Maiori (SA)Lo scenario naturale, tra le imponenti rocce sovrastanti ed il mare accogliente quale memoria fetale, ben esprime simbolicamente il forte affascinante contrasto nel quale vibra una intensa esistenza.
Una giovane donna regista del film sul Beato Bartolo Longo
nella Casa Religiosa d’Accoglienza “Amici di San Francesco”
Lo scenario naturale, tra le imponenti rocce sovrastanti ed il mare accogliente quale memoria fetale, ben esprime simbolicamente il forte affascinante contrasto nel quale vibra una intensa esistenza.
di Marisa Russo
Sotto la roccia protettrice e dominante, forza incoraggiante ed incombente, captati e coinvolti dalla forte energia, la Casa Religiosa “Amici di San Francesco”, accoglie, di fronte al mare placante, in una piccola oasi serena, tra profumi e colori, dove i colombi si aggirano tra gli ospiti senza alcun timore, quasi sentendosi protetti dal Santo che tanto li amò. Dalla roccia vediamo scendere una esile donna, portatrice di limoni raccolti nella sovrastante coltivazione, cinquantacinque chili sulla sua fragile schiena (vedi foto), trascinati con la forza della necessità del lavoro, ma forse anche con l’aiuto dell’energia di questa roccia magica!!! Con il coordinatore tecnico organizzativo della Provincia Francescana Salernitana_Lucana dei Frati Minori, Franco Pascale, si svilupperà in questa location sempre più un richiamo di Turismo Naturalistico, Culturale e Religioso di grande richiesta. Nella Sala “Roberto Rossellini” le tante foto bianche e nere testimoniano le riprese girate qui e nella Torre Normanna, con comparse locali, per il primo episodio del film “Paisà” del 1946. L’importante opera neorealista vide come sceneggiatore anche Federico Fellini. Questo ambiente, dove si possono trascorrere giornate serene, in atmosfera aggregante, ha ancora una volta richiamato una regista, Antonella Grassia, per girare delle scene di un film dedicato al Beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario della Madonna del Rosario di Pompei. Antonella, figlia del regista Ninì Grassia, sta realizzando questo progetto che fu del padre, prematuramente scomparso, su idea del medico di Maiori, che ne è il produttore, Raffaele Vitagliano, ex alunno delle Opere Sociali realizzate da Bartolo Longo a Pompei. Il grande impegno sociale di Longo rivolto in particolare verso i giovanissimi più sfortunati, figli di carcerati, e la sua generosità hanno certo un gran valore di richiamo in questa società attuale.
Giuseppe Cici ed Alessandra Ranucci di Cava de’ Tirreni sono i protagonisti selezionati. Si tratta di un film molto impegnativo, dovendo trattare una personalità molto complessa ed a lungo discussa, quale quella di Bartolo Longo. Nel primo periodo della sua vita fu anticlericale, partecipò anche ad un movimento spiritista di tipo satanico, sino a giungere ad una forte depressione. Conobbe la contessa Marianna De Fusco, condivise il suo impegno sociale e ne divenne il convivente, solo dopo diversi anni la sposò. Grande estimatore della preghiera del Rosario, forte spiritualista e particolarmente interessato ed impegnato nella vita sociale, forse mai superando la solitudine vissuta nell’infanzia, poiché dai genitori fu messo in collegio, in una sete costante di assoluto, fuori da molti schemi, subì complesse vicende e critiche, pur realizzando grandi opere.
Fu dichiarato Beato nel 1980 da Papa Giovanni Paolo II.
Forse, al di là delle scene girate a Pompei, proprio il complesso e contrastante paesaggio di questa costiera Amalfitana, può, senza parole, rappresentare il suo duro, impervio ed intenso cammino esistenziale, teso nel raggiungimento di amore e giustizia assoluti, senza condizionamenti, sia nella vita terrena che oltre.
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