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Goliarda Sapienza al Roma Fringe Festival

Goliarda Sapienza al Roma Fringe Festival

Appuntamento da non perdere a San Lorenzo alle 20.30

Mercoledi, 25/06/2014 -
L'appassionante spettacolo "Perchè non ci lasciano giocare con la terra" della compagnia Arcadia delle 18 lune, sarà in scena questa sera, alle 20.30, nell'ambito della manifestazione Roma Fringe Festival, rassegna che da alcuni anni porta nella Capitale il vento fresco del teatro indipendente. 



Un calendario fitto, più di settanta spettacoli e una macchina organizzativa ben oliata. Questo è il Fringe, che oltre a rappresentare un'importante vetrina, è anche una competizione tra pieces, votate dal pubblico in sala e premiate a fine manifestazione. Reduce dal successo dello scorso anno e del secondo posto con lo spettacolo "Il tempo e la stanza" ispirato al testo di Botho Strauss, la compagnia Arcadia delle 18 lune è tornata con un nuovo spettacolo, non meno ambizioso, liberamente ispirato al capolavoro "L'arte della gioia" di Goliarda Sapienza, scrittrice siciliana e alla sua biografia "La porta aperta. Vita di Goliarda Sapienza" firmata da Giovanna Providenti.



Nonostante l'orario per niente favorevole (su tre repliche, due volte in scena alle 23.30) e il trambusto urbano di una sera al centro di Roma, lo spettacolo, firmato da Alessia Barbieri Pomposelli, cattura e coivolge grazie a una serie di elementi che funzionano alla perfezione.

Per cominciare un applauso a Paola Scafareo: belli i suoi costumi che fasciano i corpi mostrandoli, bella la sua scenografia che tiene insieme i quattro attori in uno spazio fatto di terra, come quella che l'autrice nel suo romanzo evoca spesso, sin dalla prima scena in cui Modesta (la protagonista de L'arte della gioia, ndr), poco più che bambina, trascina un pezzo di legno. Bravi anche i quattro attori. Viola Sartoretto è un'intensa Goliarda, voce narrante e perno attorno a cui ruota tutto. Silvia Manciati interpreta con maestria Modesta e la sua trasformazione da mocciosa salvata dalle fiamme e dalla miseria a donna libera, comunista ed emancipata che sceglie di vivere pienamente il suo presente. Generosi anche Arianna Paravani e Davide Maria Marucci, capaci di cambiare registro vestendo più di un personaggio. E ovviamente complimenti alla regista che, cattturata da tanta bellezza e dal grande valore artistico del romanzo, ha saputo riportare questi elementi in un contesto teatrale curando i dettagli e valorizzando l'aspetto rivoluzionario della vita di Modesta e di Goliarda, quell'accettazione della propria unicità che significa coraggio nelle scelte, lotta contro il potere e testa alta, vada come vada. 



L'arte della gioia, pubblicato postumo per intero da Stampa Alternativa nel 1998 e curato da Angelo Maria Pellegrino, marito dell'autrice, oltre ad essere un romanzo meraviglioso scritto in modo sublime, è un prezioso manuale di storia del Novecento e del processo di emancipazione della donna in Italia. E seppur il romanzo sia lungo e affollato di volti e di fatti, il testo in scena lo ripercorre senza dilungarsi mai troppo e alternando il racconto con brevi flash sulla vita dell'autrice siciliana. Dunque, che conosciate o no la vita e l'opera di Goliarda Sapienza, questo spettacolo è assolutamente da non perdere. Un'occasione per godervi una storia di passione e luce, e di grande poesia. 

 

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