Domenica, 14/10/2018 - Oggi domenica 14 ottobre si celebra la Giornata Europea della Cultura Ebraica, dedicata quest’anno allo 'storytelling', al narrare, all'affabulare, all'infinito di noi stessi, degli altri, di tutti che poi siamo un...tutt'uno...
E allora è giusto celebrarlo con alcune frasi ’non fatte’, certo, ma ’dette’ da alcuni dei protagonisti di quel mostruoso evento che fu la Shoah.
“Quelli che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”: è inciso in trenta lingue sul monumento nel campo di concentramento di Dachau.
Verba volant, certo, sed scripta manent.
Ma pure Anne Frank che è passata alla Storia come personaggio-simbolo di tanta moderna, contemporanea - si potrebbe dire - barbarie, scrisse nel suo Diario, il suo testamento spirituale fino alla fine pieno di speranza, nonostante tutto:
“La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta” ed ancora: “Non penso a tutta la miseria, ma alla bellezza che rimane ancora. È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo che può sempre emergere”.
Ecco perché “è sempre più necessario studiare la lezione dell’Olocausto” come ricorda in un saggio Zygmunt Bauman, dato che “è in gioco molto di più che il tributo alla memoria di milioni di vittime”.
E allora, non solo nel Giorno della Memoria, non dimentichiamo di ricordare, perché “Dimenticare lo sterminio, fa parte dello sterminio” - direbbe Jean-Luc Godard.
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