Parità/ "Sguardi al femminile" - Tempo di bilancio al convegno "Sguardi al femminile" per i risultati ottenuti dalle consigliere Luciana Parpaiola e Gisella Martina
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2005
“Non è stato semplice appropriarci degli strumenti anche trasversali per rendere efficace la nostra azione” ricorda la Consigliera di parità Luciana Parpaiola in occasione del convegno “Sguardi al femminile”. Nel corso dell’incontro si è analizzato il lavoro delle due consigliere provinciali di Parma, svolto nei quattro anni del loro mandato appena scaduto, e la prospettiva lungo la quale agiranno le future Consigliere di Parma, la cui nomina verrà resa nota in settembre.
“Rivendicare la presenza delle Consigliere di Parità all’interno di una causa legale di discriminazione – continua la Parpaiola -, ci è servito a far sapere ad avvocati e giudici che le lavoratrici discriminate possono oggi avvalersi concretamente del supporto delle Consigliere di parità”.
Le due consigliere parmensi, Luciana Parpaiola e Gisella Martina, sono state le prime ad essere state elette (nel 2001) nella provincia di Parma. La Parpaiola con due lauree, in Lettere e in Giurisprudenza, oltre ad una lunga esperienza nelle politiche della Parità, e la Martina con una laurea in Economia e commercio oltre ad un’esperienza sindacale provinciale per il pubblico impiego, hanno unito le loro esperienze per lavorare di concerto per la difesa delle persone discriminate sul lavoro e sulla promozione delle pari opportunità.
I numerosi casi di cui si sono occupate sono dovuti a differenze di sesso, a molestie sessuali, a mobbing, alla poca conoscenza della legislazione sulla maternità che rendeva difficile la conciliazione tra lavoro e famiglia. Sono intervenute cercando di mediare tra le parti, oppure agendo con un mandato di delega all’interno di una vertenza legale.
“Spesso abbiamo ottenuto un equo risarcimento, altre volte siamo riuscite a trovare un accordo tra le parti in sede di conciliazione, come ad esempio nel caso della lavoratrice immigrata incinta che rischiava di perdere il lavoro e la casa. Abbiamo convinto il datore di lavoro a lasciarle l’abitazione durante la maternità e ad accogliere il marito che, prendendosi cura del bimbo, ha consentito alla lavoratrice di rientrare al lavoro al termine del congedo”.
Le consigliere hanno anche concordato con il Tribunale di Parma, una lista di avvocati che con un tariffario minimo possano assistere le donne che si rivolgono a loro per essere sostenute in una causa legale. Il testimone passerà a settembre alle nuove elette, quando il ministro del Lavoro confermerà le nuove incaricate. Anche per loro si tratterà di svolgere un lavoro che si rivela sempre nuovo e per il quale, come hanno già sperimentato le due consigliere uscenti, si fa riferimento soprattutto alle proprie esperienze personali, per promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne e rimuovere di fatto gli ostacoli che limitano le pari opportunità.
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