, di autorità tesa alla guida spirituale dei fedeli. Anche se lo storico Pasquale Villari, cui non era sfuggito come la fine del potere temporale avesse rafforzato nei fedeli la visione della Chiesa come guida culturale e politica, così si esprimeva alla Camera (1875): “Esso (il clero) si vale di questa libertà, cerca di penetrare nelle scuole, cerca di impadronirsi delle coscienze per apparecchiarsi al giorno della riscossa, e per misurarsi con noi quando sarà organizzato”.



(1 novembre 2010)

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