Login Registrati
I consultori, patrimonio di oggi e di domani

I consultori, patrimonio di oggi e di domani

Emilia Romagna - “La salute delle donne è il paradigma dello stato di salute dell’intera popolazione”

Marani Paola Lunedi, 11/04/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2011

Sono passati oltre 30 anni dai primi Consultori Familiari e circa la stessa età ha la legge 194 ”Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”. Quella stagione ha segnato fortemente il percorso di emancipazione delle donne che, irrompendo nel mondo del lavoro, riuscirono a caratterizzarla con battaglie decisive per i diritti civili e sociali. Dal momento che tante nostre figlie, le ragazze di oggi, non sanno da dove si partiva, occorre recuperare una memoria senza la quale è difficile conseguire nuovi traguardi. L’attuale basso livello di pari opportunità ci impone del resto di non abbandonare il terreno delle politiche di genere e di aggiornare una lotta che continua ad essere culturale. Una consapevolezza espressa con forza dalle donne nelle piazze d’Italia il 13 febbraio scorso, anche perché si ha la netta sensazione che nulla sia assodato: basti pensare agli attacchi alla 194 che si ripetono ciclicamente e che, negando la libera scelta della donna, perpetuano la logica della colpevolizzazione piuttosto che quella delle opportunità e dei diritti. Eppure la nascita dei Consultori si accompagnò a una straordinaria partecipazione delle donne, che seppero connotare questi servizi nei contenuti di tutela della salute, ma anche di accessibilità, sburocratizzazione, innovazione. In Emilia-Romagna, grazie a numerosi provvedimenti finalizzati alla piena e corretta applicazione della 194, i Consultori hanno ampliato le loro funzioni oltre la salute della donna, la sessualità e la procreazione, verso un’integrazione con i servizi sociali. Ciò ha consentito di estendere il diritto alla tutela della maternità ben oltre la nascita, comprendendo il sostegno alla genitorialità e all’educazione dei figli. Un approccio che ha fatto sì che in ogni distretto si mettessero in campo programmi in grado di affrontare anche problematiche abitative, di lavoro, di sostegno scolastico, di interventi nei confronti di disabili, non autosufficienti e immigrati. La verità è che solo grazie all’integrazione fra servizi sociali, centri per le famiglie e consultori, è possibile realizzare un sistema di azioni efficaci per sostenere la maternità e la genitorialità, così da rimuovere gli ostacoli che si frappongono alle scelte di procreazione e consentire ai giovani di impegnarsi nella costruzione delle loro scelte di vita.

Il nostro sistema di welfare è fin qui riuscito a tenere insieme sviluppo e coesione sociale rendendo la nostra Regione la prima in Italia per occupazione femminile e, dalla metà degli anni ’90, quella con il più alto tasso di natalità. Proprio in virtù del costante aumento per la maggior parte delle attività consultoriali e della progressiva diminuzione delle interruzioni volontarie di gravidanza che registriamo, si tratta di un patrimonio non solo da difendere, ma da rilanciare e innovare con la partecipazione delle donne. Occorre investire sulla salute femminile perché, come dice l’OMS, “La salute delle donne è il paradigma dello stato di salute dell’intera popolazione”. Occorre sviluppare la ricerca e la medicina di genere, perché le donne consumano più farmaci, vivono più a lungo degli uomini e anche per questo si ammalano di più. Innovare i Consultori vuol dire qualificare l’integrazione socio-sanitaria e per farlo occorre anche verificare l’adeguatezza degli spazi, delle attrezzature, delle caratteristiche di accessibilità. A tal fine un’opportunità da valutare potrà essere l’inserimento dei Consultori nelle “Case della Salute” insieme agli altri servizi territoriali.



(REDAZIONALE)

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®