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I Numeri della Violenza in tempo di SARS COVID 2.

I Numeri della Violenza in tempo di SARS COVID 2.

La pandemia da SARS- COVID 2, ha imposto limitazioni alla mobilità di tutti noi, per tentare di chiudere le porte ad un virus cui non sappiamo al momento porre uno stop ma esso non ha chiuso le porte al fenomeno della violenza alle donne i cui numeri so

Martedi, 24/03/2020 - Questa stagione per tradizione apre le porte alla primavera, con le sue giornate più lunghe e piene di luce, le prime gite fuori porta e pic-nic sotto il sole all’ombra degli alberi o sulle rive del mare, abiti leggeri e colorati prendono il posto ai pesanti cappotti e cappelli, gli ombrelli colorati si aprono alle variazioni meteorologiche che non scoraggiano a stare in giro, in mezzo agli altri.
Questa primavera non è come tutte le altre che abbiamo vissuto, le norme imposte a tutela della salute, per porre un argine al dilagare della pandemia da SARS- COVID 2, ha imposto limitazioni alla mobilità di tutti noi, per tentare di chiudere le porte ad un virus cui non sappiamo al momento porre uno stop ma esso non ha chiuso le porte al fenomeno della violenza alle donne.
In questo momento storico le pareti di casa rappresentano per le donne vittime di violenza, una prigione da cui è impossibile evadere dal proprio aguzzino; le conflittualità si esasperano e le difese a disposizione sono esigue. La violenza di genere è un problema prioritario in tema di
salute pubblica, comportando conseguenze somatiche (lesioni, malattie sessualmente trasmesse, gravidanze indesiderate, disturbi psicosomatici, ecc.), psicologiche (depressione, ansia, ideazioni suicidarie, abuso di farmaci fumo ed alcool...), cognitive (ridotta capacità di attenzione/concentrazione), socio-relazionali (isolamento sociale, compromissione attività lavorativa e delle capacità genitoriali). Fra le mura domestiche vivono spesso anche bambini che, loro malgrado, sono inseriti nella rete della violenza e vittime a loro volta. Secondo l’OMS, la violenza assistita è una forma di maltrattamento nei confronti dei minori che è diretta
conseguenza della violenza intra familiare. La violenza assistita ha conseguenze sulla salute fisica,
psichica, cognitiva e comportamentale del bambino.
I numeri delle persone coinvolte nella pandemia sono pesanti e dolorosi e tutti noi siamo angosciati.
L’ISTAT nel report del 2018 riporta numeri terribili: 6 milioni788 mila donne fra i 16 e i 70 anni hanno subito violenza fisica o sessuale, il 31,5% .
La violenza nel corso della vita:
-4 milioni 353 mila donne hanno subito violenza fisica, il 20,2%
-4 milioni 520 mila donne hanno subito violenza sessuale (realizzata o tentata), il 21%
-1 milione 157 mila donne hanno subìto stupri o tentati stupri, il 5,4%
-652.000 stupri
-746.000 tentati stupri
-2 milioni 800.000 donne fra i 16 e i 70 anni hanno subito violenza da partner attuali o ex, il 13,6%
-855.000 da partner attuale, il 5,2%
-2 milioni 44.000 da ex partner, il 18,9%
-La percentuale dei figli che hanno assistito a episodi di violenza sulla propria madre è pari al 65,2%
-644 mila donne fra i 16 e i 70 anni di origine straniera hanno subito violenza fisica o sessuale, il 31,3%.
L’angoscia di fronte a questi numeri è immane e l’indignazione è altrettanto immane e fa crescere in noi la consapevolezza dell’impegno che non può subire un fermo, neppure in questo momento di pandemia. Le prescrizioni imposte hanno trovato una mediazione e si sono adattate e reso flessibili le comunicazioni ed i contatti. La dott.ssa Anna Fazzari, Psicologa dell’ente partner CLES che cura, all’interno del CAV Demetra di Lamezia Terme, la consulenza psicologica e realizza percorsi individualizzati e personalizzati al fine di consentire alle donne vittime di violenza,
non ha interrotto il filo di comunicazione con loro. I Social media sono attualmente un valido strumento di comunicazione fra loro e noi, per non essere sole, per trovare la forza di denunciare, per mettere in atto tutte le strategie utili a tutelare la loro vita e quella dei loro figli. Questo strumento comporta un impegno notevole sia in termini di disponibilità personale che di tempo ma estremamente utile. Il numero telefonico del CLES è attivo h 24 così come il contatto WhatsApp e Messenger. Ci ha spinto a fare questo articolo l’ultimo WhApp da parte di una donna straniera che, dopo le nostre comunicazioni dei giorni scorsi, ha sporto denuncia contro il marito violento che vale più di mille considerazioni psicologiche e sociologiche: “Grazie dottoressa, più di voi chi mi può aiutare…così mi ha detto il Maresciallo che mi segue”.
Per chi avesse necessità noi siamo disponibili, sempre al +393383183253.

Lamezia Terme 24.03.2020
Dott. Anna Fazzari- Psicologa-Psicoterapeuta
Presidente CLES
partner CAV Demetra.

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