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Gustav KLIMT, maestro della Secessione Viennese, che amava le Donne... di Maria Cristina NASCOSI SAN

Gustav KLIMT, maestro della Secessione Viennese, che amava le Donne... di Maria Cristina NASCOSI SAN

Gustav Klimt, maestro della Secessione Viennese che compie 150 anni nel 2012, ancora…Vienna, dopo Milano e Venezia e Vienna, passando per Google

Domenica, 15/07/2012 - Gustav Klimt, maestro della Secessione Viennese, 2012,

ancora…Vienna, dopo Milano e Venezia e Vienna,

passando per Google



di Maria Cristina NASCOSI SANDRI





Il 14 luglio 2012 Gustav Klimt, rappresentante d’eccellenza della Secessione e artista di straordinaria rilevanza nella storia dell’arte moderna, avrebbe festeggiato il suo 150° compleanno.

Anche Google gli ha dedicato, per l’occasione, il suo doodle quotidiano raffigurante il suo più noto capolavoro, Der Kuss - Il Bacio.



Una serie di importanti eventi internazionali han iniziato da tempo a celebrare la figura e l’opera del Maestro austriaco.

Vienna, la città in cui Klimt trascorse gran parte della sua esistenza, ospita, nelle sue sedi espositive più prestigiose, numerose mostre di grande rilevanza. Altre città europee, da Parigi a Barcellona, da Berlino a Londra, accolgono speciali e interessanti workshop per indagare e scoprire le opere del grande artista.

Milano è stata la prima città italiana ad inaugurare le celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Klimt grazie ad una mostra durata fino al 6 maggio con la riproduzione a dimensioni reali dello straordinario Fregio di Beethoven, accompagnata da quindici disegni originali correlati al famoso affresco custodito in una sala del Palazzo della Secessione di Vienna.

Il Fregio di Beethoven, lungo trentaquattro metri e sviluppato su tre pareti del Palazzo della Secessione, fu dipinto da Klimt nel 1902 in occasione della XIV mostra del movimento della Secessione Viennese.

Ispirato alla Nona Sinfonia di Beethoven, il Fregio fu concepito come parte di un percorso espositivo in cui la visita si trasformava in una sperimentazione sinestetica dove la musica diventava parte costituente e fondamentale dell’opera; in occasione dell’inaugurazione della mostra fu infatti eseguito l’Inno alla Gioia diretto da Gustav Mahler - ora, non a caso inno ufficiale dell’Europa Unita.

La Vienna del primo Novecento aveva assistito ad un eccezionale fioritura culturale relativa a tutti gli àmbiti artistici: letteratura, arti visive, architettura e musica. Si fece così strada, in brevissimo tempo, una quantità senza paragoni di opere nuove e pionieristiche. Nel 1910 Vienna con i suoi due milioni di abitanti era la quinta città del mondo per dimensioni ed il centro culturale incontestato della Mitteleuropa.

Gustav Klimt riuscì a realizzare nei suoi quadri una sintesi delle nuove conoscenze ed evoluzioni dell'arte e delle scienze di quest'epoca in fermento. Dal punto di vista artistico l'operato di Gustav Klimt rispecchia il percorso dall'era della costruzione della Ringstrasse fino agli albori dell'astrazione: influenzato da Hans Makart, il pittore viennese che godeva del maggior prestigio alla fine del 19* secolo, Klimt accettò insieme al fratello Ernst ed a Franz Matsch l'incarico di decorare gli interni di alcuni palazzi che costeggiavano la Ringstrasse: le scalinate del Museo delle Belle Arti e del Burgtheater.

Le opere che Klimt realizzò in seguito e lo stile che egli sviluppò successivamente prepararono a loro volta il terreno per i suoi giovani colleghi, Egon Schiele ed Oskar Kokoschka.

Ora a Vienna è possibile ammirare in modo permanente molte opere di Klimt, soprattutto quelle degli esordi: nel Palazzo della Secessione, nel succitato Burgtheater, nel mitico Kunsthistorisches Museum (Museo di Belle Arti) – dove, peraltro, son conservate, in un’intera sala, opere del nostro Dosso Dossi - o anche nel MAK (Museo austriaco di Arti applicate/Arte contemporanea).

All’interno del Palazzo della Secessione di Vienna, gli ammiratori di Klimt troveranno, in originale, il Fregio di Beethoven, mentre certamente molto interessanti son anche le scalinate del Kunsthistorisches Museum: lì si possono infatti ammirare 40 dipinti in pennacchi ed intercolumni che decorano gli stretti spazi compresi tra le colonne e gli archi. Undici di essi sono stati realizzati da Gustav Klimt, gli altri dal fratello Ernst e da Franz Matsch. Essi raffigurano la storia dell'arte e dell'artigianato artistico dall'epoca degli antichi Egizi fino all'evo moderno. E, chicca estrema: nello scalone monumentale del Kunsthistorisches Museum è stato allestito un ponte alto dodici metri, dal quale si possono osservare i quadri di Klimt da distanza molto ravvicinata (fino al 6.1.2013) – un po’ come fu fatto qualche anno fa a Parma per ammirare, da ‘vicinissimo’, gli affreschi della cupola del Duomo del Correggio raffiguranti l’Assunzione della Vergine.

E last but not least, da non dimenticare che il Museo del Belvedere possiede la più grande collezione di dipinti di Gustav Klimt esistente al mondo, tra i quali il celeberrimo "Il bacio".

La mostra “Meisterwerke im Fokus: 150 Jahre Gustav Klimt” - Capolavori al centro dell'attenzione:150 anni di Gustav Klimt, al Belvedere superiore, presenterà tutti i dipinti di Klimt di proprietà del museo in un modo molto particolare.

Non si tanto occuperà tanto degli aspetti stilistici o del contesto storico-artistico, ma porrà al centro dell'attenzione il modus operandi di Klimt e ciò che ognuno dei suoi capolavori - come Fritza Riedler o Judith I - presente a Venezia fino all’8 luglio a Correr - può trasmettere all'osservatore.

Inoltre la rassegna prende in esame singolarmente ogni anno del ciclo di vita di Klimt. Un altro tema fondamentale, finora poco trattato, è la storia di come sia stata recepita l'opera e la persona di Klimt. Nel corso di 150 anni Klimt è diventato senz'altro un fenomeno storico-artistico, ma anche un fenomeno della storia contemporanea.

Si potranno ammirare anche i due capolavori di Klimt “Girasole” e “Famiglia”, che il Belvedere ha ricevuto nel marzo 2012 dal lascito del collezionista d'arte Peter Parzer.

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