Noidonne a colori - Il numero di marzo di Noidonne: 48 pagine a colori da non perdere
Bartolini Tiziana e Costanza Fanelli Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2006
Quello che stai sfogliando è solo in apparenza un giornale: notizie, immagini e commenti esposti con modalità che -speriamo- incontrino il tuo sentire. In realtà queste pagine sono molto di più: rappresentano, per il solo fatto di esistere e di essere nelle tue mani, uno dei tanti miracoli di cui le donne sono capaci nel silenzio operoso, senza clamori e con tenacia e forza insospettabili.
Sei anni fa fummo costrette a sospendere le pubblicazioni e chiudere la redazione. L'enorme massa di debiti cumulata, le spese insostenibili e il crollo delle vendite non ci consentivano di continuare a pubblicare il mensile patinato. Certo fu una decisione necessaria, ma comunque coraggiosa. Fu la presa d'atto di una sconfitta, anche delle donne.
Tutto era perduto? Una storia era finita? Non poche furono le testate nazionali e le autorevoli firme a dare il commosso, ma indifferente, addio al "giornale storico delle battaglie femminili". Solenni esequie per un defunto che frettolosamente si tumulava per consegnarlo alla storia e non averlo più tra i piedi.
Si sbagliavano: Noidonne ha continuato ad essere pubblicato poiché l'assemblea delle socie ci chiese di fare l'impossibile per non morire. Con una veste più austera, senza una vera e propria redazione e contando sulla generosità di tante amiche il giornale ha continuato a raccontare le idee e le esperienze delle donne. In questi sei anni ci siamo assunte pesanti responsabilità, abbiamo sopportato offese e umiliazioni e abbiamo lavorato così tanto da non poterlo neppure spiegare. Ognuna ha dato il suo contributo lavorando gratuitamente giorno e notte, custodendo un patrimonio di documentazione irripetibile o addirittura mettendo la sua casa a garanzia per le banche che anticipavano i danari. E' stato orgoglio o testardaggine? Non ce lo siamo mai domandate. Ci sono bastate, cammin facendo, le conferme di tante amiche e sostenitrici che ci hanno scritto commosse, che ci hanno diffuso, che si sono abbonate e hanno fatto fare abbonamenti al 'nostro giornale'. Ma sono state anche le tante giovani donne che, senza appartenere loro direttamente alla storia di Noidonne, si sono trovate immediatamente in sintonia con la storia di altre donne di cui l'esistenza stessa di questo giornale è materializzazione. Quel foglio austero e insolito aveva un suo fascino e una sua dignità, che le derivava dal fatto di essere un tentativo onesto e trasparente di continuare ad esistere in quanto Storia delle donne e in quanto strumento a disposizione di quella storia. Dobbiamo ringraziare le amiche dell'Udi che ci sono state sempre vicine, ma dobbiamo altrettanto essere riconoscenti a chi, non avendone alcun obbligo, ci ha dato la possibilità di esistere. In questi anni abbiamo stampato Noidonne grazie alla generosità e pazienza di un piccolo imprenditore romano, Roberto Rossi, che ci ha fatto credito. Questi incredibili, imprevedibili e irripetibili incontri hanno reso possibile il miracolo che ora maneggi. Nel 2006 Noidonne uscirà a colori, con una foliazione maggiore e con una più larga distribuzione. L'orgoglio di essere arrivate a questo punto con le nostre forze, nonostante alcune (poche) incomprensibili indifferenze e ostilità, è grande. Questo risultato è stato possibile anche grazie alla gestione oculata delle risorse e degli investimenti, alla capacità di intervento nel ripiano dei vecchi debiti e alle possibilità di rilancio della testata che costruiamo quotidianamente con un lavoro certosino. Noidonne, e il pezzo della sua storia che stiamo scrivendo insieme alle lettrici e ai lettori, è la prova provata delle capacità delle donne, della loro sapienza e lungimiranza. Dell'incredibile intreccio tra inventiva, determinazione, passione e amore che le donne sanno mettere in moto. Si avvicina il voto per le elezioni politiche. Quale Parlamento e quale Governo può davvero innovare, gestire con onestà ed efficacia, costruire consenso e consapevolezza può fare a meno di tali capacità? Da questa singolare e significativa esperienza, che sinteticamente ci siamo concesse il lusso di raccontare, la politica italiana dovrebbe trarre le debite conseguenze e semplicemente pensare che è impossibile non chiamare le donne ad essere parte determinante per uscire dal disagio e dalla crisi economica e culturale che l'attraversa.
Tiziana Bartolini
Costanza Fanelli
Isa Ferraguti
(1 marzo 2006)
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