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GIULIANA SGRENA

GIULIANA SGRENA

Sinistra e Libertà - Candidata per le Europee nella Circoscrizione Centro

Lunedi, 18/05/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2009

Perché



Ho deciso di candidarmi alle elezioni europee nella lista di Sinistra e Libertà per dare il mio piccolo contributo a una nuova forza politica che prova a unire tanta parte della sinistra.



E poi si tratta di Europa, di politica internazionale, di cose di cui mi sono occupata ormai da più di trent’anni.



Dopo le tante sconfitte della sinistra si può coltivare delusione e amarezza, oppure scegliere di impegnarsi di nuovo e di più.



Queste elezioni daranno vita a un Parlamento che – oltre alle questioni interne, legate al suo funzionamento e alle sue regole – dovrà affrontare un quadro internazionale di crisi e conflitti che ci riguardano sempre più da vicino.



E su questi temi cercherò di costruire ampi e trasversali schieramenti che coinvolgano tutte le forze e i movimenti che da anni in Europa si battono per la pace e i diritti dei popoli.





Cosa andrò a fare al Parlamento europeo






Laicità e uguaglianza




Mi batterò perché i temi della laicità e dell’uguaglianza siano affermati in ogni istanza o decisione del Parlamento.



Laicità vuol dire rifiutare il controllo della religione e della Chiesa sulla vita delle persone, significa libertà di pensiero, di comportamento, di scelta, sia riguardo alla sessualità che alle questioni della vita e della morte: ciascuno deve essere libero di decidere per se stesso, rispettando sempre e comunque la volontà degli altri.



Uguaglianza vuol dire oggi riconoscere uguali diritti a chi vive e lavora in Europa senza distinzioni di genere, razza o religione, e vuol dire anche difendere i diritti dei migranti perché come recita la Dichiarazione universale dei diritti umani approvata nel 1948: “ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese”.





Donne contro i fondamentalismi



Il sostegno alla battaglia delle donne contro tutti i fondamentalismi sarà il mio impegno principale.



In questi anni, girando per molti paesi mediterranei, del Medioriente, dell’Africa ho conosciuto donne meravigliose che si battono, spesso nell’indifferenza del mondo occidentale, per difendere la propria dignità e spesso anche la propria vita.



Dall’Afghanistan all’Iraq, dal Pakistan all’Algeria, dalla Somalia alla Bosnia le donne sono in prima fila per contrastare tutti i fondamentalismi, religiosi o tribali. Ma non solo: rappresentano un punto di vista originale e concreto per la soluzione dei conflitti, fondato sul confronto e non sull’uso delle armi e propongono un’idea di democrazia e laicità che è spesso estranea ai gruppi di potere maschili.



Ma la battaglia contro il fondamentalismo religioso, che riguarda anche casa nostra, deve respingere ogni forma di islamofobia: la difesa dei diritti delle donne nei paesi islamici si deve accompagnare al rispetto per la cultura e alla pratica dell’accoglienza.



Mediterraneo, un mare di pace



Le vicende di questi ultimi anni hanno dimostrato che le guerre non risolvono i conflitti, anzi li aggravano. Dall’Iraq, all’Afghanistan, dalla Palestina alla Somalia gli interventi militari hanno provocato solo lutti e macerie.



In Iraq il paese è stato distrutto per abbattere un dittatore sanguinario e oggi è stato consegnato alle milizie religiose dirette dall’Iran, mentre per combattere al Qaeda ci si appoggia ai gruppi legati al vecchio regime.



In Afghanistan i Taleban stanno riconquistando il paese e i signori della guerra, alleati a Karzai, difendono il loro potere tribale promuovendo leggi che legittimano lo stupro e la violenza sulle donne.



In Palestina sono ormai decenni che si parla di due popoli e due stati, poi, in nome della democrazia e della sicurezza, l’occidente isola un popolo e assiste indifferente alla distruzione di Gaza.



L’Europa può svolgere un ruolo politico di pacificazione e soluzione dei conflitti.



Il primo obiettivo deve essere il rilancio di una politica di pace e cooperazione nel Mediterraneo, non frontiera tra due mondi, ma luogo di rinascita di civiltà.



Informazione è democrazia




Il diritto di essere informati è il sale della democrazia. Ormai nel mondo dove vi sono guerre la prima vittima è la libertà di informazione. Nessuno vuole testimoni, spesso da una parte e dall’altra. La mia tragica esperienza irachena, ma non solo, lo dimostra.



Una carta, uno statuto dei diritti all’informazione potrebbe essere varata dal Parlamento europeo come garanzia a difesa dei tanti operatori che sul campo rischiano la vita per informare e permettere all’opinione pubblica mondiale di farsi un’idea non embedded delle cause di guerre e tragedie.



E anche nel nostro paese il diritto alla pluralità di informazione viene oggi negato da un servizio pubblico che offre un racconto edulcorato delle realtà, piegato alle logiche e agli interessi di governo, anche in questa campagna elettorale.






LA LETTERA DI SOSTEGNO DI LUISA MORGANTINI



Giuliana Sgrena, è candidata nelle liste di Sinistra e Libertà per le elezioni del Parlamento Europeo.

Giuliana mi é sorella, amica, insieme ci siamo trovate su tante strade del mondo, Palestina, Israele, Algeria, Afghanistan, Iraq, ma anche in Italia nel movimento pacifista e contro la guerra e contro i fondamentalismi.

Siamo nate nella stessa Valle, quella della Repubblica dell'Ossola, prima repubblica partigiana, i nostri due padri partigiani. Penso che sia in quelle montagne aspre che abbiamo imparato il senso ed il valore della libertà, della giustizia sociale e della verità.

Ma Giuliana è molto di più e sono certa che al Parlamento Europeo andrà alla grande. Sosteniamola!



Luisa Morgantini



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