Giampiero, padre separato, e le mille declinazioni dell’amore
- Un romanzo per disegnare il perimetro dell'amore tra un padre e i suoi figli
Camilla Ghedini Venerdi, 27/06/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2014
Il perimetro dell’amore dei padri separati è quella linea di confine tra il dentro e il fuori, tra ciò che rimane in gola e non vuole uscire e ciò che si comprende di dover manifestare. Il resto rimane spesso un vuoto rumoroso, un silenzio ambiguo che rischia di appesantirsi di equivoci e malintesi. E allora tanto vale parlare e parlarsi, raccontare e raccontarsi. Seppure con la strategia del romanzo che mette una maschera ai personaggi, che come in ogni rappresentazione che si rispetti alla fine mostrano al pubblico la vera identità. Così ha fatto Giampiero Attanasio - pugliese di nascita e milanese di adozione, architetto di professione e scrittore per passione - con Il perimetro dell’amore (Giraldi Editore), con sottotitolo Lettera al figlio da un padre assente. Come assenti sono, si percepiscono o temono di essere considerati i padri separati, che escono dalle mura - leggi perimetro - , della dimora famigliare per cercare fuori una felicità che spesso ritengono addirittura immeritata e col cui desiderio devono conciliarsi. Interpelliamo Giampiero nei primi giorni di giugno, il suo romanzo uscirà a fine mese. Si dice meravigliato, sorpreso, che la prima richiesta di intervista arrivi da NOIDONNE. Spieghiamo che per parlare di donne, dobbiamo capire anche gli uomini, che noi i punti di vista li consideriamo tutti e quello di un padre separato che scrive ai suoi figli ci pare interessante. Perché a riempire con fiumi di inchiostro le pagine bianche sono di solito le mamme, le mogli, le compagne, incalzate dalla spinta dell’urgenza e dalla necessità di non lasciare nulla in sospeso. Con l’escamotage di un doppio monologo, Giampiero racconta al figlio di fantasia (due, poco più che adolescenti, sono quelli della vita reale) cosa è l’amore. “Non ascoltare le parole, perché ciò che ho da dirti è difficile e grande, e non si ascolta con le orecchie, né con il cervello - l’introduzione - . Non si capisce, non si spiega, non si compra, non ha caratteristiche né categorie. Non si studia a scuola o sui libri”. I suoi figli, al momento in cui lo intervistiamo, non hanno ancora letto il testo. Ne sono a conoscenza, tant’è che uno ha disegnato la copertina. Giampiero ne teme il giudizio, il rimprovero di averli messi in imbarazzo per avere rivelato qualcosa di troppo intimo e avere violato in qualche modo la loro privacy.
Eppure a muovere Giampiero è stato il bisogno di abbattere quei muri del pudore che troppo spesso in famiglia ci sono. Giampiero-genitore ha voluto anticipare loro le mille declinazioni dell’amore, così da aiutarli a fronteggiare meglio l’esistenza e le relazioni ed essere meno impreparati rispetto a ciò che sfugge alla ragione. Ha voluto spiegare loro che uscire di casa non equivale ad amarli di meno, ma forse, solo, a rispettare se stessi di più. Che cercare ‘fuori’ una nuova felicità non significa essere stati infelici ‘dentro’, ma voler continuare ad essere veri. “I padri separati - conferma - vivono col costante senso di inadeguatezza”. Eppure, lui si definisce fortunato, per il buon rapporto con l’ex moglie che gli ha consentito di vedere crescere i suoi ragazzi. Eppure, eppure, eppure… se esci da quel recinto di quotidianità qualche dubbio dentro di te scaverà sempre. “Nel lavoro costruisco muri - ironizza - nella vita cerco di abbatterli. Ho voluto mettermi a nudo correndo tutti i rischi annessi”. Anche se poi, a dirla tutta, ritiene che “siamo in una società che sopravvaluta le parole. Io credo più nella vicinanza”. E quella, ne è certo, ai suoi figli non l’ha mai fatta mancare. Però, lo ripete ancora, “il senso di colpa mi accompagnerà sempre”. Almeno è oggi affiancato dalla consapevolezza di avere diritto anche lui - adulto, maschio, padre e marito separato - , a quel benessere che si trasforma in una accogliente energia che ricade sui figli sotto forma di amore, anche all’interno di quel perimetro da cui si è deciso di uscire.
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