Venerdi, 30/08/2013 - Da molti anni lavoro come psicologa e coordinatrice presso servizi per l’infanzia, in particolare nidi e scuole dell’infanzia.
Questa esperienza mi ha permesso di vedere un gran numero di inserimenti e come sono solita dire ai genitori quando spaventati durante il primo colloquio mi chiedono come le educatrici lo gestiscono, “l’inserimento è prima per i genitori e poi per i bambini”.
Molto spesso i genitori affrontano l’inserimento come un evento stressante e traumatico, spesso è il primo vero distacco dal figlio e questo comprensibilmente rappresenta per loro forte angoscia, che inevitabilmente viene trasmessa al bambino. “Potrò fidarmi delle educatrici? Come lo tratteranno? Saranno capaci di accudirlo e capirlo? Gli mancherò? Mi percepirà come la mamma che lo ha abbandonato?”. Questi sono alcuni dei dubbi dei genitori che accompagnano per le prime volte i bambini al nido e purtroppo, anche se questo spesso viene ignorato, i bambini percepiscono queste emozioni nei loro genitori e questo rende l’inserimento più difficile, è utile quindi capire meglio questo momento e imparare a prepararlo bene, sia per i genitori sia per i bambini.
Essere tranquilli mentre si lascia un bambino al nido non è semplice per una mamma, specialmente se sono le prime volte che si affida il figlio e se non si conoscono le educatrici. Il clima di confidenza e fiducia si sviluppa con il tempo, per questo i primi giorni sono i più impegnativi; per capire se il nido è quello adatto al proprio bambino, per rintracciare elementi di qualità nel nido ed imparare a fidarsi, in genere raccomando alle mamme che vengono da me alcune indicazioni.
Le coppie che iscrivono i figli al nido in genere selezionano la struttura che più infonde fiducia: le educatrici, la bellezza degli spazi, la presenza o meno della mensa, le tariffe. Sono aspetti molto utili per valutare l’ambiente dove verrà inserito il bambino, ma spesso il genitore senza esperienza non considera che ci sono anche altri aspetti indice di qualità delle strutture. Diventa utile a questo punto valutare molteplici fattori. Uno degli indici del benessere dei bambini è la documentazione fotografica presente al nido e resa pubblica alla portata e vista di tutti: da lì si capiscono le attività svolte dai bambini: un nido senza documentazione fotografica non è indice di qualità. Cosa fanno i bambini? Come trascorrono le loro mattine? Quali sono le attività? Che materiali utilizzano? Spesso non ci pensiamo, tuttavia si raccolgono tantissime informazioni dalla documentazione. Un altro indice di benessere che è possibile chiedere è la giornata tipo: l’organizzazione delle varie attività, dai vari giochi, ai laboratori, al pranzo, alla pulizia. Molto importante è inoltre l’inserimento: un inserimento troppo veloce o rigidamente strutturato non è indice di qualità..si seguono i tempi dei bambini e i piccoli hanno tempi e modalità diverse per fare l’inserimento che non sarà uguale per i bambini che sono abituati a stare con altri e per quelli che non hanno mai lasciato i genitori. Utilissima è inoltre una valutazione dei rapporti numerici educatore-bambino e dei numeri dei gruppi. Infine, cosa da non sottovalutare, anche le tariffe. Attenzione alle tariffe troppo ridotte: i costi per le gestioni dei nido sono alti, causa il rapporto numerico educatore-bambino, i corsi che le educatrici sono obbligate a seguire (haccp, legge 81, pronto soccorso, antincendio), il rispetto delle norme della sicurezza e della pulizia: è utile fare una valutazione tenendo conto sì delle risorse economiche a disposizione, ma considerando anche la qualità dell’ambiente dove il bambino verrà iscritto.
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