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Gillo 107

Gillo 107

VENERDÌ 30 GIUGNO 2017 ALL’ERPAC - MUSEI PROVINCIALI DI GORIZIA DI BORGO CASTELLO IN OCCASIONE DEL 107° COMPLEANNO DI GILLO DORFLES AVRA’ LUOGO LA SECONDA TAPPA DEL PROGETTO “GILLO 107”: RAFFAELLA SGUBIN DIRETTORE SERVIZIO MUSEI E ARCHI

Domenica, 25/06/2017 - COMUNICATA STAMPA



VENERDÌ 30 GIUGNO 2017 ALL’ERPAC - MUSEI PROVINCIALI DI GORIZIA DI BORGO CASTELLO IN OCCASIONE DEL 107° COMPLEANNO DI GILLO DORFLES AVRA’ LUOGO LA SECONDA TAPPA DEL PROGETTO “GILLO 107”: RAFFAELLA SGUBIN DIRETTORE SERVIZIO MUSEI E ARCHIVI STORICI DELL’ERPAC E MARIANNA ACCERBONI IDEATRICE E CURATRICE DELL’INIZIATIVA RICORDERANNO IL GRANDE INTELLETTUALE-ARTISTA CON LA PRESENTAZIONE DEl LIBRO "GILLO DORFLES. PAESAGGI E PERSONAGGI" DI BOMPIANI E LA PROIEZIONE DEL VIDEO DEDICATOGLI DAL REGISTA FRANCESCO LEPRINO. PROSSIMA TAPPA DEL PROGETTO BRUXELLES



Dopo il grande successo di Trieste, venerdì 30 giugno alle 18 all’ERPAC - Musei Provinciali di Gorizia (Borgo Castello 13), in occasione del 107° compleanno di Gillo Dorfles, avrà luogo la seconda tappa del progetto “Gillo 107”: Raffaella Sgubin, direttore Servizio Musei e Archivi Storici dell’ERPAC-Ente regionale per il patrimonio culturale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, e Marianna Accerboni, ideatrice e curatrice dell’iniziativa, ricorderanno il grande critico d’arte, filosofo dell’estetica e pittore con la presentazione del libro "Gillo Dorfles. Paesaggi e personaggi" (Bompiani) e con la proiezione del video dedicatogli dal regista Francesco Leprino. Il progetto di Accerboni prevede infatti, dopo Trieste, dove Dorfles nacque nel 1910, una tappa a Gorizia, in quanto città d’origine della famiglia paterna del grande intellettuale-artista, presente sul territorio fin dal ‘700 con esponenti di grande prestigio. Tant’è che il nonno di Dorfles era presidente del Teatro Verdi e si chiamava Carlo come Michelstaedter, il giovane filosofo suicida, per la grande amicizia fra le due prestigiose famiglie.

L’incontro sarà preceduto da un saluto di Dorfles e da un suo ricordo della città di Gorizia, che considera la sua seconda patria, raccolti in questi giorni nella sua casa di Milano. Il progetto si concluderà a Bruxelles, dove il video e il libro verranno presentati in considerazione dell’internazionalità del protagonista.



Nel volume ”Gillo Dorfles. Paesaggi e personaggi” (pgg. 318) il grande intellettuale rievoca i luoghi e le persone frequentati in tutto il mondo nel corso della sua lunga vita. Il primo capitolo è dedicato a Gorizia, da cui prende il via l'itinerario, che prosegue a Trieste, in varie città italiane, come Lajatico e Paestum, cui il grande intellettuale è molto legato, e in diversi paesi d'Europa, nell’America del Sud e del Nord, in Russia, Hong Kong e Giappone.



Nel video “La guerra del tempo” (44’) Dorfles viene ripreso nel 2016 mentre legge e commenta 16 sue poesie scritte a Lajatico in Toscana durante la seconda guerra mondiale. I versi sono accompagnati, lungo un affascinante percorso di gusto surreale, da suoi quadri in tema. Dal mese di settembre “La guerra del tempo” verrà trasmesso dall’emittente Sky Classica HD (Canale 138).



L’evento, realizzato con Il Piccolo media partner e organizzato da ERPAC, con il sostegno di Spaziocavana Zinelli&Perizzi, si colloca a quasi 10 anni di distanza dalla presentazione a Trieste, Gorizia e Bruxelles del video “Attraverso il tempo attraversato dal tempo” del regista Francesco Leprino e del volume “Horror pleni”, ideata e curata da Marianna Accerboni nel 2008, che riscosse grande successo nelle tre sedi europee, con ampia diffusione in università, sedi televisive, gallerie d'arte, musei, Istituiti Italiani di Cultura e varie istituzioni.

Il libro

Il volume rappresenta un’antologia di appunti e ricordi. I viaggi di Gillo Dorfles raccolti, capitolo dopo capitolo, come un diario ordinato per città e paesi frequentati. In questo libro il grande intellettuale-artista racconta la sua storia dalla nascita a Trieste allo sfollamento in Toscana fino alla scelta di Milano come propria città elettiva perché la “più attiva d’Italia”.

Il “racconto” è composto da una selezione di suoi articoli e saggi di tema eterogeneo, già pubblicati dal dopoguerra su riviste di prestigio quali “L’Illustrazione Italiana”, “Domus” o il “Corriere della Sera”, e da scritti inediti raccolti nel corso di alcune chiacchierate da Enrico Rotelli, curatore della pubblicazione: “Seduti sul divano rosso scuro - ricorda - con in mano mezzo bicchiere di Cannonau, il fenomenologo del gusto internazionale mi ha parlato delle sue frequentazioni, delle sue amicizie e dei soggiorni di lavoro e di piacere, con una costanza di metodo unica”.

Un viaggiare frequente, munito di bagaglio leggero, elegante ma anche sportivo, “perchè la mente deve essere leggera, capace di accogliere, senza pregiudizi, l’inaspettato” precisa Aldo Colonetti nell’introduzione.

Nel testo Dorfles narra con semplicità e senza indulgere nei personalismi numerosi passaggi storici del Novecento come la fondazione di Brasilia nel 1960 o spaccati di vita quotidiana come la sua visita ad Harlem, quando i neri avevano fontanelle pubbliche diverse dai bianchi.

Ogni pagina esprime amore per culture lontane come quella russa e giapponese o visite lampo in piccoli paesi vicini e remoti. Attraverso numerosi racconti inediti che percorrono per intero tutto il Secolo breve Gillo Dorfles narra le sue frequentazioni e amicizie con uomini come Toscanini e Montale e donne come Leonor Fini.

Un libro prezioso che più di tanti trattati o testi accademici restituisce l’immagine vivida e potente di un uomo dalle molteplici esperienze.



Il video

Il video, di notevole fascino e interesse, propone un ritratto inedito di Dorfles, poiché le sedici poesie scelte per il filmato sono state composte durante il secondo conflitto mondiale, un decennio difficile e poco noto nella vita dell’intellettuale-artista, in cui Dorfles, sfollato in Maremma, si trovò costretto a tralasciare momentaneamente la medicina e la psichiatria, rimanendo pur sempre interessato alla musica e all’arte d’avanguardia: combattuto allora fra arte e teoria, ossia fra pittura da un lato e critica, estetica e filosofia dall’altro.

Di quelle poesie (pubblicate in volume nel 2012 da Campanotto Editore), colte, sagaci, ironiche, perfino felliniane ante litteram, Dorfles ci offre un commento e una lettura a prima vista, declinati con misura, grazia e precisione, senza tagli né incertezze. Nel video, alle letture si accompagnano i suoi dipinti di quel decennio, mentre le immagini sono sottolineate da brani tratti dall'Arte della fuga di Bach e rivisitati da Alessandro Solbiati e Ruggero Laganà, due tra i più importanti compositori contemporanei. Nel video compaiono anche le opinioni di un attento esegeta del grande intellettuale-artista, l’illuminato saggista e poeta Luca Cesari, titolare della cattedra di Estetica all’Accademia di Belle Arti di Urbino, supportate da una colonna sonora di rumori suggerite dalle letture di Dorfles.

Una fuga a tre voci (poesia, pittura, musica), che rivela un aspetto inedito ai più di Gillo Dorfles, figura più sfaccettata di un diamante. I testi e i dialoghi presenti nel video sono sottotitolati in inglese. In particolare i versi di Dorfles sono stati tradotti da Graziella Sidoli, nota poetessa e docente di Letteratura americana negli USA e in Italia.



Gillo Dorfles (Trieste, 1910), laureato in medicina con specializzazione in psichiatria, critico d’arte, filosofo dell’Estetica e dei costumi e artista, già ordinario di Estetica alle Università di Trieste, Milano e Cagliari e visiting professor in alcune università americane, ha apportato un notevolissimo contributo allo sviluppo dell’estetica italiana del dopoguerra: a partire dal Discorso tecnico delle arti (1952) fino a Nuovi riti, nuovo miti (1965), Artificio e natura (1968), Le oscillazioni del gusto (2004), La (nuova) moda della moda (2007),

Horror pleni. L’(in)civiltà del rumore (2008) e alla sua opera forse più celebre, Il Kitsch. Antologia del cattivo gusto (1968). La sua bibliografia comprende oltre duemilacinquecento pubblicazioni tra monografie, contributi in volumi collettivi, articoli e saggi.

Esegeta profondo e creativo sia come critico e filosofo che come artista - scrive Marianna Accerboni - è autore di un segno di originale introspezione anche attraverso la sua personalissima pittura, fiorita nel ’34 a Dornach in Svizzera, dove seguiva delle conferenze steineriane al Goetheanum. Interessato all’esoterismo, aveva creato nel 2010 Vitriol, personaggio simbolo, a metà appunto tra ispirazione esoterica, ricerca artistica e filosofia, che ricalca l’acronimo alchimico: ”Visita Interiora Terrae, Rectificando Invenies Occultum Lapidem”, cioè “Visita l'interno della terra, operando con rettitudine troverai la pietra nascosta. Un soggetto, Vitriol, presente anche in una serie di disegni realizzati nel 2016 per la mostra alla Triennale del gennaio 2017.

L’attività critica e di filosofo da un canto e quella di artista, hanno sempre seguito in lui binari paralleli. Nel ’48, in seguito anche agli stretti contatti con la Konkrete Kunst zurighese e gli svizzeri Lohse, Graeser e Roth, era addivenuto a una posizione estetica internazionale e aveva fondato con altri, tra cui Munari, il Movimento Arte Concreta, contrario a figurazione e astrazione lirica, facendosi contemporaneamente interprete sul piano critico ed estetico di astrattismo e concretismo. Nel ’55 intraprese la carriera universitaria, che determinò una riduzione, in favore della grafica, dell’attività pittorica, ripresa verso la metà degli anni ‘80. E’ del 2001 - conclude Accerboni - la prima grande mostra al PAC, seguita, tra le altre, da quelle a Palazzo Reale e allo Studio Marconi di Milano e, lo scorso anno, al MACRO di Roma e dalla pubblicazione di un catalogo ragionato di tutte le opere (Mazzotta).



Francesco Leprino, musicista, musicologo, organizzatore musicale, ha pubblicato dischi, volumi e saggi musicologici. Dal 1995 si è occupato di audiovisione, tenendo corsi universitari, seminari e conferenze e soprattutto realizzando video antologici e sperimentali, documentari e film, in cui integra con grande sensibilità immagini e musica: opere quest’ultime che hanno incontrato lusinghieri successi di critica e sono state presentate in sedi prestigiose in Italia e all’estero.



DOVE: ERPAC - Musei Provinciali di Gorizia · Borgo Castello 13 · 34170 Gorizia

QUANDO: 30 giugno 2017

ORARIO: ore 18

A CURA DI: Marianna Accerboni

INFO: +39 335 6750946

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