Mercoledi, 13/03/2019 - Gloria Bell
di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media
Gloria Bel regia e sceneggiatura del cileno Sebastián Lelio, remake americano dell’omonimo film del regista Premio Oscar, con Julianne Moore, John Turturro, Caren Pistorius, Michael Cera, Brad Garrett, parla di una donna di cinquant'anni con due figli ormai adulti e un divorzio alle spalle.
Nonostante la solitudine di tutti i giorni, dinamica e indipendente, Gloria Bell canta in auto a squarciagola, si stordisce di cocktail e di danza nei dancing di Los Angeles e, tra un amante e l'altro, non smette di credere nell'amore.
Durante una di queste serate, incontra Arnold (John Turturro) un uomo divorziato da poco e con due figlie che a sua volta sogna un cambiamento.
Gloria si lancia, Gloria ci crede. Tra i due nasce una passione inaspettata, che li travolgerà con tutte le sue gioie le sue complicazioni. E’ l’inizio di una romantica storia messa continuamente alla prova dalle ingombranti famiglie di lui e di lei e da altre distrazioni che tengono Arnold lontano, mai completamente presente. La forza del film sta tutta nella tenacia della sua protagonista, un’irresistibile Julianne Moore che, dopo ogni caduta, si rialza danzando.
Arnold non è capace, non ce la fa.
A restare irriducibile è lei in primo piano. L'empatia che film e personaggio generano nasce dalla considerazione di una stagione della donna relegata abitualmente in subordine.
“Nutro un'ammirazione sconfinata per Julianne Moore", - ha dichiarato il regista. "- È come la cover suonata in un momento nuovo, in un nuovo contesto e da una band nuova". Infatti Julianne Moore dà vita a uno dei rari personaggi al cinema che non reagisce alle nevrosi del mondo con le proprie, ma sogna un mondo all'altezza della sua forza, del suo equilibrio tra ragione e sentimento.
Gloria Bell è un film che sorprendere, grazie alla duttilità di Julianne Moore.
Gli alti e bassi di Gloria sono il riuscito ritratto di una rara persona normale. Costruire una narrazione su un personaggio non in particolare crisi esistenziale è un'impresa intelligente che al regista riesce bene. Non è frequente seguire un personaggio di questo tipo, che non risponde alle nevrosi del mondo con le proprie, ma anzi vi contrappone un'affascinante equilibrio di sensibilità e razionalità.
Turturro, da veterano qual è, regge il colpo del talento della collega, ma questa rilettura è davvero un monumento a Julianne Moore, che già come artista incarna proprio una sua versione di quell'equilibrio. Una delle poche in grado di rendere sullo schermo figure femminili a 360°, erotiche e naturali, stilizzate o realistiche, con metodo e anche trasporto emotivo sincero.
La colonna sonora è piena di classici ballabili degli anni 80, su tutti anche Gloria di Umberto Tozzi scritta nel 1979 dal nostro cantante insieme a Giancarlo Bigazzi.
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