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Gli impegni dei presidenti Costi ed Errani per le politiche di genere

Gli impegni dei presidenti Costi ed Errani per le politiche di genere

Emilia Romagna - Conferenza degli organismi di pari opportunità regionali tenutosi a luglio nella sede assembleare dell’Emilia-Romagna

Mori Roberta Domenica, 29/09/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2013

Molte colleghe presidenti della Conferenza degli organismi di pari opportunità regionali hanno partecipato all’incontro bolognese che ho convocato a luglio nella sede assembleare dell’Emilia-Romagna. Erano infatti rappresentate Calabria, Piemonte, Marche, Umbria, Veneto, Basilicata, Friuli, Sicilia, Lazio e Toscana. Il nostro obiettivo era stabilire una relazione diretta e costante con la Conferenza delle Regioni e con la Conferenza delle Assemblee e dei Consigli italiani, utile a uniformare – e rendere più incisive – le politiche regionali per il riequilibrio di genere. Per questo abbiamo voluto incontrare il presidente coordinatore delle Regioni Vasco Errani e la presidente dell’Assemblea Legislativa Palma Costi.

Obiettivo raggiunto! Entrambi hanno assunto in modo formale l’impegno di portare nelle sedi delle rispettive Conferenze nazionali un documento di indirizzo che recepisce l’obiettivo dell’uguaglianza sostanziale e della lotta contro ogni discriminazione, legato in modo particolare ad una prevenzione concreta della violenza contro le donne, come sancito dalla Convenzione di Istanbul che il Parlamento ha ratificato. Altri punti importanti di merito su cui impegnare le Regioni sono: la doppia preferenza di genere nelle normative elettorali regionali, l’attuazione della legge per la composizione dei CdA, il sostegno alle progettualità ispirate al mainstreaming, la medicina di genere, l’incentivazione all’occupazione femminile e alla conciliazione, la corretta rappresentazione delle donne nella comunicazione pubblica. Non ultimo, il rafforzamento in tutte le Regioni degli organismi di pari opportunità, che devono essere stabili e integrati nelle istituzioni di riferimento. La Commissione per la Parità della nostra Assemblea Legislativa è infatti ancora un unicum in Italia, nelle altre istituzioni le commissioni o consulte preposte ai diritti delle donne non detengono, ad esempio, alcun potere normativo. Ecco perché la nostra Conferenza ha posto anche l’efficacia di questi organismi tra le proposte alle Regioni italiane.



 Roberta Mori, coordinatrice degli organismi di pari opportunità regionali



(Redazionale)

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FIRME IN REGIONE PER RAFFORZARE IL NO ALLA VIOLENZA

(Bologna, 19 luglio 2013) Sono quasi 12.000 – oltre il doppio di quelle richieste – le firme consegnate alla presidente dell’Assemblea legislativa regionale dalle Donne Democratiche dell’Emilia-Romagna, guidate dalla coordinatrice Lucia Bongarzone. Con questo atto, la proposta di legge di iniziativa popolare “per la creazione della rete regionale contro la violenza di genere e per la promozione della cultura dell’inviolabilità, del rispetto e della libertà delle donne” viene di fatto assunta dall’Assemblea per l’esame e la discussione. La consegna è stata preceduta da un flashmob di danza, nel piazzale della Regione, per dire “Basta alla violenza e ai femminicidi”.

Le consigliere e consiglieri PD Anna Pariani, Luciana Serri, Thomas Casadei, Luciano Vecchi, la presidente della Commissione Parità Roberta Mori, il capogruppo Marco Monari e il segretario regionale Stefano Bonaccini, non hanno voluto mancare ad un appuntamento dal forte valore politico e simbolico in quanto “responsabilizza l’istituzione - come ha sottolineato la presidente Palma Costi - “in una grande battaglia di progresso, tanto più importante perché giunge come sollecitazione dai territori”. L’iniziativa popolare delle Donne Democratiche si aggiunge ora al contributo delle associazioni e centri femminili, degli Enti locali e delle categorie ascoltati nelle audizioni svolte tra maggio e giugno 2013 dalla Commissione regionale, a stimolare ulteriormente e arricchire di contenuti la proposta di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere che arriverà in Aula in autunno.



(Redazionale)

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