A Pescara i soggetti del volontariato e del terzo settore che aderiscono alla campagna hanno presentato
“10 proposte per un’Italia civile” a partire dal “caso Abruzzo”
Lunedi, 01/03/2010 - Pescara, 27 febbraio 2010 - Nella giornata di mobilitazione nazionale in favore dei diritti sociali lanciata dalla Campagna “I diritti alzano la voce”, le associazioni abruzzesi del volontariato e del terzo settore si sono date appuntamento nel quartiere Rancitelli di Pescara, luogo simbolo del disagio in questa regione, per avviare un'analisi sullo stato del welfare in Abruzzo e per lanciare le proprie proposte ( www.idirittialzanolavoce.org).
“Voglio dirlo con il titolo di un'opera di Bonhoefer, il nostro dilemma è Resistenza o resa? - esordisce così, drasticamente, Don Luigi Giovannoni di Soggiorno Proposta Onlus - La continua chiusura di servizi, l'arretramento dello stato sociale, l'aumento dei nuovi poveri, degli svantaggiati non fa più notizia. E' per questo che tantissime associazioni in Italia hanno voluto questa campagna.”
Attorno a lui i rappresentanti delle associazioni che hanno aderito e che sono impegnate in Abruzzo per mantenere alta la guardia sulla tutela dei diritti dei più deboli: Anffas Ortona, Ali d’Aquila, Auser , Il Sentiero, On the Road Onlus, Cled, Cooperativa Sociale Cos, Progetto Vita Lanciano, Soggiorno Proposta Onlus.
“Il fiore all'occhiello in questa regione – ricorda ancora Don Gigi - era la collaborazione e l'intesa tra pubblico e privato sociale. Ma adesso – denuncia - la logica prevalente è quella del si salvi chi può. Di fronte agli standard richiesti per gli accreditamenti, solo chi ha le aderenze giuste e la forza sufficiente ce la fa a sopravvivere. Così si sta sfilacciando anche la rete tra gli addetti ai lavori. Con questa campagna proviamo a reagire.“
Gabriella Sacchetti della Cooperativa Cos ribadisce: “La regionalizzazione e il federalismo non ci hanno aiutato a valorizzare le specificità delle regioni, ma hanno creato solo disparità nelle opportunità, mortificando le differenze. Dobbiamo uscire dalla logica che la politica ci ha imposto ovvero quella di limitarci a gestire servizi, magari facendo fare bella figura al politico di turno, dobbiamo tornare a dire la nostra. La politica deve essere responsabilità e non mero esercizio del potere”.
Anna Maria De Biase, dell'Auser aggiunge: “Sono bastati pochi anni per distruggere la cultura della solidarietà, per ricostruirla serviranno molto lavoro e tempo. Siamo tornati a lavorare in un clima in cui la povertà è considerata una colpa, in cui le generazioni sono messe l'una in competizione con l'altra. Il nostro impegno nel sensibilizzare l'opinione pubblica non può venir meno”.
E nel giorno della manifestazione contro la scelta del comune di Pescara di togliere le panchine da piazza del Sacro Cuore per impedire ai senza fissa dimora di sostarvi, i rappresentanti dell’associazione On the Road esortano a non dimenticare l’impegno a sostegno degli stranieri perché sono proprio loro, più di tutti, a veder violati i propri più elementari diritti.
Quale sarà il prossimo passo? L'invio di una lettera aperta ai politici locali con proposte e richieste, perché alle parole seguano i fatti!
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