Baldassarre Bruna Sabato, 28/02/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2015
Cara Bruna, sono un ex insegnante di 68 anni. Da circa venti anni non ho rapporti con mia sorella e i suoi figli. Purtroppo i motivi, apparentemente di natura economica, sono invece dettati da profonda gelosia. Soprattutto per mio padre, già novantenne e vedovo, mi piacerebbe risolvere questi complicatissimi rapporti, ma sembra impossibile.
Che cosa vedi dal mio albero?
Francesca
Cara Francesca,
Il bambino cresce e matura attraverso le forze d’imitazione formando una struttura provvisoria dell’anima, che viene successivamente trasformata dall’Io. Nell’incontro con l’altro questa struttura riaffiora come una specie di “doppio” di sé. Esistono delle forze non ancora elaborate che si trasformano e appaiono agli altri come se rappresentassero il vero Sé della persona. Tali parti possono diventare come veri e propri “spettri” che inibiscono la comprensione reciproca. Fortunatamente l’Io umano è sempre in continuo sviluppo e orientato verso il futuro in modo che la vita diventi un’autentica biografia umana e non una sequenza casuale di eventi, cioè si trasformi in una ricerca sulle vie dell’Io. L’Io è responsabile del senso e del significato della nostra vita. Il processo della coscienza trova il suo punto di partenza per arrivare alla conoscenza dei compiti e delle mete personali. Il fatto che ti sia posto il problema nei termini che descrivi è un segno di conoscenza dei tuoi compiti. Non dipende soltanto da noi la realizzazione delle mete, ma l’andare incontro a quelle che diventeranno azioni determinanti nella nostra vita può alleviare il peso delle dure prove e fare un passo favorevole alla causa.
Il tuo albero ci svela subito l’anima di una donna che ha imparato a difendersi con il silenzio, con l’adeguamento, e l’autoaggressività. Le esperienze significative leggibili dal tronco del tuo albero avvengono negli anni: 13, 21, 32, 38, 49, 59, 64. Sei in una fase della vita in cui occorre riscoprire il senso della meraviglia, magari riguardando la propria infanzia e provando un maggiore senso di gratitudine. Pazienza e autodisciplina possono aiutare a superare gli ostacoli più difficili spalancando la porta al Bene.
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