Grazia Scuccimarra - "intelligenza e ironia, testi colti e popolari al tempo stesso, recitazione piena di verve ed autentica passione per la vita"
Colla Elisabetta Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2008
Qual è il segreto di Grazia Scuccimarra, che cavalca la tigre della satira sociale dagli Anni Settanta, parlando della condizione femminile, raccontando le donne alle donne, mantenendo un suo pubblico affezionato e catturando anche tanti giovani? Intelligenza e ironia, testi colti e popolari al tempo stesso, recitazione piena di verve ed autentica passione per la vita. Un personaggio, quello di Grazia, del quale tutti conoscono l’immagine: una criniera di capelli ricci (oggi si vanno imbiancando, ma che importa?), occhialoni, mani che gesticolano, sorriso contagioso. Certo, gli anni passano per tutti e la società è mutata profondamente, sicché anche i messaggi, le storie, le parole mutano direzioni e bersagli ma sempre offrendo allo spettatore, insieme al divertimento ed alla risata (certi momenti fino alle lacrime), un accompagnamento ed uno sguardo “al femminile” nel dedalo del quotidiano, delle sue contraddizioni, dei suoi imprevedibili chiaroscuri. Anche in questo spettacolo, ‘Ma no, ma su, ma dai, ma non ci posso credere!’, vengono riproposti, con la consueta vis comica, fatti e personaggi dei nostri tempi: aneddoti autobiografici, commenti esilaranti alla vita politica e sociale, azioni e dialoghi delle donne di oggi, osservazioni sul (mal)costume, sulle mode dilaganti e sul linguaggio dei giovani, sul chi siamo e chi eravamo, sulle fonti di (dis)informazione e sulle derive dei governanti. Il tutto condito da battute pungenti e colorite, ma mai volgari, da rigurgiti di orgoglio per le conquiste femministe e dalla consapevolezza dell’attuale neo-individualismo-anestetizzato e revisionista. “Le donne della mia ‘de-generazione’ - afferma Grazia nell’incipit del suo spettacolo - appartengono ad una civiltà in estinzione, quella degli Incazz, ancora capaci di lottare ed arrabbiarsi per le cose che non vanno”. Noi, le ragazze degli anni Sessanta, non possiamo che confermare e ringraziarla per essere ancora in scena. Pino Cangialosi firma le musiche insieme alla stessa Scuccimarra.
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