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Giordania / Pulire l'onore con il sangue, ed essere protetto dalla legge

Giordania / Pulire l'onore con il sangue, ed essere protetto dalla legge

Il delitto d'onore in Giordania: l'omicida per legge va in carcere dai 2 ai 6 mesi. Intervista a Haneen Baker, attivista di ‘No Honor in Crime’

Venerdi, 24/08/2012 - PULIRE L’ONORE CON IL SANGUE, ED ESSERE PROTETTO DALLA LEGGE.

INTERVISTA A HANEEN BAKER (03/08/2012 - AMMAN)



di Michele Nicoletti



Haneen Baker è un’attivista del movimento ‘No Honor in Crime’  attivo ad Amman. Ha 22 anni e studia Architettura presso l’Università della Giordania. Ha iniziato la sua collaborazione con questo movimento circa 1 anno fa, e attualmente stanno facendo una campagna contro il delitto d’onore, e per la parità dei diritti della donna. Nonostante Haneen venga da una famiglia conservatrice, rappresenta un esempio per tutte le donne, per la sua forza e il suo coraggio di lottare contro una società e delle leggi che segregano le donne e impongono loro la sottomissione alle decisioni degli uomini.



Come donna cosa provi quando pensi alla società in cui vivi?

Provo tristezza, quando guardo la società penso a come le cose potrebbero evolversi, ma a causa di molte tradizioni e di una mentalità retrograda ci fermiamo sullo stesso punto o peggio, torniamo indietro. E’ davvero triste vedere la condizione della donna nella nostra società, una condizione che è priva di diritti e limitata nella libertà, provo tristezza.



Pensi che l’uomo e la donna abbiamo gli stessi diritti in questa società? Quali sono le principali differenze nella vita di tutti i giorni?

Assolutamente no, le donne non hanno gli stessi diritti e la stessa libertà degli uomini, e la principale differenza è la libertà di scelta, per esempio le donne non hanno la libertà di scegliere quando uscire, con chi, dove, per quanto tempo, non abbiamo la libertà di decidere se studiare in un’università, non possiamo scegliere il nostro marito, non possiamo viaggiare.

Principalmente questo è quello che succede nella vita quotidiana, una donna non ha, in generale, la libertà di scelta perché c’è sempre una persona padrona della sua vita.



Questa persona di cui parli è un membro della famiglia?

Certo, ed è generalmente un uomo: il padre, il fratello maggiore o uno zio.



Come può una donna diventare indipendente dalla sua famiglia?

Non credo esista un modo per essere indipendente; una donna non può decidere per la sua indipendenza, eccetto in situazioni rare, e anche in quei casi è rischioso. A volte se una ragazza ha un lavoro, può avere più spazio ma certamente non la si può chiamare indipendenza.



Anche se trova un lavoro che le permette di vivere da sola o con altre persone che non sono sue parenti, la famiglia le permetterebbe ciò?

No, è praticamente impossibile, per una questione di onore. La donna rappresenta l’onore della famiglia e anche se la famiglia non se ne cura, fidandosi di lasciarla vivere sola, ci sarebbe un altro ostacolo a metterle pressione: l’opinione pubblica.

Una famiglia che concede ad una figlia la libertà di lavorare, vivere sola o viaggiare, verrebbe vista di cattivo esempio dalla gente.



Qual è il significato della parola onore in Giordania? Quando una persona è considerata rispettabile?

L’onore sono le donne della famiglia, il tuo onore è tua sorella, tua madre, tua cugina. L’onore è connesso direttamente alle femmine, che il maschio deve proteggere, in quanto possessore di questo bene.

L’onore è come una pagina bianca che non può essere macchiata, neanche da un puntino.



Come può una donna infrangere l’onore della famiglia?

Moltissime cose, non c’è una risposta precisa per questa domanda poiché dipende dalla famiglia, da quanto sono conservatori o rigidi i genitori. Alcune famiglie credono che la donna infanghi il loro onore con una relazione sentimentale, la quale non necessariamente è fisica, può essere anche amichevole. Oppure nel caso in cui una ragazza decida di non portare il velo: per altri anche questo è disonorevole. Tuttavia la situazione più grave coincide con una relazione fisica.

Non portare il velo, non seguire gli ordini della famiglia, abbandonare la casa o provare a lasciare il paese e a volte anche situazioni ridicole come voler sposare qualcuno che la famiglia non approva, in tutti questi casi si infrange l’onore famigliare.



Se una donna infrange l’onore della famiglia, cosa farebbe suo padre, fratello, zio o cugino?

Nella maggior parte dei casi, in cui si parla di relazione sentimentale, la soluzione più comune è l’omicidio. Non ho mai sentito o letto di casi in cui la ragazza venisse uccisa per un velo non messo, anche perché in tal caso basterebbe chiudere la donna in casa finché non si senta costretta ad indossarlo. Qui i crimini di onore sono principalmente legati a relazioni sentimentali. Ho letto un articolo in cui si dichiarava che l’80% delle vittime dei delitti d’onore fossero vergini. Non si tratta, quindi, neanche di relazioni sessuali.



Cosa dice la legge Giordana riguardo il delitto d’onore?

Esistono due leggi, nella prima c’è scritto che se un uomo scopre sua moglie mentre sta avendo un rapporto fisico con un altro uomo e la uccide, non potrà avere la stessa pena di un qualsiasi assassino e trascorrerà un periodo di carcere che va dai 2 ai 6 mesi.

La seconda afferma che un uomo non può essere punito con l’ergastolo o con 15 anni di carcere; due mesi sono sufficienti nel caso in cui, in stato di collera, uccida sua moglie. Sotto questa legge ci sono alcune ipotesi di omicidio giustificato. Nel primo esempio c’è una donna che sbatte fuori di casa suo marito, impedendogli di vedere i suoi figli; successivamente il marito impugna un coltello, distrugge la porta e accoltella sua moglie fino alla morte. Questo è un esempio di attenuante poiché secondo la religione la donna non può assumere un comportamento tale, quindi il marito ha il diritto di ucciderla senza essere punito gravemente.



Quante donne in Giordania muoiono annualmente per delitti d’onore?

Non ci sono statistiche ufficiali, abbiamo delle statistiche nel nostro movimento che posso essere consultate in un archivio presente sul sito internet, che include gli omicidi di cui ci è arrivata notizia attraverso i media. Purtroppo i delitti d’onore non vengono sempre riportati sui giornali.



Credi che queste morti siano causate dalla mancanza di educazione? Credi inoltre che siano più frequenti nelle zone periferiche e nei villaggi?

Certamente credo che l’educazione limiterebbe questi casi, tuttavia il popolo Giordano è particolarmente istruito rispetto alle altre popolazioni arabe, infatti il nostro livello di istruzione è il più altro del medio-oriente.

Abbiamo però la percentuale più alta di delitti d’onore, per questo credo sia più una questione culturale. Può succedere che un professore uccida sua figlia per onore, per questo credo che non sia una questione di educazione, infatti anche una persona istruita, per quanto possa essere più aperta, può commettere un omicidio per ragioni culturali.



Qual è il caso più recente di delitto d’onore che ricordi?

E’ successo il 16 luglio ad Amman: una ragazza di 25 anni è stata sgozzata da suo padre con un coltello. Era una donna divorziata e c’è molta pressione su di loro qui, poiché il divorzio è una macchia per l’onore famigliare.

Esistono due versioni dei fatti: sui giornali è stato scritto che la donna fosse incinta e suo padre non sapesse nulla di questa gravidanza. Dopo aver partorito il bambino la mamma lo avrebbe gettato da qualche parte, ignara del fatto che sua sorella avesse detto tutto al padre, e sarebbe stata uccisa per questo motivo.

L’altra versione è presa dalle voci del vicinato e non è accertata al 100% ma è molto più vicina alla realtà della precedente. Questa sostiene che il padre avesse scoperto la gravidanza della figlia e l’avrebbe di conseguenza uccisa poiché il ragazzo l’avrebbe ripudiata.

La parte peggiore in tutto questo è che la gente non ha alcuna compassione per la vittima, nessuno è triste per la donna, ma tutti sono rammaricati per il padre, in galera.

Non si può neanche immaginare quanto sia inaccettabile sentire le persone dispiaciute per un assassino. Secondo loro egli ha semplicemente lavato il suo onore con il sangue della figlia.

In arabo abbiamo un detto che recita: ‘’ Non puoi lavare il tuo onore se non con il sangue.’’



‘’La sharaf fi-l-Jareema’’ (No c’è onore nel crimine) è il movimento di cui fai parte. Cosa state facendo circa questa questione?

Lavoriamo su due fronti: quello legale per cambiare la legge in modo che l’omicida abbia una pena più severa e un periodo di carcere più lungo; l’altro fronte è quello della sensibilizzazione, il più importante secondo me.

Personalmente credo che se non viene cambiata la mentalità le persone non si cureranno della legge, infatti chi uccide per onore considera se stesso una persona forte e rispettabile che ha fatto qualcosa di grande, quindi non credo che si preoccuperà se dovrà trascorrere 6 mesi di carcere o 5 anni.



Quali difficoltà avete incontrato tu è il tuo gruppo?

Uno dei problemi principali è essere accusati di copiare l’Occidente, rovinando la nostra cultura e il concetto di onore. E’ davvero difficile convincere le persone che questo non è lo scopo della nostra campagna.

Per esempio quando chiedo a qualcuno se ha bisogno di uccidere una donna per sentirsi onorabile e se può sopportare invece l’idea che non esiste onore nell’omicidio, mi risponderà che la nostra cultura è differente, e mi accuserà di imitare le donne occidentali, le quali sono spesso e volentieri separate dai loro mariti per colpa della libertà sessuale. Gli uomini qui non riescono a guardare la prospettiva umana, si curano solo del peccato femminile come qualcosa contro la cultura.



Le donne Giordane concordano in maggioranza sul fatto che il delitto d’onore non è assolutamente onorabile?

Purtroppo no, questo è un altro problema che stiamo cercare di risolvere. Molte donne difendono questa idea di onore, la proteggono e quando c’è un caso di omicidio d’onore sono le prime ad accusare la vittima dicendo che se lei non avesse fatto qualcosa di sbagliato non sarebbe stata uccisa. Anche loro difendono il delitto d’onore, perché sono state educate così. E’ davvero difficile cambiare l’idea radicata in una persona sin dall’infanzia, ed è difficile far realizzare a queste donne che non sono felici e libere. E’ più difficile parlare con una donna che con un uomo di questo argomento, perché lei è in una posizione difensiva.



Facendo una ricerca su internet ho scoperto che diversi gruppi islamici e leader spirituali hanno condannato ogni forma di violenza sulle donne. Credi che molta gente utilizzi ancora la religione come giustificazione del delitto d’onore?

Nella religione non c’è nulla chiamato crimine d’onore o delitto d’onore, però le persone usano le religione per creare espedienti indiretti per giustificare questi omicidi. Ad esempio quando chiedo ad un uomo se è d’accordo nell’omicidio di una donna della famiglia in una delle situazioni menzionate in precedenza, egli concorderà sul fatto che nella religione non si parla di omicidio come qualcosa di giusto, tuttavia utilizzerà la religione per sostenere che è proibito per la donna in primo luogo avere relazioni prematrimoniali, viaggiare, e non obbedire agli ordini del suo garante. Queste situazioni giustificano la perdita del controllo da parte dell’omicida.



Quali cambiamenti vorresti vedere nel tuo paese nei prossimi anni?

Vorrei che la legge cambiasse, anche se le persone non se ne cureranno, perlomeno potrò vedere più giustizia per le vittime, per i loro diritti e per il rispetto delle vite che hanno perso. Questo è ciò che voglio vedere presto, per questo con il nostro movimento stiamo raccogliendo firme per cambiare la legge e per mostrare alla gente che molte persone sono d’accordo con noi. Sfortunatamente il processo è lento perché vogliamo che chi firmi abbia capito realmente il motivo di questa campagna.

So che chiunque può firmare e poi trovarsi nella situazione che lo spinge ad uccidere una sua parente, anche se ha firmato contro il delitto d’onore. Queste persone non pensano che una situazione del genere possa capitare a loro, se dovesse succedere troverebbero di sicuro un espediente. Per questo il processo è lento, perché stiamo provando a sensibilizzare la gente sui diritti delle donne in primo luogo.







Photo by KarmaT, tratta dal sito www.globalvoicesonline.org / Amman, June 25, 2012. Human chain for dignity

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