UISP - Intervista ad Aldo Sentimenti, Presidente regionale UISP Umbria
Lanzon Paola Lunedi, 10/10/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2011
Caro Presidente, sono stata ospite per ben due volte nella tua regione per la presentazione della Carta europea dei diritti delle donne nello sport e ho incontrato, in entrambe le occasioni, un sincero interesse, dibattiti frizzanti e non scontati sul tema delle politiche e delle pari opportunità. Dimmi una cosa: come vede un dirigente uomo questo coordinamento donne della UISP? Pensi che sia un vecchio strumento superato dal tempo, un luogo di vetero-femministe incallite o qualcosa di utile? E per chi?
I tempi sono ovviamente diversi dai periodi in cui io ricordo iniziative legate a quella che veniva definita condizione femminile. Oggi questo strumento, il coordinamento donne, ritorna ad essere importante perché mi pare ci sia stato oggettivamente un arretramento rispetto alla considerazione della donna nel nostro Paese, anche per le vicende politiche che hanno animato la cronaca politica nell’ultimo anno. Ci sono questioni, come ad esempio le quote rosa, che a dispetto delle opinioni di tutti e soprattutto delle stesse donne, rimangono ancora oggi uno strumento indispensabile per la partecipazione delle donne ai ruoli chiave di qualsiasi settore, anche nella nostra associazione. Questo dimostra che c’è ancora bisogno di lavorare, di martellare su questi temi, soprattutto nelle azioni quotidiane in qualsiasi ambito. Noi , come UISP, ovviamente abbiamo questa responsabilità nelle nostre attività. D'altronde quando al congresso di Perugia, tanti anni fa, abbiamo forgiato lo slogan diritti, ambiente, solidarietà parlavamo sul serio. E’ necessario essere coerenti .
In squadra si lavora meglio se si tira tutti e tutte dalla stessa parte. Sei un presidente regionale della UISP: daresti un consiglio alla responsabile del coordinamento donne? Su cosa dovremmo puntare secondo te, anche all’interno della nostra amata associazione?
E’ necessaria una maggiore consapevolezza a livello personale. E’ necessario rinforzare anche al nostro interno una cultura di rispetto tra generi e quindi tra persone, che la nostra società complessivamente in questi anni ha in parte perso. Occorre un rafforzamento di tipo culturale che ci permetta di andare al di là delle dichiarazioni di principio e si trasformi in pratica quotidiana. Non ci sono ricette, ma la cultura del rispetto dà sempre buoni frutti.
Lascia un Commento