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HIJAB o del Confine

HIJAB o del Confine

Teatro a Verona - 8 e 9 maggio anteprima dello spettacolo sul VELO come confine del corpo con 13 donne; tra mediazione e integrazione, presso il Teatro Filippini

Ribet Elena Lunedi, 04/05/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2009

Il VELO come confine del corpo, il rapporto col sacro, il lontano e il vicino, i luoghi e le domande dell’esistenza, il dire, il raccontarsi. “Parola come suono e formula, chiacchiera e poema, gara poetica e canto, bisbiglio e sospiro, soffio e silenzio, sguardi che indagano, giudicano, benevoli, assenti, lontani, sempre presenti”. Come dicono le organizzatrici, queste sono le suggestioni e i temi dello spettacolo ‘HIJAB o del CONFINE’ nato nell’ambito di un progetto europeo, la cui anteprima si tiene i giorni 8 e 9 maggio presso il Teatro Filippini di Verona. La Prima nazionale è prevista a Mantova il 19 giugno per Arlecchino d’Oro Teatro - Festival Europeo del Teatro di Scena ed Urbano.

L’idea nasce in seno al progetto biennale “ReconcArt” acronimo di “Reconciliation through Art: perceptions of Hijab” per “esplorare, attraverso il linguaggio teatrale, le questioni fondamentali legate all’uso del velo islamico”.

Fine e strumento della ricerca artistica, la MEDIAZIONE per ricostruire discorsi universali in tutte le lingue, come “possibilità di ricucire il racconto interrotto dalle lontananze temporali e spaziali, dalle migrazioni, dalle partenze, dalle rotture”. Protagoniste del progetto sono tredici donne residenti a Verona provenienti da Algeria, Marocco, Palestina, Siria, Brasile e Italia coordinate dalle mediatrici linguistico-culturali Jamila Chtioui, Najat Rezki. A partire da laboratori di narrazione e di elaborazione drammaturgia, curati da Susanna Bissoli (scrittrice), Letizia Quintavalla (regista), Gabriel Maria Sala (Direttore Master in Mediazione culturale-Università di Verona), Rosanna Sfragara (attrice), la nuova produzione teatrale di Fondazione Aida ha coinvolto nel cast Batul Hanife, Jamila Chtioui, Hanan Essoubai, Saliha Oukazi, Najat Rezki, Tutti Scheber, Rosanna Sfragara e Susanna Bissoli , ideazione luci: Massimo Consoli, tecnico Mattia Cobbe.

www.fondazioneaida.it



(4 maggio 2009)

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