Rigettato il ricorso di Noi Rete Donne ed altre associazioni che chiedeva l'annullamento delle nomine di soli assessori uomini in violazione delle norme e principi della democrazia paritaria. ADNKronos
IL TAR SICILIA ASSOLVE LA RIMOZIONE DI GENERE NELLA GIUNTA REGIONALE
COMUNICATO STAMPA
Con il coordinamento di Noi Rete Donne, network nazionale femminile impegnato da oltre 10 anni sul fronte della democrazia paritaria, le associazioni A.N.D.E. - Associazione Nazionale Donne Elettrici, ANDE Palermo, ANDE Marsala, Arcidonna Onlus, Confcommercio Palermo, Confcommercio Provinciale Terziario Donna Palermo, Emily Palermo, Le Rose Bianche, insieme a singole elettrici, avevano adito il TAR Sicilia – Palermo per chiedere l'annullamento dei decreti di nomina degli assessori Scilla e Zambuto, in conseguenza dei quali la Giunta Regionale Siciliana era divenuta un organo istituzionale monogenere maschile.
Al centro del ricorso depositato nel febbraio di quest'anno e predisposto da un team di legali di chiara fama (l'Avv. Prof. Antonio Saitta del Foro di Messina, l'Avv. Antonella Ida Roselli del Foro di Bari, l'Avv. Massimo Clara del Foro di Milano, la Prof.ssa Avv. Eva Desana del Foro di Torino, con il contributo scientifico della professoressa Marilisa D'Amico della Statale di Milano), stava la richiesta di annullamento dei decreti suddetti anche perché contrari al fondamentale principio di democrazia paritaria, come compimento del sistema politico rappresentativo e dell'equilibrio di genere nonché l'affermazione della immediata cogenza di questo come principio fondante di democrazia, in virtù del dettato costituzionale di cui agli articoli 3 e 51 e delle norme europee portate dagli articoli 21 e 23 dellla Carta di Nizza. Ciò in armonia altresì con i recenti documenti internazionali tra cui l'Obiettivo 5 traguardo 5 dell'Agenda ONU 2030 e con la Comunicazione della Commissione UE a guida von der Leyen “Verso un'Unione dell'uguaglianza: la strategia per la parità di genere 2020-2025”.
Massimo rammarico dunque oggi nel ricevere all'esito di questa fase giudiziaria la sentenza n. 2744/2021 del TAR Sicilia – Palermo, sez. I, Presidente il Dott. Calogero Ferlisi ed estensore il dott. Sebastiano Zafarana, che non solo ha rigettato il ricorso delle Associazioni ma ha anche tralasciato di prendere posizione sulla incostituzionalità delle norme regionali arrivando anzi a non riaffermare la immediata cogenza degli articoli della Costituzione (i citati 3 e 51).
Il Tribunale – che tuttavia ha compensato le spese vista la novità della questione sottopostagli - ha liquidato la questione affermando che le nuove nomine in surroga nella Giunta regionale (su tre, una di una donna, l'Assessora Baglieri) e la prossima entrata in vigore della L.R. 26/2020, siano sufficienti ad assolvere la Sicilia dal mancato rispetto della parità di genere nella vita democratica.
Non la pensano così le ricorrenti.
NOI RETE DONNE
- - - - - - - - -
Lancio ADNKRONOS dell'8 ottobre 2021
ADN0633 7 CRO 0 DNA CRO NAZ RSI
SICILIA: NOI RETE DONNE, RAMMARICO PER SENTENZA TAR SU GIUNTA MASCHILE =
"Nuove nomine non assolvono Sicilia"
Roma, 8 ott. (Adnkronos/Labitalia) - "Massimo rammarico nel ricevere
all'esito di questa fase giudiziaria la sentenza n. 2744/2021 del Tar
Sicilia - Palermo, sez. I, Presidente il Dott. Calogero Ferlisi ed
estensore il dott. Sebastiano Zafarana, che non solo ha rigettato il
ricorso delle Associazioni ma ha anche tralasciato di prendere
posizione sulla incostituzionalità delle norme regionali arrivando
anzi a non riaffermare la immediata cogenza degli articoli della
Costituzione (i citati 3 e 51)". Lo esprime in una nota Noi Rete
Donne, network nazionale femminile impegnato da oltre 10 anni sul
fronte della democrazia paritaria, che con le associazioni Ande -
Associazione Nazionale Donne Elettrici, Ande Palermo, Ande Marsala,
Arcidonna Onlus, Confcommercio Palermo, Confcommercio Provinciale
Terziario Donna Palermo, Emily Palermo, Le Rose Bianche, insieme a
singole elettrici, avevano adito il Tar Sicilia - Palermo per chiedere
l'annullamento dei decreti di nomina degli assessori Scilla e Zambuto,
in conseguenza dei quali la Giunta Regionale Siciliana era divenuta un
organo istituzionale monogenere maschile.
La nota prosegue: "Il Tribunale - che tuttavia ha compensato le spese
vista la novità della questione sottopostagli - ha liquidato la
questione affermando che le nuove nomine in surroga nella Giunta
regionale (su tre, una di una donna, l'assessora Baglieri) e la
prossima entrata in vigore della L.R. 26/2020, siano sufficienti ad
assolvere la Sicilia dal mancato rispetto della parità di genere nella
vita democratica. Non la pensano così le ricorrenti", sottolinea Noi
Rete Donne.
Al centro del ricorso depositato nel febbraio di quest'anno e
predisposto da un team di legali di chiara fama (Antonio Saitta del
Foro di Messina, Antonella Ida Roselli del Foro di Bari, Massimo Clara
del Foro di Milano, Eva Desana del Foro di Torino, con il contributo
scientifico della professoressa Marilisa D'Amico della Statale di
Milano), stava la richiesta di annullamento dei decreti suddetti
"anche perché -spiega Noi Rete Donne- contrari al fondamentale
principio di democrazia paritaria, come compimento del sistema
politico rappresentativo e dell'equilibrio di genere nonché
l'affermazione della immediata cogenza di questo come principio
fondante di democrazia, in virtù del dettato costituzionale di cui
agli articoli 3 e 51 e delle norme europee portate dagli articoli 21 e
23 dellla Carta di Nizza. Ciò in armonia altresì con i recenti
documenti internazionali tra cui l'Obiettivo 5 traguardo 5 dell'Agenda
ONU 2030 e con la Comunicazione della Commissione UE a guida von der
Leyen ''Verso un'Unione dell'uguaglianza: la strategia per la parità
di genere 2020-2025''".
(Map/Adnkronos)
ISSN 2465 - 1222
08-OTT-21 13:00
Lascia un Commento