Martedi, 26/06/2012 - Il libro di Chiara Sacchetti dal titolo “Ad Occhi in su” è dedicato alle tante immagini devozionali che si incontrano nel centro di Carpi.
Quando Chiara mi ha presentato il suo libro, che raccoglie le immagini e simboli religiosi di cui i muri della città di Carpi sono sono disseminati, sono rimasta impressionata dalla loro quantità e dall'impatto visivo.
Il terremoto ancora non c’era stato e ora, riguardando le foto, penso che potrebbe essere un’ottima occasione per dimenticare le scosse e ripensare all’immagine della città con negli occhi questo patrimonio di bellezza e armonia di eccezionale valore. Valore storico, valore artistico e ora valore di testimonianza. Per fortuna queste vestigia sopravvivono intatte al terremoto, quella forza violenta che ha distrutto case, laboratori, beni storici a partire dalla Cattedrale e dal castello. Grazie al cielo, niente vite umane.
Tra le tante immagini bellissime del volume voglio citarne alcune che mi hanno colpito in modo particolare.
L'affresco che rappresenta S.Chiara e S.Francesco e che si trova su una parete esterna del Monastero delle Clarisse, nella via dedicata alla Santa, della seconda metà del xx secolo.
La Madonna col Bambino in via Giuseppe Rocca 42, una terracotta in gesso a tutto tondo della seconda metà del xx secolo.
La Beata Maria Assunta in ghirlandina di cherubini in via Nova 2, angolo piazza Giuseppe Garibaldi, una grande targa di forma ovale in terracotta plasticata in bassorilievo, smaltata a rivestimento ceramico, definita “sottovetrin” nei colori giallo beccaccia e verde ramina.
La Madonna del Carmine con Bambino in via Giuseppe Mazzini angolo via Nova, opera pittorica di pregio collocata in un tabernacolo a muro nella seconda metà del xx secolo.
Il nome di Maria in via Cesare Battisti 21 A, targhetta di marmo bianco apuano scolpita sulla superficie piatta. Il Nome di Maria è circondato da una fascia di dodici stelle (simbolo dell’Immacolata, dogma promulgato da Papa Pio IX nel 1854). E' una produzione modenese della metà del XIX secolo (1855).
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