Martedi, 26/02/2013 - Analizzando l’attuale organizzazione del sistema d’istruzione e formazione professionale italiano, si deduce che esiste un evidente scollamento tra scuola e università da una parte e mercato del lavoro dall’altra.
Valutando i dati del fenomeno nei vari contesti europei, emerge sicuramente come negli ultimi anni si sia registrata una difficoltà dei giovani a collocarsi nel mercato del lavoro anche in ambito europeo.
Sostanzialmente l’inconveniente dei giovani non consiste tanto nel basso livello di istruzione, bensì nella carenza di competenze e consapevolezza che dovrebbero essere maturate durante lo svolgimento di esperienze lavorative, elementi con cui i giovani purtroppo, si impattano sempre più tardi a causa del ritardato o mancato ingresso nel mondo occupazionale.
E’ compito delle istituzioni implementare un’azione sinergica che includa l’attuazione di percorsi di orientamento, tirocini e strumenti formativi utili ad indirizzare i giovani verso una dimensione più chiara e concreta, capace di favorire l’inserimento nel mondo lavorativo da parte delle giovani generazioni.
Importante è la valutazione degli effetti che l’istruzione ha sui ragazzi, avere un livello di istruzione più basso, rende più vulnerabili e soggetti ai cambiamenti che il mercato del lavoro inevitabilmente comporta.
E’ su questo che occorre lavorare, sulla contestualizzazione delle esigenze professionali, sulla predisposizione di percorsi di studi capaci di formare i nuovi professionisti con competenze ed attitudini più innovative e pertinenti alle richieste di un mercato del lavoro in costante mutamento.
Bisognerebbe incentivare la realizzazione di progetti ed interventi comunitari massi in campo non solo nel contesto nazionale ma anche in ambito europeo, basti pensare ad esempio al Programma settoriale Leonardo da Vinci, nell’ambito del Programma per l’Apprendimento Permanente (2007–2013), esso risponde alle esigenze didattiche e di apprendimento di tutte le persone coinvolte nell'istruzione e formazione professionali, nonché degli istituti e delle organizzazioni preposti o interessati allo sviluppo di questo tipo di istruzione e formazione.
Molto importante è anche il sostegno di un percorso di istruzione incentrato sulla la formazione professionale a livello post secondario come accade in Germania con i Fachhochschulen (istituti superiori di qualificazione professionale). In Germania ne esistono molti e sono distribuiti su tutto il territorio nazionale. Si tratta, infatti, di istituti superiori a indirizzo scientifico che coniugano applicazioni pratiche e studio teorico. Il forte orientamento tecnico si manifesta anche nel profilo dei docenti, tutti provenienti dal mondo del lavoro e, pertanto, in grado di fornire una visione pratica dei processi e dei metodi lavorativi di imprese e istituzioni culturali e sociali.
Dunque sono molte le azioni che a livello istituzionale potrebbero essere realizzate, sicuramente non mancano esempi positivi da cui attingere ed importare idee, di grande interesse però è la contestualizzazione degli interventi.
Emerge l’esigenza di mettere in pratica interventi tesi a formare i ragazzi, a sostenere la domanda di lavoro qualificato, ad integrare il mondo dell’università della ricerca e il mondo del lavoro, a supportare ed incentivare lo spirito imprenditoriale delle nuove generazioni verso settori più innovativi e di conseguenza meno sottoposti ai cambiamenti economici.
Lascia un Commento