Martedi, 09/09/2014 - Jule e Francesca sono solo due degli 800 bambini che vivono alla Pediatria di Kimbondo e le due storie raccontate nel breve filmato sono solo due delle migliaia di storie di vita che si possono raccontare dopo essere stati in questa oasi alle porte di Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo.
I protagonisti del video sono Jule, 4 anni, nato senza gli arti superiori, e Francesca, quasi 3, nata con due moncherini al posto delle braccia e senza una gamba: vivono qui, a Kimbondo, dove sono curati e possono crescere.
La Fondazione Pediatrica di Kimbondo, (nella videointervista raccolta da NOIDONNE a Modena/Festa dell'Unità-2014 Monia Bedini e Maurizio Molteni illustrano gli obiettivi dell'iniziativa) è nata nel 1989 grazie all'opera della dottoressa Laura Perna, pneumologa e docente universitaria a Siena. L'obbiettivo della Pediatria è accogliere bambini malati, abbandonati, orfani e offrire loro assistenza medica e e socio-culturale. Sorta a poche decine di chilometri dalla capitale dello stato più povero al mondo, la fondazione pediatrica vede il numero dei suoi ospiti aumentare ogni settimana; i bambini vengono abbandonati, a volte per difficoltà economiche, spesso, perchè malati o disabili. In un paese dove povertà e ignoranza incontrano credenze popolari terribili, un bambino disabile è considerato un bambino stregone, il che vuol dire morte certa. Seppur con risorse, umane e finanziarie, assai limitate, la Pediatria continua a crescere e rimane un caso unico in tutta l'Africa: l'ospedale annesso alla Pediatria è completamente gratuito e i pazienti vengono anche da molto lontano per essere curati.
Il filmato di seguito racconta meglio di mille parole la situazione tragica e l'immensa voglia di aprirsi alla vita degli abitanti di Kimbondo, dove nessuno bambino viene lasciato da solo.
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