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Giovanni Nebuloni parla dell'idea della  Fact-Finding Writing.

Giovanni Nebuloni parla dell'idea della Fact-Finding Writing.

Forse non è stato semplice per l'autore milanese Giovanni Nebuloni intraprendere la strada dell'arte letteraria anche nelle vesti di "scopritore" di una nuova corrente letteraria che ha chiamato "Fact-Finding Writing".

Lunedi, 09/09/2013 - Forse non è stato semplice per l'autore milanese Giovanni Nebuloni intraprendere la strada dell'arte letteraria anche nelle vesti di "scopritore" di una nuova corrente letteraria che ha chiamato "Fact-Finding Writing".



Tale corrente letteraria è nata nel 2010 dopo una carriera che conta oltre 6 pubblicazioni e moltissimi apprezzamenti ovunque sul Web.

Ma sarà il diretto interessato a raccontarci della sua avventura artistica.



Ciao Giovanni,

allora, grazie di esserti reso nuovamente disponibile per un'ulteriore intervista. E vorrei chiederti se mai nella tua carriera avresti pensato di riuscire a definire una nuova corrente letteraria.



RISPOSTA:

Ovviamente no. Soltanto, a un certo punto, nel 2009 mentre scrivevo il quarto romanzo - "Dio a perdere" - mi accorsi che stavo scrivendo per conoscere, che stavo facendo scrittura conoscitiva, cioè Fact-Finding Writing, preferibilmente in inglese perché questa è la lingua internazionale. La Fact-Finding Writing non è una determinazione limitata all'ambito italiano, ma vale a livello... worlwide.



Hai all'attivo ben 6 pubblicazioni, vero? Raccontaci quella che ha segnato maggiormente la tua carriera e che ha un significato particolare per te.



RISPOSTA:

Come ho avuto modo più volte di affermare, i miei romanzi sono per me come figli. Come posso privilegiarne uno a scapito di un altro? Non ne privilegio alcuno. I romazi “Viaggi inattesi” (2013), "Il Signore della pioggia" (2012), "Dio a perdere" (2011), "Il disco di Nebra" (2008), "Fiume di luce" (2008), "La polvere eterna" (2007), per me pari sono Inoltre il sesto, “Viaggi inattesi”, non ci sarebbe stato se non ci fossero stati i precedenti. E ogni romanzo precedente assume una connotazione diversa con i romanzi successivi. Un'opera si nutre delle opere precedenti, le cambia di prospettiva e a sua volta non ci sarebbe stata se non ci fossero state le opere precedenti. Non ci sarebbe stato Proust se non ci fosse stato Dostojevski, non ci sarebbe stato un Charles Bukovski se non ci fosse stato un Henry Miller, non ci sarebbe un Giovanni Nebuloni se non ci fosse stato un Michael Chricton.



Ma ora parliamo della "Fact-Finding Writing", come è nato questo nome e quando hai scoperto della possibilità di una corrente letteraria "nuova" o meglio non conosciuta ancora.



RISPOSTA:

Esattamente era il 2009. Stavo scrivendo "Dio a perdere" come già detto e che sarebbe diventato il quarto dei sei romanzi ora pubblicati e mi accorsi che già col primo romanzo, "La polvere eterna", stavo scrivendo per conoscere. Decisi di formalizzare le mie riflessioni in una nuova corrente letteraria. Con l'evolversi della scrittura, scoprivo sempre qualcosa di nuovo. Mi ricollegai anche a Dante, Shakespeare, Leopardi, Verne, Gogol, Lawrence Durrell, e altri, e notai che, in parte, anche questi scrittori avevano scritto per conoscere. Decisi quindi di formalizzare le mie riflessioni in una nuova corrente letteraria. Mi domandai come definire questa corrente e “Fact-Finding Writing” è un'espressione utilizzata nel lunguaggio forense americano per indicare l'indagine sui fatti durante un procedimento giudiziario. Decisi di prendere questa espressione e rivolgerla all'indagine universale che solo la letteratura può svolgere. Inoltre, gli statunitensi ci intendono come una colonia, ma ci hanno “rubato” molti termini, dal latino (post scriptum, plus, sic, exempli gratia, id est, etc...), e dall'italiano (spaghetti, maccaroni, pizza...). Io ho voluto “rubare” qualcosa a loro, modificandolo a mio piacimento, senza però corrompere il significato originario. E poi l'inglese sta diventando sempre più la lingua universale e non c'è un italiano che non mastichi almeno un poco della lingua di Shakespeare.



Qual è stata la reazione del tuo pubblico e della gente in generale davanti a questa idea e scoperta?



RISPOSTA:

Chi la conosce l'apprezza e molti la condividono. Non può essere però condivisa da chi scrive ad esempio per intrattenimento, con piglio giornalistico o per esternare propri sentimenti. Invece io ogni volta che scrivo penso sempre di scoprire qualcosa di nuovo. Fact-Finding Writing è radicalmente innovativo fin dall'approccio.



Quali sono le correnti letterarie che hanno mutato la storia e il corso della cultura generale, secondo te?



RISPOSTA:

Nessuna prima della Fact-Finding Writing, sic.



Quali scrittori pensi meritino il Nobel per la letteratura?

RISPOSTA:

Attualmente nessuno. In passato l'avrebbero meritato, fra gli altri, Marcel Proust, Lawrence Durrell, Yukio Mishima...





Infine, raccontaci un prossimo progetto (se ne hai) ancora in cantiere.



RISPOSTA:

Sto scivendo il settimo e l'ottavo romanzo.





Per info, si parla di "Fact-Finding Writing" anche su Facebook al link: https://www.facebook.com/pages/giovanni-nebuloni-Fact-Finding-Writing/307048589324378 e nel gruppo che già conta oltre 3mila iscritti: https://www.facebook.com/groups/362847797142849/ .









Tiziana Iaccarino.

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