Libri - Corpi, natura e cultura/Vecchi e invisibili/Svolte epocali
Lunedi, 18/07/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2011
Corpi, natura e cultura
Il volume nasce da un ciclo di seminari tenuti a Ravenna tra il 2007 e il 2008 che ha avuto il pregio di "aver indicato una pratica che si lascia alle spalle le tante semplificazioni con cui viene solitamente affrontato il rapporto tra i sessi, prima fra tutte l'idea che si tratti di una 'questione femminile', uno svantaggio da colmare attraverso rivendicazioni, leggi di parità e diritti, a cui servirebbe perciò solo l'alleanza o la solidarietà degli uomini", come scrive Lea Melandri nella presentazione. Il corpo è al centro delle riflessioni e dal corpo si dipanano ipotesi e scenari di una possibile nuova polis, "fatta di corpi mai solo naturali, mai solo culturali". Parlare di politica partendo dal corpo e discutendo di stereotipi e sessismi, è questo il tentativo di ritrovarsi - donne e uomini - in uno spazio pubblico e comune per riportare il dibattito a più vaste attenzioni attraverso un volume che raccoglie e rilancia voci e pensieri. "E' in atto un mutamento epocale che mette in questione l'opposizione, strutturale, tra natura e cultura........ due facce del corpo" osserva Maria Luisa Boccia nel capitolo 'Il corpo e la legge' facendosi domande - ... di quale corpo parliamo? .. di chi è il corpo che parla? ... - più che dandosi risposte. Il libro esce nella collana di Ediesse 'Sessismoerazzismo', che indaga sull'intreccio che i poteri - delle scienze e delle norme - hanno costruito su stereotipi e gerarchie che hanno determinato la supremazia dell'uomo occidentale su possibilità 'altre' della cultura e delle relazioni umane. Laura Gambi, Maria Paola Patuelli, Serena Simoni e Cinzia Spaolonzi sono le curatrici di 'Partire dal corpo', che raccoglie numerosi interventi e dialoghi a margine delle varie sessioni dei seminari.
Gambi, Patuelli, Simoni, Spaolonzi (a cura di)
Partire dal corpo
Laboratorio politico di donne e uomini
Ed Ediesse, pagg 305, euro 16,00
Vecchi e invisibili
"I vecchi non 'sono' e non devono 'essere' come televisione, giornali, libri chiedono loro di essere. I vecchi sono persone, ognuna fiera della propria unicissima individualità". Loredana Lipperini, dopo 'Ancora dalla parte delle bambine' (2007) continua a lavorare su materiali scomodi, perchè parlare degli anziani è inutile in quanto "non hanno futuro" e quindi "non ha senso preoccuparsene". Inoltre gli anziani sono tanti, e aumentano costantemente. Mentre la realtà galoppa, la televisione li nasconde, evita di parlarne e di esibirli. Le vecchie, poi, subiscono una doppia discriminazione, cioè anche di genere. Copiosi i dati e le notevoli le osservazioni che nel libro contribuiscono a comporre un affresco dei nostri tempi, in cui invecchiare non è permesso. Ma a quanto pare neppure morire dignitosamente.
Loredana Lipperini
Non è un paese per vecchie
Ed Feltrinelli, pagg 203, euro 15,00
Svolte epocali
Tranquilli, non siamo alla fine dei tempi - come vorrebbe segnalarci il titolo - ma ad un nuovo inizio. Slavoj Žižek è definito 'tra i più innovativi e carismatici pensatori odierni' e in questo libro non tradisce la sua fama. Partendo dalla considerazione che la fine del capitalismo è vicina, osserva che i quattro cavalieri dell'apocalisse sono la crisi ecologica, le conseguenza della rivoluzione biogenetica, gli squilibri interni al sistema stesso (materie prime come cibo e acqua) e la crescita esplosiva delle divisioni ed esclusioni sociali. Tutto dipenderà da come affronteremo e gestiremo questi 'lutti' e, con una visione psicoanalitca, da come attraverseremo le cinque fasi della negazione ("rifiuto ideologico, esplosioni di collera di fronte alle ingiustizie del nuovo ordine mondiale, depressione e chiusura in se stessi"). E' a questo punto che "il soggetto non considera più la situazione come una minaccia ma come la possibilità di un nuovo inizio". A quel punto, che fare? "Tre le opzioni principali: 1) la 'politica à la Bartleby' di non fare niente; 2) prepararci per un Atto radicale violento, una totale sollevazione rivoluzionaria; 3) impegnarci in interventi pragmatici locali?". Seguono considerazioni interessanti, su cui riflettere in solitudine e leggendo il libro!
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