Libri, maggio 2012 - Nicoletta Berliri, "Il rumore del mondo"
Massimo Lunardelli, "Dieci, pericolossissime anarchiche"
Domenica, 15/04/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2012
Un coro di voci e sguardi femminili
È pubblicato nella collana dedicata agli autori esordienti la raccolta di 15 brevi racconti, “piccole lotte quotidiane e grandi lotte per sopravvivere” attraverso cui Nicoletta Berliri esplora la complessità del mondo femminile. Sono 15 gocce nel mare tempestoso che è il vissuto dal punto di vista delle donne, un apparente ‘banale’ che l’autrice restituisce all’attenzione recuperando il senso del quotidiano - vero o verosimile - ad una dimensione profonda. Laura e quel pacchetto di sigarette che la aspetta sul tavolo del soggiorno, Alessandra e il piccolo Dario che ha cresciuto da sola, Liliana e l’incontro sul Lungotevere che la dissuade dal proposito di suicidarsi. Sono, insieme a Lucia o Renata, Raffaella o Marta le soliste di un concerto che poco a poco diviene un coro vitale e armonico.
Nicoletta Berliri
Il rumore del mondo
Ed MonteCovello, pagg 90, euro 12,00
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Coraggiose, forti, libere. Anarchiche
Erano diverse per provenienza, cultura e temperamento, ma avevano in comune “il fatto di essere costantemente pedinate e tenute sotto controllo per l’intero arco della vita dalle polizie di mezzo mondo perché ritenute pericolosissime”. Vale la pena di citarle tutte, queste donne minacciose, ma sconosciute o dimenticate: Ersilia Cavedagni, Ernestina Cravello, Nella Giacomelli, Clotilde Peani, Virgilia D’Andrea, Leda Rafanelli, Fosca Corsinovi, Elena Melli, Maria Rygier e Maria Bibbi. È grazie al meticoloso lavoro di ricerca - soprattutto, ma non solo, nel Casellario Politico dell’Archivio Centrale dello Stato - di Massimo Lunardelli che possiamo incontrare e conoscere le vite travagliate di donne che tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento hanno “attraversato la vita controcorrente”, pagandone il prezzo in prima persona. “Nella pubblica opinione riscuote cattiva fama, non solo per le teorie anarchiche professate con spavalderia, ma anche per essere di costumi licenziosi” così il Prefetto descriveva Ersilia in una nota del 1899, fedele allo stereotipo che una donna impegnata in politica è, per forza, anche una donna di facili costumi. È così anche per Clotilde, “di cattiva condotta morale” poiché “oltre ad avere avuto un passato abbastanza equivoco, è ora in illecita relazione con l’anarchico Malagoli Dionisio con cui convive e verso il quale non si serba fedele essendo facile a cedere e a prestarsi alle altrui voglie” nella descrizione stilata nel 1905 dal Delegato di Pubblica Sicurezza. La minaccia era costituita anche dalla cultura che con versi “trasmodanti di felina bile contro l’Italia nei suoi poteri e nel suo assetto sociale” (il Questore, 1923 su Virgilia) si faceva portatrice di un assai proibito richiamo alla libertà.
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