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I giovani i più colpiti dalla povertà assoluta

I giovani i più colpiti dalla povertà assoluta

I dati Istat nel Rapporto Caritas 2016 riportano dati allarmanti sui giovani colpiti dalla povertà assoluta e sul sud dove gli italiani superano per la prima volta gli stranieri nei centri Caritas.

Lunedi, 17/10/2016 -
Sono più di 1milione le famiglie italiane che vivono in uno stato di povertà assoluta, più di 4 milioni e mezzo di persone, dunque, che vivono nella forma più grave di indigenza e che non riesce ad accedere a beni e servizi necessari per una vita dignitosa.

I dati Istat su cui è elaborato il Rapporto Caritas 2016 'VaSi COmuNiCaNti' su povertà ed esclusione sociale in Italia e alle porte dell’Europa sono allarmanti.



Mentre in passato i più esposti al rischio povertà erano gli anziani, oggi sono 1 milione di minorenni e giovani senza lavoro: “I giovani sono coloro che oggi sono i più colpiti dalla povertà assoluta e questo condizionerà moltissimo il loro futuro rischiando di continuare a vivere in condizioni di povertà assoluta per tutta la vita, perché depauperati non solo economicamente, ma anche delle opportunità del futuro”. Lo dice Linda Laura Sabbadini, già direttora del Dipartimento statistiche sociali e ambientali dell’Istat, in occasione della Giornata internazionale contro la povertà.



Una situazione generale che avrà delle conseguenze a lungo termine, “la crisi sociale sarà molto più lunga della crisi economica – continua Sabbadini - anche se ci sarà una crescita del Pil o un miglioramento economico, ci vorrà molto tempo per riassorbire i gravi effetti di questa situazione. Le famiglie negli anni si sono indebitati, hanno dato fondo ai loro risparmi per stare al passo con la crisi”.

“Dal 2007 ad oggi – ha precisato – i poveri assoluti sono triplicati. Mentre nel ’97 gli anziani avevano solo 4 punti in più dei minori, ora i minori hanno 12 punti percentuali in più degli anziani. Le famiglie operaie hanno mantenuto invece una situazione grave, di progressivo peggioramento”.



Altro dato nuovo e allarmante è quello che riguarda il Mezzogiorno dove gli italiani sono maggiori che gli stranieri (66,6%): “Questo si spiega - ci dice Sabbadini - con una crisi maggiore nel sud rispetto al resto dell’Italia, con una maggiore emigrazione dei giovani che si è consolidata ed è costante negli anni e che non si dirige verso l’Europa, ma verso il centro nord. L’altro dato allarmante è che non si fanno più figli”.



Secondo il rapporto sono soprattutto stranieri a rivolgersi ai centri Caritas. E per la prima volta risulta esserci una crescita della presenza di uomini (49,9%), rispetto alle donne (50,1%), desta sorpresa soprattutto rispetto ad una lunga e consolidata prevalenza del genere femminile.



Rapporto Caritas 2016 Non fermiamo la riforma

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