I 90 anni di Liliana Cavani: una vita per il cinema, ‘sempre meglio che lavorare’!
Liliana Cavani compie 90 anni in questi giorni: festeggiata al MIC con tanti amici. In cantiere una nuova regia teatrale. A lei gli auguri della redazione di NoiDonne
Martedi, 10/01/2023 - Artista controversa e originale, Liliana Cavani, nata a Carpi il 12 gennaio 1933, spesso soggetta a critiche e censure per i contenuti delle sue opere, considerate scandalose e controcorrente rispetto alla morale dei tempi, è una figura artistica complessa. In occasione dei suoi 90 anni la nota regista italiana è stata festeggiata presso la Sala Crociera del MIC con un’enorme torta bianca con rose rosse, presenti ministro, sottosegretario e tanti amici artisti, fra i quali Marco Bellocchio, Paolo Sorrentino, Paolo Virzì, Pupi Avati, Michele Placido, Susanna Nicchiarelli, Cristina Comencini, Fausto Bertinotti, Luciano Violante, Walter Veltroni, Barbara Alberti, la direttrice del Centro sperimentale Marta Donzelli e quella della Festa di Roma Paola Malanga.
Cresciuta nell’ambiente della modenese, la regista, figlia di un architetto mantovano e di una casalinga carpigiana, Liliana si appassiona fin da piccola al cinema, grazie alla madre che le trasmette il suo amore per la settima arte e la porta nelle sale a vedere film. Dopo la maturità classica e la laurea in lettere antiche, finalmente si trasferisce a Roma dove si diploma presso il Centro sperimentale di cinematografia, vincendo il premio per il miglior saggio di fine corso con un cortometraggio dal titolo ‘La battaglia’.
Da qui un’ascesa irrefrenabile: i suoi film pongono a confronto dilemmi esistenziali e storici con grande libertà intellettuale, oltre il conformismo e l'ipocrisia. Amate o odiate, le sue opere non lasciano mai indifferenti.
Le sue radici di civismo hanno ispirato documentari e inchieste sociali e politiche per la RAI, opere su pagine della storia del nostro paese (“La donna nella resistenza”, 1965), su figure potenti di contestatori di poteri consolidati (“Galileo”, 1968 presentato al Festival di Venezia - “Francesco”, 1989) o su problematiche di sofferenza che la società ignora (“L’ospite”, sul disagio mentale - “Dove siete? Io sono qui”, sulla disabilità), fino al più recente film televisivo “Troppo amore” (2011) sulla violenza contro le donne. Ma la sua ricerca cinematografica si caratterizza per la scelta di svelare fino in fondo gli aspetti più indicibili, ambigui della natura umana. Con “Il Portiere di notte” (1973), censurato e criticato per le scene di erotismo sadomaso, la Cavani sceglie uno dei terreni più forti e difficili che si possano immaginare, un rapporto di ambivalente complicità tra una donna sopravvissuta al lager e un ex-nazista.
Anche altri film, ispirati spesso a romanzi, rompono tabù sia sessuali che sociali per mettere in evidenza le verità intime delle persone che la società non vuole vedere. In “Aldilà del bene e del male” (1977) è solo una donna a salvarsi da un intrigo mortifero di giochi sessuali; nel film “Inferno Berlinese” si affronta il tema della sessualità vista in uno specchio di culture diverse, quella tedesca e quella giapponese, mentre in “La pelle” (1980), con Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Burt Lancaster, è una intera città a disvelare il degrado a cui si può arrivare. Infine, in “Il gioco di Ripley” (2002), tratto da un romanzo di Patricia Highsmith, con John Malkovich, dove il cinismo si sposa con l’amore della bellezza, la Cavani torna a firmare un successo internazionale.
Dopo la laurea honoris causa in Scienze della comunicazione dall'Università LUMSA, nel 2004 la Cavani ha girato la fiction televisiva ‘De Gasperi, l'uomo della speranza’, con Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco, e nel 2008 firma la fiction su ‘Einstein’. Nel 2009 ha fatto parte della giuria della 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e nel 2012 ha ricevuto sia il Premio Federico Fellini 8 1/2 per l'eccellenza artistica al BIF&ST di Bari, sia il David speciale alla carriera. Nel dicembre 2014 è andata in onda su Rai 1 la sua terza opera su Francesco d'Assisi.
Molto importante anche il ruolo della Cavani come regista internazionale teatrale e lirica: a tal proposito, nel corso del festeggiamento per i 90 anni dell’artista, il direttore del Teatro Quirino, l'attore, produttore e regista napoletano Geppy Gleijeses, ha dato notizia del ritorno alla regia teatrale della Cavani con una coproduzione con il teatro La Pergola di Firenze nei ‘Sei personaggi in cerca di autore’.
"Fare film è passione, se no perché lo faccio? Altrimenti lavorerei - ha affermato la regista ricordando le polemiche e le censure a ‘Portiere di notte’ - Mi sono sempre sentita fortunata a fare quello che volevo e questo è stato il regalo bellissimo che mi ha dato la vita".
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