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Gino, italiano e rivoluzionario a Cuba

Gino, italiano e rivoluzionario a Cuba

Libri - Gino Doné, partigiano e rivoluzionario veneto, unico italiano ed europeo a far parte della spedizione del ‘Granma’ - al fianco di Fidel Castro. Il libro di Katia Sassoni (Massari Editore)

Colla Elisabetta Venerdi, 09/08/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2013

Sono in tanti a non sapere chi sia Gino Doné, partigiano e rivoluzionario veneto, unico italiano ed europeo a far parte della spedizione del battello ‘Granma’ - al fianco di Fidel Castro, Ernesto Che Guevara ed altri 81 compagni - che fece scoccare la scintilla della Rivoluzione Cubana. Proprio per rimediare a tale lacuna, oltre che per dare voce ad un personaggio tanto umile quanto grande, Massari Editore ha di recente pubblicato il bel volumetto “Gino Doné: l’italiano del Gramma” (pagg 158, euro 10), scritto dalla sapiente penna di Katia Sassoni, scrittrice bolognese di talento (oltre che insegnante, poetessa ed appassionata di Cuba), capace di miscelare, nell’accostarsi ad un personaggio come Doné, rare doti d’intelligenza, impegno politico ed attenzione al documento storico. Ne viene restituito un ritratto di grande umanità, in cui gli aneddoti biografici ed i ricordi dell’uomo (nato nel 1924 e morto nel 2008), raccolti con meticolosa cura presso le fonti dirette a disposizione, si alternano a dettagliate ricostruzioni storiche, dalla lotta di Doné contro il nazifascismo, alla ‘fuga’ in Germania, alla partenza quasi casuale per Cuba, al suo coinvolgimento nell’impresa rivoluzionaria, al suo presunto reclutamento come agente dei Servizi Segreti cubani per oltre trent’anni, in giro per il mondo e poi in Florida, sua ultima destinazione prima di rimpatriare in Veneto nel 2003. Se è vero che grazie all’incontro ed al matrimonio con Norma Turiño Guerra, amica di Aleida March Torres (la maestra di Santa Clara che diventerà seconda moglie del Che), Gino Doné aveva acquisito la cittadinanza cubana e la fiducia necessaria di Fidel per entrare nel Movimento rivoluzionario 26 di Luglio (MC27-7), dopo le lotte sul campo ed in quanto italiano (con maggior facilità di movimento), poteva essere un candidato ideale per il controspionaggio cubano, ma tale ipotesi, anche legata al suo ‘silenzio’ per oltre trent’anni, non è mai stata confermata. Neppure il ‘ritrovamento’ fortuito di Doné (in carne ed ossa!) da parte del tenace giornalista Gianfranco Ginestri, che ebbe la fortuna d’incontrarlo negli ultimi anni della sua vita, gettò luce sul mistero degli anni in Florida, ma poco importa, in fondo, saperlo, se pensiamo a Doné come ad una figura coerente e pura, che scelse di “stare dalla parte dei meno privilegiati…degli infelici” e che alla sua morte ricevette gli onori dell’Anpi, i partigiani d’Italia, così come le corone di rose rosse di Fidel e Raúl Castro e dei compagni del ‘Granma’. In appendice al libro, interviste a testimoni privilegiati ed alcuni brevi saggi su Doné: fra questi, a mo’ di postfazione “Gino: uomo, compagno, amico…”, di Roberto Massari.



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