- Come eravamo in famiglia. Lo scopriamo leggendo 'Ho preso un brodetto' di Tommasina Soraci (Ed EraNuova)
Bartolini Tiziana Venerdi, 27/06/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2014
Figli lo si rimane per tutta la vita e anche quando si è in là con gli anni non si smette di dialogare con chi ci ha generato lasciandoci in eredità il patrimonio cromosomico insieme al dono dei ricordi. Tommasina Soraci sente il bisogno di condividere il suo privato dialogare con il papà, perso più di trenta anni fa. Il fruscio lieve delle pagine regala al lettore immagini di vita familiare in un’Italia che conquistava faticosamente il benessere. Era un modo di condurre l’esistenza semplice e dignitoso, con i ruoli definiti e l’uomo ‘portatore unico’ della responsabilità di provvedere ai bisogni della famiglia. "Hai sempre coltivato il senso della precarietà della vita, ci sei passato come chi viaggia in terra straniera" scrive l’autrice, a voler sottolineare la fatica di quel vivere scandito da ritmi e speranze di cui abbiamo dimenticato il sapore, richiamato anche nel titolo Ho preso un brodetto. Per l’autrice è un omaggio all’amato padre, per chi legge è l’istantanea di un altro Paese: l’Italia che abbiamo alle spalle.
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